Cuore

Padova, medici “rivitalizzano” un cuore e lo trapiantano. Operazione unica nella storia

Gabriele Nostro
GABRIELE NOSTRO
Attualità
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Lo scorso giovedì, un’equipe di medici padovani ha ricordato al mondo quanto bravi possano essere i professionisti sanitari nostrani. Compiendo un’operazione che ha dell’incredibile, unica nella storia per le sue modalità, l’equipe è riuscita a trapiantare un cuore “morto” da 20 minuti nel corpo di un cardiopatico. Ma andiamo per ordine…

Padova: in attesa da tre anni, poi il miracolo!

Riporta le informazioni Skytg24. Un uomo cardiopatico, oggi 46enne, nel 2020 aveva fatto richiesta, presso la struttura ospedaliera di Padova, per un cuore sano. Suo malgrado però, come spesso accade per penuria di “risorse anatomiche”, il suo desiderio era rimasto per tanto tempo inesaudito.

Per un lungo periodo ha sofferto ansioso in lista d’attesa, fino a quando, qualche giorno fa, è giunta  un’opportunità. È arrivato il bramatissimo bene, da mettere a frutto con un’operazione difficilissima.

Un altro uomo, colpito da “morte cardiaca”, ha lasciato in dono il suo cuore all’azienda ospedaliera di Padova: un cuore di tipo compatibile con quello del 46enne. 

L’operazione:  un cuore “vivo” da corpo a corpo

Così, senza perdere un attimo di tempo, i medici hanno messo le mani sul cuore del donatore. L’hanno riperfuso e, dopo averne valutato lo stato, l’hanno trapiantato con successo!

Hanno partecipato all’intervento, accompagnati dai rispettivi entourage: Gino Gerosa, direttore del reparto di cardiochirurgia dell’azienda ospedaliera di Padova e Paolo Zanatta, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione di Treviso.

A onor del vero, non è la prima volta che un cuore viene “rivitalizzato” in un altro corpo. Ma è la prima volta che ciò accade dopo ben venti minuti di “stop”. 

D’altronde, in Italia nessuno avrebbe potuto agire diversamente: una legge prescrive che il prelievo da cadavere possa avvenire solo dopo che un medico ha certificato la morte attraverso l’esecuzione di un elettro-cardiogramma protratto per una durata di almeno venti minuti, trascorsi i quali si considera vi sia una irreversibile perdita delle funzioni dell’encefalo e dunque la morte dell’individuo.

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Ospedale. Fonte: Italia Informa

Il Presidente Zaia: “Una nuova pagina sul fronte del trapianto di cuore”

Il direttore Gerasa ha commentato così la buona riuscita dell’operazione:

Per primi al mondo abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da 20 minuti. Questo risultato straordinario potrebbe portare ad un incremento del 30% nel numero dei trapianti, in un arco di tempo relativamente breve.

Ci sono Paesi in cui l’attesa dopo lo stop del cuore è di 2, massimo 5 minuti, qui in Italia ne sono previsti 20. Quindi abbiamo studiato e lavorato intensamente per superare questo ostacolo e abbiamo dimostrato che anche in Italia si può fare questo tipo di trapianto

E anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha voluto dire la sua sulla vicenda, dimostrando enorme soddisfazione:

Si tratta di una notizia emozionante, si apre una nuova pagina di storia sul fronte del trapianto di cuore, risultato di un lavoro di squadra eccezionale portato avanti dalla sanità veneta e da questi medici professionisti di grandissimo spessore.

 

Gabriele Nostro