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La piccola grande rivoluzione di Elly Schlein: chi è la prima segretaria donna del PD

Redazione Attualità
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Elly Schlein è diventata la prima segretaria donna del Partito democratico e anche la più giovane, con il 53, 8% delle preferenze contro il 46,2% di Bonaccini.  Un dato sorprendente, in quanto è la prima volta che il voto dei gazebo (dove partecipa anche chi non ha la tessera del PD) stravolge quello degli iscritti.

Inoltre, le primarie descrivevano un partito dove il Centro-nord era schierato con la Schlein e il Sud e le isole con Bonaccini. Risultato ampiamente ribaltato, in quanto la Schlein vince anche in Sicilia, dove hanno votato oltre 55mila persone, trionfando in quasi tutte le province.

Differente l’esito a Messina, dove Bonaccini  raggiunge il 51,46 % affermandosi soprattutto in periferia. Nel comune capoluogo vince al contrario la Schlein, che ottiene 1260 voti (prevalendo principalmente in centro) superando l’avversario che si ferma a 855.

Le parole dopo la vittoria

Vi sono immensamente grata perché insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo. E’ vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi.

Qui il discorso integrale della nuova segretaria PD.

Fonte: Palermo Today

Visibilmente emozionata ma al contempo sfoggiando tutta la sua determinatezza, esordisce: «Saremo un bellissimo problema per Giorgia Meloni». Nota a tutti come “l’anti Meloni“, dopo  il dibattito dove ha dichiarato che «no, non basta essere donne per aiutare altre donne, c’è una bella differenza tra il dirsi femminili e femministe, se decidi di non difendere i diritti delle donne, a partire da quelli sul proprio corpo». Per poi aggiungere: «Sì, sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna», facendo riferimento al famoso tormentone della leader di Fratelli d’Italia.

La Schlein ha poi ribadito alcuni punti programmatici del Partito Democratico come la scuola pubblica (come  la vicenda della preside Annalisa Savino), la sanità pubblica, il lavoro non precario e l’accoglienza dei migranti, ricordando anche l’ultimo tragico bilancio delle vittime del naufragio dello scorso fine settimana a Crotone.

Il commento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato:

Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al PD per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro

Il programma della Schlein del dettaglio

La nuova segretaria si dice pronta a difendere «quei poveri che il Governo colpisce e che non vuole vedere» e a combattere per le lavoratrici e i lavoratori precari sfruttati, per alzare i salari e per alzare le loro tutele, la sicurezza sul lavoro. In programma la limitazione dei contratti a tempo determinato e regolamentando più strettamente i lavoratori delle piattaforme come i riders.

Inoltre, è a favore del salario minimo, e vorrebbe abolire gli stage extracurriculari e quelli non retribuiti. Condanna anche il Jobs Act. (la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi che introduce un serie di misure mirate a rinnovare il mercato del lavoro).

Altro punto all’ordine del giorno è l’ambiente. L’obiettivo è quello di lavorare per una vera, profonda conversione ecologica che accompagni tutta la società e tutti i settori dell’economia. Elly Schlein ha parlato di investimenti concreti nel settore delle energie rinnovabili e intende portare avanti una legge per il consumo 0 di suolo. Legando anche l’argomento tasse ad un’ ottica più green, propone di legare le imposte indirette al consumo di CO2, premiando così chi inquina meno e penalizzando chi invece produce maggiori emissioni.

Per quanto riguarda la sanità, punta a sostenere maggiormente un sistema sanitario nazionale, per cercare di porre un freno allo squilibrio tra pubblico e privato e fra Stato e Regioni.

In relazione ai rapporti fra Stato e regioni, vorrebbe discutere i servizi essenziali, ipotizzando una legge che segni in modo chiaro e univoco le competenze specifiche di Stato e Regioni. No alle trattative separate fra lo Stato e le singole regioni su temi chiave come la scuola, primo grande strumento di emancipazione sociale da difendere per il bene delle nuove generazioni.

In relazione ai diritti civili parla esplicitamente anche di una legge contro omolesbobitransfobia e contro le discriminazioni di genere.

Sul versante internazionale, in quanto sostenitrice degli aiuti all’Ucraina, insiste su una soluzione pacifica del conflitto e si impegna a rilanciare un progetto federalista europeo.

Per di più, afferma di voler varare le proposte più importanti con dei referendum e potenziando il ruolo della Conferenza programmatica annuale, per un confronto con gli elettori.

Infine, sul tanto discusso reddito di cittadinanza conferma che il reddito è un valido strumento contro la povertà, di cui propone il miglioramento secondo le indicazioni del Comitato scientifico di valutazione e ascoltando le proposte degli enti locali.

Chi è Elly Schlein

Fonte: La Stampa

Attivista, ex parlamentare e adesso deputata, Elly Schlein nasce in Svizzera da madre italiana e padre americano. La sua è una storia multiculturale che parte già dal nome, come ha spiegato in una recente intervista al Corriere della Sera:

«Elly è un soprannome. Porto i nomi delle due nonne. Purtroppo non le ho mai conosciute, e non volevo far torto a nessuna. La nonna fiorentina, Elena; e la nonna di origine lituana, Ethel». Poi ha anche spiegato l’origine del suo cognome, ebraica: «La versione originaria è Schleyen, semplificata quando il nonno emigrò a New York in cerca di fortuna.»

Prima di dedicarsi alla politica attiva in Italia ha partecipato alle due campagne che hanno portato all’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Barack Obama.  Nel 2013 è l’ideologa di Occupy PD e nel 2014 viene eletta al Parlamento europeo con oltre cinquantamila preferenze.

Il 20 settembre il quotidiano britannico The Guardian l’aveva definita «la stella nascente della sinistra italiana», paragonandola alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez.

Il commento del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”

Il Pd riparte finalmente da una donna, bisessuale, progressista e attenta alle istanze della comunità Lgbtqia+

Ha affermato Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”.

Evidente come quella di Schlein sarà una leadership femminile ma soprattutto femminista. Che sia finalmente un punto di svolta per l’opposizione? Non manca la determinazione, come sembra trasparire dalle parole della stessa leader:

Lavoreremo per l’unità, il mio impegno è di essere la segretaria di tutte e di tutti, per tornare a vincere.

Serena Previti