Tajani: “Pronti a invio truppe se nascesse Stato palestinese”

Redazione Attualità
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Nella giornata di ieri, 16 aprile, il Vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato, presente presso un forum dell’Ansa:

” Il governo italiano è fortemente impegnato per la pace, siamo amici di Israele ma vogliamo lavorare per la pace, compreso l’invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestinese.”

Ferma la condanna italiana dell’attacco iraniano contro Israele, in risposta all’attacco israeliano del consolato iraniano a Damasco, a sua volta condannato dall’Italia e dall’Ue.
Il ministro aggiunge e rilancia la soluzione a due stati, israeliano e palestinese che, però, non veda in alcun modo ai propri vertici Hamas. Il capo del gabinetto degli Esteri ha sottolineato di aver invitato in Italia il nuovo Primo Ministro dell’Anp (Autorità Nazionale Palestinese), Mustafa.

 L’Italia guida il G7 : ” Obiettivo è la pace”

Anno importante per Roma, l’Italia è infatti alla guida del G7. Il prossimo incontro si terrà a Capri tra il 17 e il 19 aprile, e avrà quale tema principale e obiettivo chiave la pace, come rimarca il ministro: “siamo impegnati alla difesa dei nostri valori, sempre, per raggiungere la pace nella giustizia”.
La linea dell’Italia è quella della condanna di qualsivoglia rappresaglia o contrattacco che possa creare un’escalation nel Medioriente, che andrebbe ad aggiungersi alla già spinosa questione degli Houthi.
Qualora venisse creato lo stato Palestinese, quindi, a detta del Ministro il governo invierebbe militari italiani, in rispetto dell’Art. 11 della Costituzione, intervenendo per sorreggere una presenza occidentale a fare da cuscinetto, impegnata quindi in un’operazione di peacemaking e peacebuilding.

L’esecutivo ha voluto ha voluto mantenere e rafforzare la propria presenza nella zona Mediorientale e in quelle adiacenti.
Quindi un filo rosso che unisce la politica estera italiana, l’impegno in Medioriente al pari del mantenuto e rafforzato impegno italiano in Africa. Significativa la presenza italiana in Niger “Gli italiani sono ben visti: non c’è stata mai in Niger una manifestazione contro di noi”. L’Italia presto aprirà un’ambasciata in Mauritania.

Quale sponda del Mediterraneo dell’Europa, l’Italia desidera avere un ruolo chiave nella stabilizzazione delle zone rosse dell’Africa subsahariana e del Medioriente. Sempre il Vicepremier al Forum ha rimarcato che “Lasciare quello spazio significa aiutare una maggiore presenza russa, cinese e iraniana”.
L’Italia dunque, oltre al ruolo di stabilizzazione, aspira, come da agenda politica del governo al ruolo di protagonista nel difendere i valori liberal-democratici contro le autocrazie, le quali invece, con finanziamenti e azioni presso stati africani ed arabi, minano al lavoro dell’Unione Europea.

Le aspettative sulla situazione in Ucraina

Altro nodo importante affrontato ieri dal ministro è l’Ucraina, dalle parole del ministro :

“siamo di fronte a un’offensiva russa sul terreno e dal cielo, noi li stiamo aiutando in tutti i modi possibili a resistere, perché solo se non c’è una sconfitta ucraina si può dare vita a un tavolo della pace, perché per sedersi bisogna essere contendenti non un vincitore e un vinto, altrimenti ci sarebbe un diktat del vincitore e non un accordo”.

L’augurio del ministro è che si sblocchino gli aiuti Usa, qualunque sia l’esito delle elezioni. Resta fermo l’impegno italiano in Ucraina “noi continueremo la nostra parte da tutti i punti di vista, politico, finanziario, anche militare”.

Chiaro l’interesse del ministro e dei Paesi Ue nel volere continuare a sostenere la difesa ucraina, per mantenere la pace sul resto d’Europa, prevenire ulteriori azioni russe e lanciare un monito ad altri attori internazionali che paventano azioni di conquista o riconquista di territori.
La linea italiana si colloca quindi in piena consapevolezza in totale armonia al diritto internazionale generalmente riconosciuto e lancia chiari messaggi ed inviti ad altri Paesi del globo.
In conclusione Tajani rivendica “Avere l’Italia alla guida del G7 è un’ opportunità per tutti per avere la pace”.

Marco Prestipino