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SIAE contro META: l’Antitrust avvia un’istruttoria per abuso di dipendenza economica

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Nell’ultimo periodo, i nostri feed di Instagram e Facebook non sono più come prima. Video di albe e tramonti, con di sottofondo le più celebri e virali canzoni del cantautorato italiano e non solo, sono silenziati. Ma qual è la ragione?

A fine marzo, la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) non ha raggiunto un accordo con la grande impresa statunitense, che gestisce le piattaforme dei due social, METATutta la musica tutelata dalla società italiana, sulle piattaforme di Zuckerberg, è stata bandita.

Le trattative sono aperte, ma sembrerebbe che ancora non sia possibile raggiungere una “meta”. Lo scorso 5 aprile, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di META Platform, per un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con SIAE della stipula della licenza d’uso, sui due social, dei diritti musicali. Ma cosa sta succedendo? Vediamolo nel dettaglio.

SIAE VS META: L’Antitrust contro le piattaforme di Zuckerberg

Tramite un comunicato, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), ha dichiarato di aver avviato un’istruttoria, insieme ad un procedimento cautelare, nei confronti di: Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. (di seguito, Meta). Sembrerebbe che l’azienda di Zuckerberg, abbia indebitamente interrotto le trattative, per il rinnovo del contratto scaduto. Non fornendo alla società le informazioni necessarie, per svolgere le negoziazioni. Senza rispettare, così , il principio di trasparenza ed equità (qui il comunicato stampa).

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Fonte: Freepik

L’Autorità indaga sulla veridicità dell’ipotesi che META abbia potuto abusare dello squilibrio contrattuale di cui beneficia, chiedendo a SIAE  un’offerta economica inadeguata. Siete fosse vero ciò potrebbe essere significativa ai fini della tutela della concorrenza nei mercati. Sarebbe un danno per i consumatori, per le capacità competitive di SIAE. Impedirebbe agli autori, rappresentati da quest’ultima, di raggiungere l’ampia categoria di utenti che usufruisce delle piattaforme. Inoltre, ci potrebbero essere effetti negativi sulla remunerazione dei diritti connessi ai produttori, di opere musicali e di tutte le altre posizioni giuridiche, tutelate nell’ambito della legge sul diritto d’autore.

L’interruzione delle trattative tra i due colossi, potrebbe incidere sulle dinamiche competitive tra i diversi soggetti che compongono la filiera dei dei mercati dell’intermediazione dei diritti d’autore sulle opere musicali. Ne consegue, quindi, la necessità di un intervento cautelare, affinché la negoziazione possa andare a buon fine.

SIAE vs META: Quali sono state le reazioni a questo procedimento?

La trattativa con META non si è mai chiusa. Chiediamo però trasparenza per stabilire il giusto compenso agli autori. Il danno che META sta procurando, non è solo economico ma anche culturale.

Questo è quanto dichiarato, quale giorno fa, dal presidente della SIAE, Salvatore Nastasi. Quest’ultimo si era rivolto all’istituzioni con un “non lasciateci soli“. Dopo il provvedimento, preso dall’Antitrust, si dichiarerebbe soddisfatto.

Siamo grati all’AGCM per questa decisione, che ci consentirà di tornare a sederci al tavolo negoziale per confrontarci ad armi pari con il colosso americano. Acquisendo, finalmente, le informazioni necessarie per poter assicurare un’equa remunerazione nell’interesse degli autori rappresentati da SIAE e, più in generale, dell’industria creativa italiana. Del resto, è previsto un incontro presso il Ministero della Cultura, nel quale ci confronteremo con la consueta trasparenza, con l’auspicio di pervenire a un’equa soluzione in tempi brevi.

Il colosso americano non si arresta e ha risposto a queste dichiarazioni, tramite un portavoce:

Siamo pronti a collaborare per rispondere alle richieste dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Tutelare i diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta. Per questo rimaniamo impegnati nel raggiungere un accordo con SIAE, che soddisfi tutte le parti.

Ma questo incontro, al Ministero della Cultura, è andato a buon fine?

Dobbiamo difendere l’opera di ingegno degli autori italiani, che è un vero e proprio bene materiale. I colossi transnazionali rispettino l’identità degli Stati e il lavoro di ingegno delle persone. Alta espressione della cultura di una Nazione.

Queste le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, risalenti a qualche giorno fa. Sembrerebbe, però, che ieri le oltre tre ore di trattative, presso il Ministero della Cultura, non abbiano portato a nulla. META non sembrerebbe essere disposta a fare grandi passi avanti. Nastasi ha commentato di essere ancora molto distanti, poiché «nulla di quello richiesto dell’Antitrust è stato accolto da META». Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha aggiunto:

Trovo veramente assurdo che queste piattaforme, che hanno un’incredibile potenza economica, abbiano degli atteggiamenti di non rispetto nei confronti di chi i contenuti li crea.

Mazzi è sconcertato dalla cifra proposta, ritenendola “umiliante per i creatori“. Al tavolo delle trattative si sono sedute anche altre due Autorità: il garante per la Concorrenza e quello delle Comunicazioni. Non è mancato l’intervento politico, dalle parole del presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone:

Il Parlamento non fa più il passa-carte come è stato negli ultimi 5 anni, con i governi di unità nazionale, ma diventa di fatto un organo propulsivo e rivendichiamo il merito di questo riavvicinamento. Meta trovi un accordo, come lo ha trovato Google e che i nostri artisti vengano rispettati.

Le opere tutelate dalla SIAE, rappresentano una componente importante dell’offerta musicale italiana e internazionale. Trovare un’accordo è davvero fondamentale. Si riuscirà a mettere un punto? Di certo servirà un nuovo faccia a faccia, nella speranza che sia quello definitivo.

Marta Ferrato