Elezioni USA: Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti

Caterina Martino
CATERINA MARTINO
Attualità
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Trump vince le elezioni americane

“Abbiamo fatto la storia” afferma il nuovo presidente degli Stati Uniti sul palco di West Palm Beach, affiancato dalla famiglia e dal suo vice J.D Vance.

Donald Trump promette ai suoi elettori una “nuova età dell’oro”.

Queste elezioni vedono trionfante Trump con 295 voti elettorali sui 226 di Harris.

Il repubblicano è il 47esimo presidente degli Stati Uniti, per il secondo mandato non consecutivo, e con una condanna penale a carico.

Kamala Harris dopo la sconfitta

Nel suo discorso Harris afferma

“accetto il risultato di queste elezioni, ma non la sconfitta della lotta che ha alimentato questa campagna”

La leader democratica e vicepresidente uscente ha assicurato a Donald Trump una transizione pacifica del potere, enfatizzando l’importanza di garantire stabilità e serenità in un momento cruciale per il paese.

Durante il suo discorso, ha scelto di citare un proverbio che riflette la speranza in tempi difficili, affermando:

“È solo quando l’oscurità della notte è profonda che possiamo davvero ammirare la bellezza delle stelle”

Un invito a vedere oltre le difficoltà e a riconoscere il valore delle sfide come occasioni per rinascere e prosperare.

Con queste parole, la vicepresidente ha voluto trasmettere un messaggio di resilienza e ottimismo, pur nelle avversità che spesso accompagnano i periodi di cambiamento e incertezza.

Come funzionano le elezioni negli USA

Negli Stati Uniti, i cittadini non scelgono direttamente il presidente e il vicepresidente, ma eleggono i “grandi elettori” attraverso il sistema del collegio elettorale, stabilito dall’articolo 2 della Costituzione.

Ogni Stato designa un numero di grandi elettori pari ai propri rappresentanti al Congresso, che si riuniscono per votare il presidente e il vicepresidente.

In generale, i ticket (i candidati alla presidenza e vicepresidenza) che vincono in uno stato ottengono tutti i voti elettorali di quello Stato.

Con l’eccezione di Maine e Nebraska, dove i voti sono distribuiti proporzionalmente.

In totale ci sono 538 grandi elettori, e per vincere un ticket presidenziale deve ottenere almeno 270 voti.

Gli stadi precedenti al voto

La competizione per la Casa Bianca di solito inizia diversi mesi prima delle elezioni, con le primarie dei principali partiti statunitensi.

Quest’anno, i Democratici hanno scelto senza opposizioni il presidente uscente Joe Biden, che però ha deciso di ritirarsi durante la campagna.

Dopo un primo dibattito televisivo con Donald Trump, Biden ha deciso di essere sostituito dalla sua vice, Kamala Harris.

Nel frattempo, i Repubblicani hanno subito deciso di puntare sull’ex presidente.

Cosa ci aspetta in politica estera

Per quanto riguarda il conflitto rosso-ucraino Trump vuole raggiungere una rapida tregua.

La Cina e la regione dell’Indo-Pacifico invece, considerate il centro della competizione geopolitica globale.

Si discute della possibilità di una nuova “guerra commerciale” e del ruolo degli Stati Uniti nella difesa di Taiwan, qualora la Cina cercasse di integrarla con la forza.

In questo contesto, emerge anche la competizione per il controllo delle risorse strategiche, come terre rare e litio, essenziali per l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale, con Stati Uniti e Cina in competizione a livello globale.

Inoltre per ridurre il rischio di competizione con la Nord Corea, Trump potrebbe cercare un avvicinamento al leader nord-coreano Kim Jong-un.

Sul conflitto israelo-palestinese il neo presidente continuerà a dare supporto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Caterina Martino