Israele

Israele colpisce le basi ONU. Crosetto: “Un crimine di guerra”

Gabriele Nostro
GABRIELE NOSTRO
Attualità
#Attualià #UVM #UniVersoMe guerra israele onu

La guerra di Israele è totale e indisciplinata. E questa, tra le varie valutazioni ideologicamente orientate e viziate, non può che essere riconosciuta come verità oggettiva. L’ultimo atto dell’esercito di Netanyahu ne è la conferma.

I soldati israeliani hanno “colpito ripetutamente” alcune basi della missione UNIFIL, nel sud del Libano, ferendo due persone. Lo ha dapprima affermato l’ONU, e poi confermato Andrea Tenenti, portavoce della missione UNIFIL, aggiungendo – ai microfoni dell’ANSA – che due delle tre basi colpite sono gestite da militari italiani, mentre la terza è il quartier generale della missione.

L’ errore, marchiano, si inserisce nell’operazione militare attiva da ormai dieci giorni in detta zona, che vede confrontarsi le forze israeliane e il gruppo politico e militare libanese Hezbollah.

L’assalto incontrollato

Alcune fonti locali hanno documentato l’attacco di un drone alla base UNP 1-31, sulla collina di Labunne.

Qui, il drone, dopo aver sorvolato più volte la base, avrebbe colpito l’ingresso del bunker in cui i soldati italiani avevano avevano avuto la premura di rifugiarsi. Un assalto incontrollato, che per poco non ha avuto risvolti immediatamente fatali.

Nell’atto, comunque, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando UNIFIL a Naqura. Provocando un disagio non di poco conto nell’ambito della duratura missione di pace.

Le reazioni italiane: “Un crimine di guerra”

Le reazioni del governo italiano non sono tardate ad arrivare.

Il ministro della Difesa Crosetto ha detto che “non esiste giustificazione” per quanto è accaduto, che “le Nazioni Unite non possono prendere ordini dal governo israeliano” e tali “atti ostili e reiterati potrebbero costituire un crimine di guerra”. Adducendo poi persino al fatto che “gli atti avvenuti non hanno una motivazione militare. Aspettiamo la risposta per capire cosa abbia portato a fare ciò che è avvenuto. Non sono colpi partiti per errore”.

Dopo aver protestato con l’omologo israeliano e “a voce alta” riferendosi all’intero panorama internazionale, il ministro ha scelto di convocare l’Ambasciatore d’Israele in Italia.

Ma a dare manforte ci ha pensato anche la premier Meloni, ribadendo unità d’intenti con il suo compagno politico, e giudicando “inammissibile” l’avvenimento.

I paesi dell’UNIFIL contro Israele

In seguito all’attacco è inoltre scattato il protocollo d’intesa tra i paesi europei impegnati nell’UNIFIL – la missione già citata, che mira al raggiungimento di una pace stabile tra Israele e il Libano.

E il ministro della difesa francese, per l’appunto, ha annunciato una riunione tra i rappresentanti dell’Italia, della Francia, della Spagna e dell’Irlanda.

Non sembra esserci divergenza d’opinione nel gruppo dei quattro; anche il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, infatti, ha espresso “ferma condanna” e ribadito che “Israele ha il dovere di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite” tramite il suo account su X.

Gabriele Nostro