Emergenza siccità: in Italia scende il livello di molti fiumi e cresce la preoccupazione

Redazione Attualità
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Domani, mercoledì 22 Giugno si terrà una seduta straordinaria della conferenza delle regioni e delle provincie autonome. Uno dei temi principali della conferenza sicuramente sarà l’emergenza legata alla siccità. Con le temperature che in questo periodo sono in continuo aumento, si sta osservando un preoccupante calo dei raccolti, soprattutto di quelli la cui efficienza è legata alle acque del fiume Po.

Gli effetti dell’emergenza climatica e il livello del Po che scende drasticamente

la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, la Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) ha constatato che in una zona di Pavia il livello del Po è diminuito in maniera maggiore rispetto al ferragosto di un anno fa.

Meuccio Berselli, segretario generale di AdBPo (l’autorità di bacino), ha dichiarato:

«La situazione sta diventando drammatica, perché oltre al fatto di avere una portata limitata e le piogge che stanno mancando, abbiamo altri due fattori molto importanti. La temperatura è più alta di 2-3 gradi, in alcuni punti anche quattro gradi, rispetto alla media del periodo. E manca completamente la risorsa della neve, quindi il magazzino e lo stoccaggio in montagna».

Difficile non ricollegare tale situazione all’emergenza climatica che sta colpendo il globo. Nonostante le varie proteste legate al tema da parte di alcuni movimenti (uno su tutti il Fridays for Future) chi sta al potere non sembra ancora intenzionato a compiere azioni incisive. Molto spesso sembra che il tema addirittura non desti interesse. Ciò probabilmente a causa del fatto che gli effetti del cambiamento climatico appaiono lontani dalla nostra realtà, ecco perché nell’osservare la situazione odierna del Po e di altri bacini situati in tutta la penisola molta gente si stupisce.

Nella speranza che si adottino misure su larga scala per cercare di attenuare la crisi climatica e ambientale, è impossibile non focalizzarsi sull’attualità e quindi risulta fondamentale cercare di porre rimedio alla discesa del livello del Po e scongiurare l’ipotesi di un’emergenza che si continui ad allargare coinvolgendo altre fonti di irrigazione. A proposito di ciò il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, sembra avere le idee chiare, ecco le sue parole:

«Dobbiamo chiedere lo stato di emergenza, collegato all’intervento della Protezione civile. Dobbiamo investire in tempi brevi sui bacini di accumulo. Rispetto a tutto ciò che concerne il tema depurazione non dobbiamo creare ostacoli perché c’è un 12 per cento di acqua che non ha le caratteristiche. Dobbiamo creare le condizioni per cui quel 12 per cento vada esattamente in linea con quelli che sono parametri che noi pretendiamo nel riutilizzo dell’acqua depurata, ma dobbiamo avere l’intelligenza di poter utilizzare tutto ciò che ci sarà messo a disposizione. Sennò le difficoltà ricadranno sul nostro mondo».

Immagine del fiume Po. Fonte: ilmeteo.it

Il Tevere in difficoltà. Nicola Zingaretti: “Calamità naturale”

Anche il livello del Tevere sembra essere il più basso registrato dopo anni. Nel bollettino dell’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale molta è l’attenzione riservata al problema della scarsa quantità di pioggia:

«Le precipitazioni cumulate sul territorio dell’ATO2 – Roma, aggiornate al mese di aprile 2022, denotano un significativo deficit pluviometrico rispetto alle condizioni medie di lungo termine. l’eventuale accadimento di precipitazioni ‘nella norma’ per il periodo primaverile ed estivo non sarebbero comunque sufficienti per recuperare il deficit accumulato»

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti nell’esprimersi sullo stato attuale del Tevere appare molto preoccupato. Ecco le sue dichiarazioni:

«Nelle prossime ore proclamerò lo stato di calamità naturale, servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari».

Immagine del Tevere. Fonte: roma.corriere.it

Le condizioni in cui versano i fiumi più importanti d’Italia sembra disastrosa. La sensazione è che l’emergenza legata al clima stia pian piano passando dall’essere un’emergenza “astratta” ad essere un qualcosa di tremendamente concreto, un gravissimo problema. A questo punto ciò che risulta necessario è l’azione, agire prima che sia troppo tardi.

Francesco Pullella