Troupe del Tg3 aggredita in Libano: l’autista Ahmad Akil Hamzeh muore di infarto

Marco Prestipino
MARCO PRESTIPINO
Attualità
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Un’aggressione ha colpito una troupe del Tg3 in Libano, causando la morte di Ahmad Akil Hamzeh, 55 anni, l’autista e collaboratore della Rai. L’attacco è avvenuto vicino a Sidone, mentre l’inviata Lucia Goracci e l’operatore Marco Nicois documentavano le conseguenze di un bombardamento. Un uomo armato ha attaccato la troupe, cercando di sottrarre l’attrezzatura e minacciando i giornalisti.

 

Il racconto di Lucia Goracci

Frame che ritrae la giornalista Lucia Goracci durante un’intervista.
Fonte : LUMSA

Lucia Goracci ha descritto l’accaduto in un audio trasmesso dal Tg3. La troupe si trovava sul posto dopo che il loro fixer aveva segnalato la loro presenza alle autorità locali. Tutto sembrava tranquillo, ma poi un uomo armato ha aggredito l’operatore, cercando di strappargli la telecamera. Poco dopo, un gruppo di persone ha iniziato a minacciare e spintonare i giornalisti, costringendoli a fuggire velocemente.

La morte improvvisa di Ahmad Akil Hamzeh

Durante la fuga, l’aggressore ha continuato a inseguire la troupe. La situazione è peggiorata quando, fermatisi a una stazione di servizio, l’uomo ha tentato di distruggere la telecamera e di prendere le chiavi del veicolo. Ahmad Akil Hamzeh ha provato a calmarlo, ma un infarto lo ha colpito improvvisamente. Nonostante i tentativi di rianimarlo, Hamzeh è morto.

Le reazioni in Italia

La tragedia ha suscitato una forte reazione in Italia. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza alla troupe e ha rivolto il suo cordoglio ai familiari di Hamzeh. Anche Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha manifestato solidarietà, ringraziando i giornalisti che lavorano in aree di guerra. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso il suo sostegno alla squadra del Tg3.

L’aggressore chiama l’ambulanza

Nonostante l’aggressione, l’aggressore stesso ha chiamato l’ambulanza dopo aver visto Ahmad Akil Hamzeh accasciarsi a terra, come ha raccontato Lucia Goracci. Purtroppo, i soccorritori non sono riusciti a salvare l’autista. L’aggressore è poi fuggito prima dell’arrivo delle autorità.

Il ricordo di Ahmad Akil Hamzeh

La troupe del Tg3 ha ricordato Ahmad Akil Hamzeh come una persona di grande umanità e dolcezza. Il vice caporedattore degli Esteri del Tg3, Marcello Greco, ha spiegato quanto la squadra sia rimasta colpita dalla tragedia, descrivendo Hamzeh come un collaboratore fidato e un prezioso compagno di viaggio. L’aggressione alla troupe del Tg3 in Libano sottolinea i pericoli che affrontano i giornalisti nei contesti di guerra, la sua  morte ha lasciato un vuoto profondo tra coloro che lo  conoscevano e stimavano.

Marco Prestipino