Tár: tra l’abuso di potere e la musica classica

Film
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Tár
Nonostante l’eccessiva durata e la presenza di alcune scene non necessarie, Tár è un film che merita una visione. – Voto UVM: 3/5

 

Tár è un film del 2022 (qui in Italia, è arrivato lo scorso 9 Febbraio) scritto e diretto da Todd Field. Il film ha ottenuto ben 6 Candidature agli Oscar 2023 (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attrice Protagonista, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Montaggio e Migliore Fotografia).

L’attrice protagonista è Cate Blanchett, e questo ruolo le ha già garantito tre vittorie: una al Festival di Venezia (Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile); un’altra ai Golden Globe (Miglior attrice in un film drammatico) e un’altra ai BAFTA (Miglior attrice). Blanchett ha anche ottenuto una candidatura come Miglior Attrice Protagonista.

Trama

 Tár racconta la storia di Lydia Tár (Cate Blanchett), un’affermata direttrice d’orchestra omosessuale ed una delle più grandi compositrici di musica classica conosciute in tutto il mondo. E’ anche la prima donna a dirigere l’orchestra dei Berliner Philharmoniker (o Orchestra filarmonica di Berlino). Lydia si ritrova al centro di molte polemiche per via del suo abuso di potere e per via di strane voci, in cui affermano che chiede dei “favori” sessuali ad alcune dipendenti. E le voci si fanno sempre più forti, nel momento in cui avviene il suicidio di una sua assistente e per via di questo fatto, cominciano a circolare anche delle prove compromettenti.

Film longevi o “sequestro di persona”?

Che non si fraintenda la domanda, perché è una semplice osservazione che si riscontra ultimamente, al cinema. Erroneamente, si pensa che una lunga durata equivalga a “Capolavoro”. Perché si afferma ciò? Perché si tende ad allungare il minutaggio di alcune pellicole in una maniera un po’ esagerata in certe occasioni, senza considerare il fatto che non garantisce necessariamente il successo. Attenzione, “Tár” è una pellicola interessante e merita una visione, però considerando ciò che si voleva rappresentare, poteva benissimo durare un po’ di meno.

Un difetto riscontrato nel film è la lentezza percepita in alcuni punti. Questo è successo anche in altre pellicole come Babylon di Damien Chazelle o Avatar – La Via Dell’Acqua di James Cameron. Film coinvolgenti con una buona spettacolarità e fatti per gli amanti del cinema, ma con una durata leggermente eccessiva. Molti spettatori si sentono “sequestrati” ed addirittura si sono annoiati. Bisogna cercare di migliorare alcuni aspetti e puntare di più sulla qualità, che sulla quantità di minuti!

Ma cosa rappresenta esattamente il film?

Tanto per cominciare, non è una storia vera. Lydia Tár non è mai esistita, ma si vocifera che una direttrice d’orchestra abbia avuto una vita possibilmente simile e che abbia caratteristici simili a quelle di Lydia. La figura di quest’ultima rappresenta l’abuso di potere e la continua ossessione per la musica classica, tanto da non dormirci la notte. Lydia qui è all’apice della sua carriera e non vuole che tutto crolli, quindi ad un tratto la si vede perdere il controllo e a sentire la pressione sulle presunti voci che girano sul suo conto. Come si deduce da ciò, Cate Blanchett non ha interpretato un ruolo facile, ma è riuscita a calarsi in esso, abbracciando tutte le sfumature.

Tár è anche la rappresentazione del contrasto che c’è tra l’ammirazione e il risentimento, tra il bisogno d’attenzione e il desiderio di vendetta, tra l’amore e l’odio. Non si sa cosa provare nel vederla, se un po’ di empatia o addirittura disgusto per alcuni comportamenti che attua. Field, inoltre, ha voluto rappresentare con la figura di Lydia anche l’equilibrio tra la vita professionale e quella privata di un artista che, in alcuni momenti, va a perdersi.

 Tár è un buon film?

Nonostante l’eccessiva durata e la presenza di alcune scene non necessarie, Tár è un film che merita una visione; realizzato, soprattutto, per gli appassionati di musica classica. Potrebbe non vincere la statuetta come Miglior Film, ma è comunque un buon film. Todd Field ha dichiarato esplicitamente:

“Questa sceneggiatura è stata scritta per un’artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce”.

Effettivamente, considerando l’eleganza e la classe dell’attrice, forse nessun’altra avrebbe potuto fare di meglio. Il film può vantare di una buona regia e di una performance eccezionale da parte dell’attrice protagonista.

Cate Blanchett vincerà l’Oscar?

Si è già aggiudicata diversi premi e bisogna riconoscere che sono meritati. E per quanto riguarda l’Oscar si presuppone che abbia la vittoria assicurata. Una cosa, però, che non si dovrebbe dare tanto per scontata!

Ma con tutto il rispetto per le altre candidate che sono state bravissime nei loro ruoli (Ana De Armas per Blonde, Michelle Williams per The Fabelmans o Michelle Yeoh per Everything Everywhere All at Once), la Blanchett è un passo avanti e il ruolo che ha interpretato in Tár è stata una macchia importante per il suo curriculum. Ha buone possibilità di vittoria.

Attendiamo la Notte Degli Oscar 2023 per vedere cosa accadrà.  

 

Giorgio Maria Aloi