“Roma città libera”: XXIX Edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

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Giovedì 21 marzo, ricorrerà la XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. “Ricordo” e “Impegno” sono parole simbolo, valori su cui questa giornata si fonda, perché non vi sia rassegnazione dopo la tristezza, ma voglia di cambiamento e di resilienza. L’evento principale a livello nazionale, quest’anno, si svolgerà a Roma.

L’evento nazionale e principale per il 21 marzo 2024, si svolgerà a Roma (fonte: www.libera.it)

La ventinovesima edizione

«Il 21 marzo è Memoria, memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie. Persone, rese vittime dalla violenza mafiosa, che rappresentano storie, scelte e impegno. Lo stesso impegno che viene portato avanti dalle centinaia di familiari che camminano con Libera e che ne costituiscono il nucleo più profondo ed essenziale, nella continua ricerca di verità e giustizia.».

Queste sono alcune parole scritte sul proprio sito ufficiale da Libera, l’associazione contro le mafie, fondatrice della Giornata in ricordo delle vittime di mafia.

Dopo la calda giornata estiva in cui, quasi trent’anni fa, avvenne l’incontro tra Don Luigi Ciotti e la madre di Antonino Montinarocaposcorta del giudice Falcone – si decise di dar seguito alla commemorazione delle vittime, perché il loro ricordo possa ispirare legalità.

Venne così istituita la Giornata e ideata la formula ricorrente delle celebrazioni, dalla lettura di un elenco con nomi di persone innocenti uccise dalla mafia, ai momenti di riflessione e di condivisione di testimonianze di familiari di quest’ultime. Si scelse, inoltre, proprio il 21 marzo, equinozio di primavera, per trovare nel parallelismo con la rinascita della natura dopo l’inverno, l’augurio di una rinascita nella legalità.

Visto l’enorme movimento che ormai coinvolge associazioni, scuole, enti e organismi locali e nazionali, e l’impatto che ne consegue sulle coscienze dei cittadini, lo Stato ha riconosciuto ufficialmente la Giornata con la legge n.20 dell’8 marzo 2017.

Alla vigilia del trentennale, Libera ribadisce le motivazioni dietro la causa, che si rinnova ogni anno, e ha spiegato, in un comunicato ufficiale, la scelta di Roma per l’evento nazionale.

“Roma città libera” oltre che aperta

«Consci della forza criminali e forti della ricchezza di questi percorsi di alternativa, saremo a Roma per riaccendere i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale e nel Lazio e per combattere la pericolosa e sempre più dilagante normalizzazione dei fenomeni mafiosi e corruttivi. Cammineremo, come ogni anno, al fianco dei familiari delle vittime innocenti, per sostenere le loro istanze di giustizia e verità, per rinnovare la memoria collettiva e manifestare insieme a loro il nostro impegno per il bene comune. […]

A ottant’anni dalla liberazione dell’occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi.».

Un percorso che coinvolgerà migliaia di partecipanti. Roma, scelta come simbolo di questo 21 marzo, sarà lo specchio, in piccolo, di ciò che avverrà contemporaneamente in tutta Italia. Nelle altre città italiane, infatti, si svolgeranno cortei e celebrazioni locali coordinati dalle delegazioni di Libera. Ovunque la lettura dei nomi delle vittime e l’approfondimento su tematiche specifiche e testimonianze di familiari di chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata.

Libera ha diffuso il programma dell’evento a Roma, tramite i propri canali ufficiali. Di seguito riportiamo alcune informazioni principali:

  • 8.30 Ritrovo e concentramento in piazza Esquilino;
  • 9.00 Partenza del corteo;
  • 10.30 Arrivo del corteo al Circo Massimo e a seguire saluti di Roberto Montà presidente di Avviso Pubblico;
  • 10:45 Lettura dei nomi delle vittime delle mafie dal palco (oltre 1000 nomi);
  • h 11.45 Intervento conclusivo di Luigi Ciotti;
  • Dalle 14.30 alle 17.00 Seminari di approfondimento.

Anche lì dove il senso di appartenenza a qualcosa di più grande sembra essersi affievolito più che mai, Libera riesce – come abbiamo visto negli anni – a riunire e creare una barriera fatta di verità e giustizia, muovendo cortei affollatissimi e che rinnovano la memoria, dove la mafia ha tentato di cancellare con la violenza.

Quest’anno, dunque, il ritorno del palcoscenico principale di Libera nella Capitale, avviene dopo la prima volta nel 1996. L’intento è quello di far convergere un’attenzione in più sulla città eterna, il cuore dell’Italia, dove varie criminalità organizzate si sono sviluppate e si nutrono del tessuto sociale.

Roma città libera”, titolo scelto per l’evento nazionale, è uno slogan che riecheggia il capolavoro cinematograficoRoma città aperta”. L’augurio tramite questa scelta è quello che la capitale possa trovare ancora la libertà, ribellandosi ancora a un’altra morsa avvelenata, dopo quella del nazi-fascismo.

Oltre la mafia tradizionalmente conosciuta, nel contesto romano vi sono criminalità organizzate autoctone e straniere in espansione, che spingono perché la dinamica mafiosa si insinui e pervada il tessuto sociale, fino a confondere i confini tra sano e marcio, tra legalità e illegalità.

Che Roma diventi simbolo di un’Italia rinnovata nei sani principi delle donne e degli uomini di giustizia.

 

Rita Bonaccurso