Prisma

Prisma: verso l’infinito spettro di colori

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Prisma è una serie che brilla: di colori, di contemporaneità, di sensibilità, di nuove consapevolezze e di una realtà che amplia la visione nel suo insieme. – Voto UVM: 3/5

 

“Solo quando ci si sente pronti ad affrontare il mondo che tanto fa paura, si può spiccare davvero il volo e bisogna avere il coraggio per farlo. Perché, in fondo, tanti muri, vengono alzati dalle paure, non realmente da chi sta intorno”.

Non c’è incipit migliore per poter iniziare a parlare di Prisma, dal 21 settembre disponibile in otto episodi su Prime Video. La serie tv è stata presentata in anteprima mondiale, fuori concorso, al 75° Locarno Film Festival. Nata da un’idea di Ludovico Bessegato, già regista di Skam Italia e dalla sceneggiatrice e scrittrice Alice Urciuolo. Però l’autore ci tiene a fare una premessa: Prisma non è un semplice teen drama, è molto di più!

Da sinistra: Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo, creatori di Prisma. Fonte: Amazon Prime Video.

Di cosa parla?

Ambientata a Latina, in provincia di Roma, è incentrata sulle dinamiche di vita di Andrea e Marco; due gemelli, identici ma al tempo stesso diversi, in ogni particolare, persino nello sguardo o nel sorriso. Entrambi interpretati magistralmente dall’attore emergente Mattia Carrano. I due sono profondamente diversi: Andrea è quello più estroverso, più casinista e ad un primo impatto più superficiale, uscito da poco dalla relazione con la sua ex, Micol. Marco, invece, è più timido e contrariamente al fratello è più impacciato nei confronti delle ragazze nonostante sia interessato a Carola (Chiara Bordi).

Ma c’è un’altra importante differenza che rende la trama ancora più interessante. Andrea è stato sospeso l’anno precedente, e successivamente bocciato, poiché scoperto a vendere illegalmente marijuana che, nonostante tutto, continua a vendere per poter guadagnare qualcosa. Mentre Marco, pur essendo stato vittima di un brutto incidente domestico al braccio, continua a praticare nuoto a livello agonistico.

Perché Prisma?

Il titolo scelto per la serie non è casuale. Il prisma ottico scompone la luce che, quando fuoriesce, si dirama nei sette colori dell’arcobaleno. E non è un caso che ogni puntata abbia proprio il nome di questi colori, quasi come se il protagonista si scomponesse alla ricerca di sé per poi ritrovarsi. Ma il termine “prisma” si riferisce anche alla fluidità di genere e alle sue mille sfumature, ai riverberi, a quei riflessi di luce abbagliante con i quali, quotidianamente, gli adolescenti si trovano a fare i conti. Non sono stati tralasciati nemmeno quei brevi e intensi momenti: quegli attimi, apparentemente vuoti, in cui ognuno di noi è sicuramente in grado di riconoscersi.

Durante gli otto episodi, attraverso una serie di flashback, tra comfort zone e safe space dove le inquietudini trovano pace, la tematica fondamentale è il percorso di scoperta dell’identità di genere di Andrea: il gemello che ad un primo impatto risulta essere il più estroverso e spavaldo ma così non è.

Mattia Carrano interpreta Andrea in una scena della serie tv. Regia: Ludovico Bessegato. Distribuzione: Amazon Prime Video. Fonte: birdmenmagazine.com

 

Esattamente come in SKAM ritornano le chat di Instagram e WhatsApp, le stories, i post, i messaggi vocali e i video girati con gli smartphone. Per sottolineare ancora una volta quanto ormai i social media siano parte integrante della vita della generazione Z. La serie televisiva include anche una nuova canzone firmata da Achille Lauro che appare in uno degli episodi, con un breve cameo, interpretando sé stesso. Sempre tramite cameo ci viene presentato Francesco Cicconetti, influencer transgender, tra i maggiori divulgatori LGBTQ+ attivi su Instagram.

La serie si propone come quello spaccato perfetto per trattare una molteplicità di temi sensibili: l’universo LGBTQ+, l’integrazione razziale, la disabilità, il sesso, l’inclusività e gli scontri generazionali tra genitori e figli. Tematiche affrontate in maniera del tutto reale. A tratti sembra quasi di essere catapultati all’interno di una qualsiasi giornata di un adolescente. Privilegiato dagli autori è, infatti, un linguaggio alla portata di tutti. Diretto ma senza troppe forzature ed estremante delicato che mai cade nel banale o nel ridicolo.

Prisma: verso l’infinito spettro di colori

Cos’altro dire se non che Prisma è una serie che brilla. Brilla di colori, di contemporaneità, di sensibilità, di nuove consapevolezze e di una realtà che, anche attraverso una foto sfocata o un grandangolo, amplia la visione nel suo insieme. Fatevi un regalo e guardatela!

 

Giorgia Fichera