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L’Accademia Peloritana dei Pericolanti

Universome Redazione
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Cultura Locale
Accademia dei Pericolanti cultura locale università di messina uvm

Nel primo trentennio del XVIII secolo, in tutta Europa aleggiava un forte desiderio di rinascita, di una rinnovata ansia di riforme.

Sentimenti diffusi anche a Messina che, dopo la pesante repressione spagnola, venne dichiarata “muerta civilmente” e privata delle sue istituzioni: l’università e il Senato.

E’ in seno a questa nuova situazione storico-sociale che nacquero numerosi nuovi centri culturali come L’Accademia Peloritana dei Pericolanti, l’unica che continua a vivere ancora oggi.

Andiamo quindi a ripercorre le tappe di questo cenacolo culturale, dividendolo in due parti, in questo partendo dalle origini fino alla fine dell’ottocento.

Origines

Nel ‘700, l’Università degli Studi di Messina fu soppressa in seguito alla rivolta antispagnola (1674-1678) che colpì la città di Messina e parte della provincia.

L’attività culturale della città non si fermò e cominciarono numerose iniziative tra cui l’Accademia di Teologia Morale e l’Accademia degli Accorti, seppure di breve durata.

Un gruppo di studiosi più numeroso e vario era quello dei Periclitantes, nobili cittadini interessati

a riunire i buoni ingegni di Messina nel…fine di cooperare all’incremento degli studi non solo letterari…ma anche scientifici

Si riunivano due volte al mese per discutere sopra le massime di letteratura, filosofia, storia, matematica, giurisprudenza e varie altre materie

Nel 1727, il messinese Paolo Aglioti (dottore di diritto e studioso di antiquaria) scrisse a Ludovico Antonio Muratori affinché venissero associati all’Accademia dei Dissonanti di Modena. Dopo un lungo carteggio tra i due, nel febbraio del 1728, Muratori scrisse ad Aglioti

che si sarebbe fatta in breve l’aggregazione di codesta Accademia alla nostra”

L’anno successivo fu fondata la Periclitantes Peloritana Regia Academia con approvazione del governo locale.

Il 22 ottobre, l’accademia si riunì a Palazzo Reale per la prima volta e lo stesso viceré Conte di Sàstago, diede il permesso di future riunioni presso lo stesso, ma la sede dell’accademia fu spostata presso il Palazzo della Loggia dei Mercanti.

Accademia Peloritana dei Pericolanti
Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Fonte: http://unimemagazine.unime.it/

Seconda metà del’700

Con l’epidemia di peste del 1743, l’accademia perse 63 membri, tra cui il fondatore, costringendo la sospensione delle attività per ben 3 anni.

Nel ventennio successivo, con il nuovo pro segretario Andrea Gallo, l’accademia torno in auge e nel 1766 ricevette la richiesta di aggregazione da parte dei Calatini di Caltagirone.

Il terremoto del 1783 impose una nuova battuta d’arresto da cui l’accademia si riprese lentamente.

Solo quasi 10 anni dopo, riuscì ad ottenere dal re Ferdinando III di Borbone, una rendita annua a carico del Tesoro dello Stato, grazie alla quale avviò la pubblicazione di un Giornale di Letteratura, scienza ed arti e bandì concorsi tra gli accademici.

800: Il processo di unificazione istituzionale

Il percorso ottocentesco dell’accademia va a fondersi con quello dell’Università, evidenziando lo stretto rapporto tra le due più significative istituzioni culturali messinesi.

Sin dal 1838, ovvero l’anno della rifondazione borbonica dell’Università, emerse la volontà di ripristinare quegli antichi legami tra la Città, l’Ateneo e le varie accademie, anche se in quegli anni l’unica ad essere rimasta in vita era proprio quella dei Periclitantes.

Nel 1846, la stessa Accademia lasciava le sale Municipali per trasferirsi in una struttura attigua alla Regia Università. Ancora più tardi, nel 1884, la sede cambiò nuovamente per essere trasferita in un ampio locale dell’attuale “Rettorato”, donato proprio dall’università.

Nel 1848, il cenacolo culturale seguiva le sorti dell’Ateneo che veniva richiuso anche se per poco più di due anni.

Lo stretto legame tra le istituzioni, testimoniata dal gran numero di soci all’interno del corpo docente universitario, finì per divenire il centro di elaborazione e diffusione del sentimento antiborbonico.

                                        Prospetto antico dell’Università degli Studi di Messina. Fonte: unime.it

Dall’Unificazione d’Italia alla fine del secolo

L’unificazione nazionale portò una nuova vitalità nel panorama culturale della città, infatti, alle riviste giuridiche si affiancavano le prime pubblicazioni dell’Accademia.

Grazie all’impegno del Segretario Generale Antonio Catara-Lettieri, fu pubblicato il Giornale di Scienze, Lettere e Belle Arti della Reale Accademia Peloritana, al quale, per la prima volta, collaborarono sia i soci ordinari che i corrispondenti.

Appare di fondamentale rilievo, che verso la fine del XIX secolo, le maggiori cariche di governo delle due maggiori istituzioni culturali cittadine coincidessero.

Nel  1889, il magnifico rettore Giuseppe Oliva venne eletto Presidente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, carica che avrebbe ricoperto per più di dieci anni.

Gaetano Aspa

Fonti: http://www.accademiapeloritana.it/