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Madame: “L’Amore” tra sottomissione e dominanza

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"L'Amore"
Questo concept album è di difficile immediata comprensione. Alcuni brani non perdono la  tipica schiettezza di Madame, forse un po’ too much. Ma le storie e le melodie sono interessanti, l’ascolto è doveroso. Voto UVM: 4/5

 

Saffo, dea dell’amore nell’antica Grecia, definiva l’amore come un sentimento dolceamaro. Una bufera che scende dalle montagne, una sottile ansia che divora l’anima lieve, una gioia sublime o un malinconico tormento. Ma questo sarà lo stesso amore che vuole narrarci Francesca Calearo, in arte Madame, attraverso la sua nuova opera musicale?

Dopo due anni dall’ultimo album, la giovane cantante vicentina torna con un concept album, dal titolo: L’Amore. Il disco è composto da 14 brani (più una bonus track “Tekno Pokè“) e non presenta dei featuring. Pubblicato lo scorso 31 marzo dalla casa discografica Sugar, prodotto grazie alla collaborazione di: Antonio Filipelli, Bias, Chris Nolan, Dardust, Dario Pruneddu, Gianmarco Manilardi, Iacopo Sinigaglia, Luca Faraone, Nazzaro e Shablo. La ventunenne sembrerebbe aver fatto già tanta strada, sia nell’ambito musicale che nella sfera personale. Ma questo viaggio, così intenso, starà prendendo le giuste destinazioni? Chissà, vediamolo insieme!

L’Amore di cui ci parla Madame, l’abbiamo già sentito?

L’amore è il tema per eccellenza, l’argomento degli argomenti. Narrato dai grandi lirici, poeti, letterati e cantanti, tra passato e presente. Ma Madame attraverso questo disco vuole porsi su un’altra prospettiva. Come ha dichiarato in un’intervista per Radio 105: 

Tutti parlano d’amore in varie forme, però è come se nessuno avesse mai intitolato un progetto proprio con: l’amore. Molto spesso questa è una parola inflazionata, che rischia di cadere nel banale. Io volevo darle quasi un colore diverso, anche se poi ho scelto il rosso. Volevo privarla di tutto ciò che le era stato affibbiato a livello di solito significato, per riempire questa parola con sensazioni diverse. Ho scelto il rosso per la copertina senza firme, titolo e nulla, perché l’amore è di tutti!

Immersi in una multivisione, porta se stessa e l’esperienza di più donne: la prostituta, la ninfomane, la potente, la sottomessa, l’amica e la bambina che impara dal suo maestro. Tutte queste donne vivono l’amore come: intimità, sesso, intensità, dolore, privazione, dipendenza, gioia e tanto altro. L’amore finora cantato, nella maggior parte dei casi, presenta una prospettiva maschile. Così Madame si è posta in un’ottica diversa, un po’ forse come fece ai suoi tempi la poetessa Saffo.

Molto spesso la sessualità femminile e il modo in cui le donne vivono l’amore è abbastanza taciuto o espresso male. Volevo dare un punto di vista più femminile, ma che poi in realtà reputo universale!

Una concept tracklist che mette da parte il flow e spinge sulle melodie

Madame qui non si presenta come con il precedente album tra flow e urban style, ma ci coinvolge in viaggio emotivo differente. Come se fosse una narratrice, ci sbatte in faccia crude verità sull’amore a tratti genuino, a tratti tossico, tra sottomissione e dominanza.

L’accurata tracklist parte con un pezzo dal sound un po’ tribale, dal titolo Come voglio l’amore. In questo brano fa un’elenco di vari tipi di uomini, anche loro per l’artista sofferenti e solitari. Poi Il bene nel male, singolo sanremese che ha preceduto l’album, in cui racconta la storia di una prostituta. Quest’ultima si innamora di un cliente, cercando di trarne da questo rapporto il ‘bene da qual male’. Purtroppo, a volte, l’amore è anche violenza domestica, difficile da sopportare e al tempo stesso d’ammettere.

Tra le mura di casa s’impara l’amore o s’impara una lezione!

Questa è quanto racconta Madame nel brano Quanto forte ti pensavo. Le soul vibes trasmesse dalla base, in pieno stile Piper Club anni ’60, inizialmente fanno un po’ perdere di vista il significato intrinseco. Lascio a voi l’ascolto qui giù!

Mentre Nimpha – La storia di una ninfomane è un racconto sulla sessualità (qui un richiamo all’antichità greca), una ricerca d’equilibrio tra passione e felicità. Invece, un manuale di pregiudizi quello riportato in Donna vedi. Qui Madame ritorna un po’ musicalmente al flow e l’urban, come anche in Pensavo a.

Arriva anche una dedica ad una donna per lei di fondamentale importanza, l’amica Matilde ‘sua primavera’, in Milagro. Brano che presenta una melodia di violini ipnotica ed emozionante. Sound che ritroviamo anche in Per il tuo bene.

Per quanto l’amore possa o non possa esistere, è la più bella delle bugie, il più studiato degli inganni, il più persuasivo dei discorsi.

Possiamo trovare anche alcuni interessanti sample. Come nel brano L’onda-la morte del marinaio, che sembrerebbe riprendere inizialmente il ritmo di Che il Mediterraneo sia, di Eugenio Bennato. O in La festa delle crude verità, con il brano di Angelo Branduardi, Alla fiera dell’Est.

Direi però basta con questi spoiler e lascierei a voi l’ascolto!

Ma quindi questo cambio, in parte, di registro ci piace?

E’ un disco difficile, un disco che ha bisogno di tempo per essere compreso a pieno. Sorprende, di certo, come una ragazza così giovane, possa far trapelare così tanta esperienza. Si sentono le fonti ispiratrici, che vanno da De Andrè a Battiato, insieme ad altri grandi autori del cantautorato italiano. Come afferma nella storyline del brano Avatar- L’amore non esiste:

Ho fatto un’esperienza che mi ha fatto uscire dal mio corpo. Mi ha fatto immergere nelle mie emozioni. Riflettere sull’esistenza e sull’amore. Forse tutto quello che conta non è ciò che esiste, ma ciò che si sente!

Proprio vero cara Madame! Molti brani colpiscono per la loro intensità emotiva e riflessiva. Ci chiediamo solo un po’ tutti il perché di quella bonus track! Del resto è un progetto degno di essere ascoltato, conduce ad un viaggio tra mistero e realtà.

I miei giochi di parole, il modo di pervertire le parole e le situazioni, sono per me una sfida con l’ascoltatore. Voglio mettermi li sul ring e sentire cosa arriva all’altra persona!

Madame si è messa su questo ring, quindi adesso tocca a te ascoltare e farle/farci sapere cosa ne pensi!

 

Marta Ferrato