Maria Costa

Maria Costa – ‘a Puitissa di Missina

Cultura Locale
Case Basse cultura locale La poetessa dello Stretto Maria Costa messina

«In Maria Costa la poesia nasce come bisogno di estrinsecare la propria esperienza, perché sia di giovamento a tutti lungo la strada comune, come modo di rivivere con sofferenza il dolore degli uomini. Una scrittura poetica la sua come apertura al dialogo, come fiducia nella forza della parola che scava in profondità senza infingimenti o compiacimenti. Ciò fa sì che nella poetessa di Case Basse la parola poetica si faccia di volta in volta senso ritrovato di un’umanità che non conosce limiti, partecipazione sofferta e silenziosa alle ragioni degli altri».

Giuseppe Cavarra

 

Maria Costa è ‘a Puitissa di Missina, simbolo, emblema e “faro” della cultura peloritana.

Sin da giovane si dedica alla poesia, facendosi portavoce della memoria collettiva di quella che era una Messina distrutta nel profondo dal terremoto.

Vita

Un’attività di famiglia

«Nascia on ribba o mari, in ta na spiaggia ricca»

racconta Maria, in un’intervista condotta da Mario Sergio Tedesco,

«unni me maci e me paci un facianu autru chi varari e tirari barchi».

Maria viene infatti al mondo nel borgo marinaro di Case Basse, nel villaggio Paradiso, il 15 dicembre 1926. La sua è una famiglia di pescatori e il padre possiede un barcone, con il quale tutti i giorni trasporta materiali da costruzione.

Maria trascorre la sua intera vita in riva al mare, con lo sguardo rivolto allo Stretto e alla costa calabra e qui trova il nutrimento della sua anima e, con la crescita, la sua musa.

La poetessa è la penultima di otto fratelli e l’unica figlia femmina. Cresce di fatto in un ambiente prettamente maschile e nella sua famiglia non si è mai parlato di uncinetto, di punto Norvegia, di punto palestrina, ma di monachette, bombressi, pappafichi e griselli.

Il padre, conosciuto come Don Placido, duranti i crudi inverni, raduna i figli davanti al braciere e racconta loro storie e storie: “è una fonte inesauribile” nonché suo maestro e ispirazione.

Maria è accorata, enfatica; la passione le arde negli occhi e vibra nella sua voce. D’altronde,

 

«Si vede che lo avevo nel DNA il pallino della poesia».

Gli esordi

Durante la Seconda Guerra Mondiale, tre dei suoi fratelli vengono chiamati alle armi e uno di questi, mobilitato a Taranto, non manca mai di spedirle il corriere: “Giornali che parlano di poesia”, a detta sua.

Maria, però, capisce ben presto che quello che legge non sono affatto le poesie che ricercava.

Quei giornali raccontano, in realtà, di imprese spacciate per vittorie, che, per Maria, non sono altro che sonore tumpulate e, soprattutto, non un qualcosa che il suo animo da picciridda possa sopportare.

In pena, è proprio qui che inizia a scrivere e non cesserà mai di farlo per il resto della sua vita.

 

Maria Costa
Maria Costa
Fonte: http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/wp-content/uploads/2019/02/maria-costa-copertina.jpg

 

La poesia

L’eredità linguistica a cui attingere

Maria Costa scrive in dialetto e canta delle tradizioni, degli usi e dei costumi della sua terra.

Sviluppa, infatti, una duplice attitudine di poetessa popolare e di portatrice attiva di uno sterminato patrimonio di memorie orali.

La poetessa dello Stretto risulta inoltre essere l’ultima depositaria del messinese pre-terremoto, appreso da lei direttamente e mai abbandonato fino alla sua scomparsa.

Il suo lessico, di fatto, è diventato negli anni, oggetto di studio di linguisti, antropologi, studiosi di tradizioni marinare, dialettologi e storici della letteratura popolare. Ad esso si è attinto anche per la redazione del Vocabolario Siciliano, fondato da Giorgio Piccitto e diretto da Giovanni Tropea, edito a cura del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani.

 

Le opere

Duranti i suoi quasi novant’anni di vita e di attività letteraria, Maria Costa pubblica vari volumi di poesie. Fra questi ricordiamo Farfalle serali, Mosaico, A prova ‘ill’ovu, Cavaddu ‘i coppi, Scinnenti e muntanti, Ventu cavalèri, Mari e maretta e Àbbiru maistru.

In essi, l’autrice si fa sirena e, con aria mistica, rievoca i miti e le leggende del Mediterraneo, come Fata Morgana e Colapesce.

 

Colapisci

Colapisci è uno dei componimenti più conosciuti e belli della produzione di Maria Costa. Anch’esso in dialetto, contiene espressioni idiomatiche che difficilmente possono essere tradotte. Con la sua interpretazione avvincente, viene sostenuta, durante un convegno svoltosi a Castelmola, la tesi contraria alla costruzione del ponte sullo Stretto.

Qui di seguito un estratto:

‘U Re ‘llampau e ‘n ‘coppu i maretta
‘i sgarru ci sfilau la vigghetta.

Giovi, Nettunu, dissi a vuci china,
quantu fu latra sta ributtatina.
Oh Colapisci, scinni lupu ‘i mari
e vidi si mi la poi tu truvari!
Era cumprimentu dà rigina,
l’haiu a malaggurio e ruina.

E Colapisci, nuncenti, figghiu miu,
‘a facci sa fici ianca dù spirìu
dicennu: Maistà gran dignitari
mi raccumannu sulu ‘o Diu dù mari.
e tempu nenti fici a gira e vota
scutuliau a cuta e a lena sciota
tagghiau ‘i centru e centru a testa sutta
e si ‘ndirizzau pà culonna rutta.

Ciccava Colapisci ‘i tutti i lati
cu di mani russi Lazzariati,
ciccau comu potti ‘ntò funnali
ma i boddira ‘nchianavanu ‘ncanali.
‘U mari avia ‘a facci ‘i viddi ramu
e allura ‘u Re ci fici ‘stu richiamu:
Colapisci chi fai, dimurasti?
e a vint’una i cavaddi foru all’asti.

E Cola cecca e cecca ‘ntà lu strittu
‘st ‘aneddu fattu, ‘ntà l’anticu Agittu.
Sò matri, mischinedda ancora ‘u chiama
cà mani a janga e ‘ncori ‘na lama.
Ma Colapisci cecca e cicchirà
st’aneddu d’oru pi l’atennità.

 

I riconoscimenti

Negli anni, Maria Costa ottiene numerosi riconoscimenti, nazionali e internazionali: i premi Vann’Antò, Lisicon, Bizzeffi, Tindari, Colapesce, Poesia da contatto, Montalbano, Maria Messina e ultimo, ma non per importanza, il prestigioso Ignazio Buttitta.

Inoltre, il suo nome è iscritto nel registro dei Tesori Umani Viventi dell’Unesco e la sua abitazione, dopo il 7 settembre 2016, data della sua morte, è una Casa Museo e sede del Centro Studi Maria Costa.

 

Case Basse, Maria Costa
Centro Studi Maria Costa a Case Basse. Fonte: https://www.mestyle.it/wp-content/uploads/2021/09/foto-copertina-1-1160×655.jpeg

 

Su di lei sono stati realizzati innumerevoli documentari, da parte di registi italiani, giapponesi, tedeschi, e francesi e altrettanti sono gli articoli, studi, tesi universitarie e iniziative editoriali a lei dedicati.

 

Valeria Vella

 

* articolo pubblicato all’interno dell’inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud il 02/02/2023

 

Fonti:

Maria Costa – Wikipedia

Maria Costa – YouTube