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Wnba, Brittney Griner tornerà in campo dopo 10 mesi di prigionia

Redazione Attualità
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La cestista americana Brittney Griner tornerà a vestire la maglia dei Phoenix Mercury (squadra della WNBA, ovvero la più importante lega professionistica statunitense di basket femminile) già nel 2023, come annunciato dalla franchigia lo scorso martedì. Lo afferma la stessa Griner nel suo primo post Instagram dopo dieci mesi di prigionia in Russia, sottolineando la volontà di tornare il prima possibile in campo con la sua squadra. Desiderio esaudito: il 21 Maggio farà parte dei Phoenix Mercury nella prima partita della stagione contro i Chicago Sky.

Credo che nessuno di noi dimenticherà dove eravamo l’8 dicembre quando abbiamo sentito che BG stava tornando a casa o il 15 dicembre quando ha annunciato che intendeva non solo giocare a basket nel 2023, ma che sarebbe stato per il Mercury. E so che nessuno di noi dimenticherà mai come ci si sente a darle il bentornato sul pavimento di casa il 21 maggio.

Ha affermato il presidente delle Mercury Vince Kozar.

È un grande giorno per tutti noi annunciare che Brittney Griner ha ufficialmente firmato per suonare per i Mercury nel 2023. Ci mancava BG ogni giorno che se n’era andata e, mentre il basket non era la nostra preoccupazione principale, la sua presenza sul pavimento, nel nostro spogliatoio, intorno alla nostra organizzazione e all’interno della nostra comunità ci mancava molto.

Queste, invece, le parole del direttore generale Jim Pitman.

Chi è Brittney Griner

Brittney Griner ha 32 anni e si è affermata come una delle più forti giocatrici di basket di tutti i tempi. Prima scelta al draft (il sistema tramite il quale gli atleti dello sport americano approdano nello sport professionistico) del 2013, partecipa otto volte all’All-star game (la partita tra le stelle della Wnba che si svolge ogni anno); per due volte è stata la migliore realizzatrice della Wnba e per altrettante ottiene il premio come migliore difenditrice dell’anno.

È stata, inoltre, campionessa olimpica per due volte con la nazionale femminile di pallacanestro, nel 2016 a Rio de Janeiro e nel 2020 a Tokyo.

Griner ha raggiunto per due volte le finals Wnba con la sua squadra, vincendo il titolo nel 2014. La sua ultima apparizione sul più importante palcoscenico Wnba coincide con la sua ultima presenza sportiva prima della prigionia, nel 2021.

Brittney Griner in un tribunale di Mosca. Fonte: Il Post. Fotografo: Alexander Zemlianichenko

La carriera in Russia e l’arresto

La vicenda giudiziaria ha inizio nel febbraio del 2022, quando una volta atterrata all’aeroporto di Mosca-Šeremet’evo, dei cani antidroga annusano la presenza di narcotici nel bagaglio dell’atleta. La polizia rinviene nello zaino cartucce per un vaporizzatore che contenevano olio di hashish, sostanze illegali in Russia.

La cestista si trovava in Russia perché atleta dal 2015 dell’Ekaterinburg, squadra rappresentatrice della omonima città degli urali. Sono molte le giocatrici professioniste di basket americano che nei mesi invernali (quando non sono impegnate con la Wnba) decidono di legarsi professionalmente oltreoceano, attirate dagli stipendi che possono raggiungere il milione di euro (di gran lunga superiori agli standard Wnba).

Una vicenda dai sospetti fini politici

Secondo molti esperti statunitensi, l’arresto della Griner ha forti connotati politici ed è legato alle tensioni tra Russia ed i paesi occidentali dovute alla guerra in Ucraina.  Infatti, l’arresto è avvenuto una settimana prima dell’invasione russa del 24 febbraio scorso.

Da quel momento, la cestista è stata tenuta prigioniera per detenzione preventiva fino ad agosto, quando è stata condannata a 9 anni per contrabbando di droga. Nel novembre del 2022 è stata trasferita in una colonia penale russa, dove era costretta ai lavori forzati, fino alla sua liberazione avvenuta il 9 dicembre.

Sin dall’inizio, lo scambio di prigionieri rappresentava l’unica soluzione palese per porre fine alla detenzione. Dopo mesi di trattative, lo scambio avviene ad Abu Dhabi, con gli Stati Uniti che liberano Victor Bout, il trafficante di armi internazionali tristemente noto con lo pseudonimo di “Mercante della morte”. Ad annunciare l’operazione, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Un lieto fine che è stato raggiunto anche per mezzo della grande attenzione mediatica creata dalla sua squadra, da sua moglie e dai giocatori Nba. Un esempio ne sono i giocatori dei Boston Celtics che hanno indossato una maglietta con su scritto “I AM BG” il 4 giugno 2022.

Giuseppe Calì