Luigi Ghersi

Luigi Ghersi: il ricordo di un grande artista messinese

Antonella Sauta
ANTONELLA SAUTA
Cultura Locale
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Il 13 aprile 2022 ci lasciò Luigi Ghersi, grande artista messinese che, grazie al suo stile originale e in grado di distinguersi, svolse una carriera ricca di importanti commissioni pubbliche e riconoscimenti da parte della critica e del pubblico.

Biografia

Nato a Messina nel 1932, si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze e si laurea in Giurisprudenza a Palermo.

Per molti anni affianca l’attività artistica con quella giornalistica: nel 1957 fonda a Messina il giornale “La Città” con Eugenio Vitarelli e Giuseppe Loteta.

Trasferitosi a Roma nel 1960, diventa rettore di alcuni settimanali e frequenta alcuni corsi gratuiti dell’Accademia di Belle Arti.

Nel 1974, dopo aver esposto delle opere nella Galleria Due Mondi di Roma e aver ricevuto numerosi apprezzamenti, decise di dedicarsi esclusivamente all’arte. Svolge, quindi, la sua attività tra Messina (Itala) e la Capitale (via Cavour) e si fa conoscere in tutt’Italia e all’estero, esponendo anche a Parigi e a Madrid.

Dopo cinquant’anni torna nella sua città natale, dove muore a 89 anni  lasciando un enorme contributo culturale.

Rapporto con l’arte e con la città

Tramite degli appunti della moglie Linuccia, morta solo quattro mesi prima, è possibile conoscere meglio l’artista e le sue opere, infatti si legge:

Luigi si trova a suo agio nello spazio “illimite”… Secondo lui, i luoghi deputati all’arte non sono né i musei né le mostre: sono le città. La crisi dell’arte comincia quando le città smettono di raccontarsi dalle loro piazze e dai loro muri, quando il tessuto urbano non è più abitato dalle immagini della fantasia e del sogno, dai simboli che riflettono tutto ciò che si agita nel cuore dell’uomo: le sue speranze e il suo destino”.

Così Luigi Ghersi si fa promotore della land-art che caratterizza la Sicilia, proiettandola in un contesto di contraddizione tra l’antico e il moderno.

 

La battaglia sullo Stretto - Scilla
La battaglia sullo Stretto – Scilla. Aula Magna polo Papardo. © Salvatore Donato

Opere

Tra le sue opere più importanti:

La battaglia sullo Stretto- Scilla e La traversata notturna dello Stretto-Le sirene”, pitture murali situate nell’Aula Magna del dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche ed Ambientali dell’Università di Messina (polo Papardo).

Centauromachia, grande bassorilievo in bronzo nell’ospedale Papardo di Messina.

Pegaso, scultura di bronzo per l’Università di Reggio Calabria, esposta nel 2003 all’Università Sapienza di Roma.

Ci sono poi opere non agibili, quali:

L’Agorà, gruppo di sculture per l’Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo;

Le pitture murali all’interno della Cappella dell’ospedale di Patti.

I numerosi schizzi, studi e disegni preparatori mostrano il percorso dell’artista per arrivare alla propria perfezione stilistica.

La traversata notturna dello Stretto-Le sirene e La battaglia sullo Stretto-Scilla

Opera di oltre 80m, realizzata in circa tre anni di lavoro secondo la tecnica del muro a secco, divisa in due parti:

La prima si ispira al romanzo dell’amico Stefano D’Arrigo “Horcynus Orca”, rappresentando il protagonista  ‘Ndrja Cambrìa che attraversa lo Stretto sulla barca di Ciccina Circè (rappresentata con le sembianze della moglie Linuccia).

Lo stesso autore del romanzo commenta l’opera di Ghersi definendola “qualcosa destinata a durare nel tempo”;

La seconda parte raffigura una battaglia ispirandosi all’evento storico dei Vespri siciliani.

La parte inferiore dei dipinti vede come protagoniste delle figure che richiamano la mitologia classica.

 

La traversata notturna dello Stretto- Le sirene
La traversata notturna dello Stretto – Le sirene, Aula Magna polo Papardo. © Salvatore Donato

Stile

Il suo stile inconfondibile è dato dallo studio approfondito prima dell’arte classica e nello specifico di Michelangelo, e successivamente dei protagonisti delle avanguardie artistiche, primi tra tutti Picasso e Bacon.

Fu egli stesso a definirsi un artista “innaturale”, in grado di fondere la mitologia classica (raccontatagli dal padre e filosofo Guido Ghersi) alla realtà contemporanea.

Ritiene, inoltre, di essere decisamente lontano dalla pittura colta e accademica tipica del Neoclassicismo, in quanto essa è un’arte statica e poco creativa, al contrario il suo atteggiamento nei confronti dell’arte punta ad essere molto aperto ed espressivo.

Premi e riconoscimenti

Tra i vari premi: premio Antonello da Messina (Roma, 1998), premio Anassilaos (Reggio Calabria, 2000), premio Rotary Club di Messina (Messina,2001), premio Orione (Messina,2017).

 

Antonella Sauta

Fonti:

https://messina.gazzettadelsud.it/foto/cultura/2022/04/14/addio-al-messinese-luigi-ghersi-grande-artista-inattuale-32e9f9e5-fffa-46bd-aa69-c17b4f9d70d4/amp/

http://www.rai.tv/dl/sicilia/video/ContentItem-753f5a07-e5e1-4b89-bdf1-75069683c1f5.html