Tao Film Fest 69: Bella Thorne e Khaby Lame

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La quinta serata della kermesse taorminese ha visto all’opera una serie di registi emergenti, presentati dall’illustre ospite Bella Thorne. Sono stati proiettati dieci cortometraggi dai temi e dalla tecnica più disparati che hanno dato mostra a diversi talenti. Nel pomeriggio del giorno dopo, abbiamo avuto l’opportunità di assistere ad una masterclass tenuta da Khaby Lame, influencer italiano che vanta milioni di follower sui social.

Influential Shorts di Bella Thorne

Il primo corto che abbiamo visto era FIFA: a love letter to Rwanda diretto da Adriana Lima. Si tratta di una produzione legata al grande ente calcistico che mette in correlazione molte realtà locali legate al calcio, nate grazie al patrocinio di Gianni Infantino, il Presidente della FIFA, presente anche durante l’evento. Il film si è concentrato anche sulla realtà del Rwanda, situato in Africa. Infatti, ci sono molte scene dove viene spiegato e descritto l’immaginario simbolico, elemento importante che fortifica il senso di appartenenza degli abitanti.

Bella Thorne sulla passerella a Taormina. ©Federico Ferrara

I corti:

Good Intentions tratta la storia vera di un assassinio avvenuto tra le strade di Londra, diretto da Yasen Atour, famoso per la partecipazione in The Witcher e The Rings Of Power; cerca di raccontare al pubblico la storia di un ragazzo e una ragazza, appartenenti a due culture diverse, lui senegalese e lei indiana. Il tema centrale è proprio questo, la differenza, lo scontro e gli ideali di entrambe le famiglie.

The One tratta di una normale giornata madre-figlio nel parco, e si rivela una storia tutt’altro che tipica. Tuttavia, alla fine si svela (turning point) un thriller psicologico di alto livello che esplora il tentativo di interpretare Dio nell’era della tecnologia, con un incredibile plot twist finale. Peccato per la messa in scena un po’ troppo lenta all’inizio e precipitosa nel finale. Diretto da Nina Dobrev, famosa per il suo ruolo in The Vampire Diares, e interpretato da Madeline Brewer, Indya Moore e Ryan-Kiera Armstrong.

Paint Her Red è stato diretto da Bella Thorne, con il quale fa il suo ingresso nel mondo della regia. Interpretato anche da lei e Juliet Sterner, il corto rappresenta l’allegoria grottesca della crescita, fin dalla più tenera età, all’interno dello show business. Risulta dominante, dunque, l’alterità dell’immagine come pretesto per mostrare cosa si nasconde dietro le immagini auliche delle star.

Citiamo anche gli altri corti della rassegna di ieri sera: Sis di Miranda Haymon, I Am Khabane di Khaby Lame, Burrow di Leaf Lieber, Serpentine di Eva Vik, Don’t Go Too Far di Maram Taibah e Paint Her Red di Bella Thorne.

Adriana Lima sulla passerella. ©Federico Ferrara

Khaby Lame: il ruolo dei social media

Alle 13 di oggi, abbiamo ascoltato le parole dell’influencer riguardo la gestione e l’utilizzo dei social media, in particolare Tik Tok. Ha esordito raccontando la sua storia personale, la quale è ampiamente rappresentata nel suo cortometraggio sopracitato. Tra discorsi motivazionali dove incita i giovani a farsi avanti senza paura nella vita, ha condiviso delle riflessioni che hanno suscitato una certa emozione nel pubblico presente. Gli stessi presentatori, si sono congratulati per la sua tenacia e umiltà.

Khaby Lame. ©Federico Ferrara

Ha risposto anche a delle domande del pubblico, tra cui molti giovanissimi. Tra queste, una gliela abbiamo fatta noi riguardante la possibilità di partecipare a un film della Marvel, vista la sua partecipazione (cameo) al film Wakanda Forever. Ci ha risposto che vorrebbe vedere se stesso come un eroe che riesce sempre a trovare la soluzione a tutti i problemi all’interno della trama, che riesca anche a controllare i poteri della natura intorno a sé.

Federico Ferrara
Gabriele Galletta
Matteo Mangano
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