Nicola Sturgeon sotto arresto, l’ex primo ministro scozzese è accusata di corruzione

Redazione Attualità
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Nicola Sturgeon è stata la prima donna a occupare le cariche di Primo ministro della Scozia e leader del Partito Nazionale Scozzese dal 2014 al 2023. Nel 2021 e nel 2023, è stata classificata da Politico Europe tra le 28 personalità europee più potenti d’Europa.

Le dimissioni

A febbraio, dopo otto anni in carica, ha annunciato le dimissioni per motivi personali. 

Sostiene di essere diventata una figura troppo divisiva, sia nel suo partito, che nella politica scozzese e solo con le sue dimissioni si potrebbe riprendere un dialogo più civile. 

Ho lottato con questa decisione per diverse settimane, ho capito che la natura della politica moderna è molto brutale, ben più di quando io ho iniziato a fare politica. Per trent’anni sono stata Nicola Sturgeon la politica, ora vorrei essere Nicola Sturgeon essere umano

Ha affermato inoltre che il suo è «il miglior lavoro del mondo, ma è importante sapere quasi istintivamente quando è il momento giusto per far posto a qualcun altro».

Seppur lo abbia negato, i motivi che hanno spinto Sturgeon a prendere questa decisione potrebbero essere stati la bocciatura da parte della Corte Suprema del Regno Unito di riproporre un referendum per l’indipendenza della Scozia, un tema a cui il partito della Sturgeon tiene molto.

Inoltre, l’ex premier è da sempre a sostegno dei diritti LGBTQ+, tanto da promulgare la legge sull’autodeterminazione di genere “Gender Recognition Reform Bill”.

In cosa consiste?

Questa legge renderà più semplice alle persone trans di 16 anni, quindi non solo chi ha già raggiunto la maggiore età, poter richiedere il cambio di genere sui documenti.

La Scozia è l’unico paese del Regno Unito ad aver approvato una riforma simile, considerata fino ad oggi di competenza esclusiva del Parlamento del Regno Unito. Il governo ha già dichiarato che si opporrà con un veto alla promulgazione, se non verranno modificati determinati punti.

Shona Robison, Ministra della Giustizia Sociale, ha definito «un passo importante per una Scozia più equa, dove le persone trans siano validate, incluse, ed emancipate».

Queste le parole di Nicola Sturgeon:

Una voce per l’inclusione, l’uguaglianza, i diritti umani e la dignità. Sono stata e sarò sempre una femminista. Combatterò per i diritti delle donne e mi opporrò a chi minaccia tali diritti ogni giorno che avrò fiato in corpo. Ma difenderò anche qualsiasi gruppo stigmatizzato, discriminato, emarginato e vulnerabile nella società. Chiamatemi ottimista, ma credo che queste cose debbano, in qualsiasi società progressista, liberale e inclusiva, trovare il modo di coesistere. Qualunque sia il ruolo che svolgerà in politica nel prossimo futuro, cercherò sempre di fare tutto il possibile per trasformarlo in realtà.

Adesso si pensa che chiunque prenda il posto dell’ex premier possa abbandonare i diritti delle persone transgender, per evitare lo scontro con il governo del Regno Unito.

Operazione Branchform

Si tratta di un’indagine della polizia scozzese su accuse e sospetti di corruzione che va avanti da mesi e che continua a destabilizzare lo Scottish National Party (partito leader di Nicola Sturgeon).

Sturgeon è stata accusa di aver speso in modo improprio oltre 600mila sterline donate al Partito Indipendentista scozzese. Tramite il suo account Twitter ha dichiarato la sua innocenza.

Sturgeon non è l’unica ad essere stata arrestata. Il 5 aprile è stato preso in custodia il marito, Peter Murrell per 24 anni è stato amministratore dello Scottish National Party – rilasciato dopo 12 ore di interrogatorio.

Nicola Sturgeon a fianco del marito Peter Murrell. Fonte: The Independent

Anche Colin Beattie, tesoriere del partito è stato interrogato per gli stessi motivi il 18 aprile e successivamente rilasciato. Si è dimesso dal suo incarico il giorno successivo.

Sono stati tutti e tre rilasciati, senza accusa, in attesa di indagini.

Gabriella Pino