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Come sopravvivere all’università. L’incontro promosso dall’associazione Elsa

Redazione Attualità
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Il 4 Ottobre si è svolto alla Feltrinelli point di Messina un incontro organizzato dall’associazione Elsa Messina: UNIVERSITY: HOW TO SURVIVE.

Cos’è l’Elsa

La European Law Students’ Association è un’associazione indipendente che riunisce gli studenti europei di Giurisprudenza, con un’importante sezione italiana dal Marzo 1988, che rappresenta il secondo gruppo nazionale Elsa per numero di tesserati e sezioni locali.

L’incontro si è caratterizzato per uno scambio profittevole di opinioni sul metodo di studio e sull’esperienza universitaria in generale.

Metodo di studio e vita universitaria

Dell’introduzione degli ospiti e dei temi, si è occupata Cristina Scorza, VP Conferenze e Seminari di Elsa, che ha dato il via all’evento tramite un sondaggio.

La domanda a cui bisognava rispondere era “In quale di queste circostanze ti rispecchi più?”, alla quale la maggior parte delle persone a cui è stato sottoposto ha scelto l’opzione ‘non sfruttare efficacemente il tempo messo a disposizione per lo studio‘.

Successivamente, ha presentato e dato la parola al Professore Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Messina, Luigi D’Andrea. Quest’ultimo ha analizzato lo studio dal punto di vista metodologico, ha sottolineato l’importanza di personalizzare il proprio metodo di studio, partendo da cose basilari come la gestione del tempo. Importante per uno studente è arrivare a definire il giusto approccio da usare per qualsiasi materia.


Il professore ha anche ricordato anche il valore della partecipazione alla vita universitaria: l’università non come un “esamificio”, ma come un luogo di incontro che schiude orizzonti lavorativi e culturali. Nella vita universitaria, si intrattengono relazioni peculiari che devono essere sfruttate per lo studio della disciplina.

Approfondendo il tema del metodo di studio, il professore D’Andrea ha elencato quelli che per lui, sono tre pilastri da tenere sempre in considerazione: sicuramente lo studio e la padronanza di quelle che sono gli elementi base di una materia (nel caso del diritto, le norme); in secondo luogo, l’elaborazione concettuale dei punti cardine di una materia, per mezzo di un approccio scientifico e, infine, l’utilizzare le conoscenze apprese per guardare alla realtà in modo critico.

Un intervento, dunque, centrato sull’importanza di studiare in modo cosciente e critico, non basando tutto sulla memoria, molto spesso fallace.

Il ruolo importante dell’ansia – e come farvi fronte

Dopo aver ringraziato il professore D’Andrea, la relatrice Cristina Scorza, ha dato la parola alla dottoressa psicologa Emanuela Zanghì, la quale ha iniziato il suo intervento mostrando un Tik Tok che racconta l’ansia in modo ironico. La psicologa, dopo aver ringraziato l’Elsa per l’invito, ha approfondito il ruolo inabilitante, sabotatore, che può assumere l’ansia nello studio.

Ansia che si può suddividere in anticipatoria e da prestazione. La prima fa scaturire un’angoscia che tutto possa andare male, la seconda, invece, si palesa quando ci si mette in gioco e bisogna mettere in atto delle capacità che la persona non è sicura di possedere.
Secondo la psicologa Zanghì, dietro l’abbandono degli studi da parte di molti studenti c’è l’incapacità di gestire il peso che ansie e frustrazioni portano con sé: si può arrivare ad un sovraccarico cognitivo ed emotivo. Per evitare ciò è fondamentale ottimizzare il tempo, in modo concedersi delle valvole di sfogo che permettano alla mente di rigenerarsi e trovare un equilibrio.

A concludere la sezione sulla preparazione e metodo di studio, è stato il dott. Nucera, introdotto dalla relatrice Cristina Scorza, che ha condiviso la sua esperienza riguardo al metodo di studio, soprattutto alle differenze tra prima e dopo l’università.

Ha impreziosito l’incontro l’intervento di Fabio Alosi, VP Professional Development di Elsa, che ha raccontato come per lui primeggiare fosse importante per dimostrare il suo valore come persone anche a persone care. In seguito ad eventi personali, Alosi ha poi capito quanto sia importante prendersi del tempo e lasciare che a dettare il ritmo del suo studio dovesse essere la passione e nessun altro fattore.

Giuseppe Calì