Trump “in arresto”: le sue parole agitano i trumpiani di New York

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Ieri, 6 aprile, Donald Trump è stato “arrestato” presso la Procura distrettuale di Manhattan, a New York. E’ stato posto in una condizione d’arresto diversa da quella cui siamo abituati a pensare, regolamentata da leggi proprie della Federazione. Il suo rimane comunque un caso particolarissimo, poiché nessun altro ex presidente degli USA ha mai subito un tale trattamento giudiziario. Ma a cosa è dovuto tutto ciò? Cosa ha spinto i trumpiani a fargli scudo duramente? Di seguito ogni risposta.

Le accuse contro Trump

Riporta le informazioni il Cosmopolitan. Donald Trump dovrà difendersi contro l’accusa di trentaquattro capi di imputazione. Il magnate è incolpato di aver falsato, in trentaquattro occasioni, il bilancio della sua società. Avrebbe manifestato pagamenti fittizi per giustificare altre spese. Il fatto al centro delle accuse concerne gli accordi finanziari, ipoteticamente illeciti, presi dal grande imprenditore con la pornostar Stormy Daniels, per ottenere il silenzio di quest’ultima sui rapporti intimi avvenuti tra i due.

“L’arresto”: cosa ne sarà dell’ex presidente?

Ieri The Donald non ha indossato manette, né è stato soggetto di foto segnaletiche. Gli sono solo state prese le impronte digitali. L’ex inquilino della Casa Bianca è stato “arrestato” per essere coinvolto nell’udienza di Manhattan sotto la custodia della polizia. Successivamente è potuto tornare nella sua residenza di Mar-a-Lago (Florida), in piena libertà.

Durante l’incontro, forte della sua autorità, l’accusato ha respinto tutte le accuse al mittente, lasciando fattualmente l’aula “in vantaggio”. D’altronde gli elementi probatori di chi colpevolizza sono scarsi. Per questo, vari esperti legali reputano improbabile come esito l’incarcerazione vera e definitiva, e diversamente probabile che al termine del processo si assegni una semplice multa. Se tutto invece dovesse andargli male, ciò che potrebbe essergli affibbiata è una pena detentiva massima di quattro anni.

Trump
Donald Trump durante un evento sportivo. Fonte: Il post. Fotografo: Sue Ogrocki

Trump l’ha sciorinato: “Mi stanno per arrestare”

Donald Trump in posizione di difesa non si dimostra troppo timido, ma realisticamente sagace. Infatti, della spinosa vicenda che riguarda la sua incriminazione, il politico non ne ha fatto segreto, ma “questione di mondo“. In modo da dipingersi vittima di un “sistema anti-sistema“. E su tale input muovere la sua strategia comunicativa.

Così, lo scorso sabato, tramite il suo social Truth, aveva anticipato:

Il primo candidato Repubblicano ed ex Presidente degli Stati Uniti d’America, sarà arrestato martedì della prossima settimana. Protesta, riprenditi la nostra Nazione!

E ieri, tramite lo stesso mezzo, ha aggiornato:

Sembra così surreale. Mi stanno per arrestare. Non riesco a credere che questa cosa stia accadendo in America

Per mantenersi i consensi in vista delle presidenziali del 2024, Donald, contemporaneamente infuoca i seguaci più intimi. Con versi liberali e inoltra il dubbio garantista in tutti coloro che riesce a raggiungere, con la propria informazione.

La presenza dei trumpiani

Agitando gli animi, i trumpiani si sono fatti sentire per il “loro Presidente“. In occasione dell’arrivo di Trump, New York è stata blindata dal sindaco Eric Leroy Adams. Un’azione dovuta per scongiurare la violenza, tra fazioni sostenitrici e avverse al miliardario.

In ogni caso, i sostenitori di Donald si sono radunati sulla Fifth Avenue, a Manhattan, dove si trova la Trump Tower. Hanno esposto sulla strada due grandi striscioni, uno recitante “Trump 2024” e uno con su scritto “Finish the Wall“( in riferimento alla barriera anti-immigrati, mai completata, al confine con il Messico).

Gabriele Nostro