Afghanistan: esplosioni nelle vicinanze di una scuola di Kabul. Diverse le vittime

Redazione Attualità
REDAZIONE ATTUALITÀ
Attualità
#afghanistan #Attualità #UvM #UniVersoMe terrorismo

Nella mattina di martedì 19 aprile, a Kabul, diverse persone sono rimaste vittime a causa di esplosioni nei pressi di due scuole superiori situate nella parte occidentale della città. Secondo i principali media locali e l’Ong Afghanistan Rights Watch, i morti sarebbero 25.

Il ruolo delle Ong

L’Afghanistan, in particolar modo dopo essere tornato sotto il controllo dei talebani, è un territorio delicato. Purtroppo, non è la prima volta che si assiste a situazioni orribili come questa. Impossibile non cogliere i tratti in comune con la strage dello scorso 8 Maggio, dove persero la vita 68 persone.

In zone come queste in cui, per motivi di vario genere, il governo è distante dalla popolazione, risulta quanto mai necessaria e fondamentale la presenza di Organizzazioni non governative – come la già citata Afghanistan Rights Watch – che cercano per quanto loro possibile di offrire rifugio, aiuto e trattamento sanitario a chi ne ha bisogno. Attraverso un tweet l’Ong Emergency ha comunicato di aver ricevuto nell’ospedale a Kabul 10 feriti, tutti tra i 16 e i 19 anni, un altro ragazzo era già morto una volta arrivato lì.

Il direttore di Save the Children Afghanistan, Chris Nyamandi, colmo di amarezza per l’accaduto, ha rilasciato una lunga dichiarazione:

«Siamo indignati e condanniamo fermamente l’attacco a una scuola superiore che si è verificato oggi a Kabul. Siamo profondamente addolorati dall’aver appreso che dei ragazzi sono stati feriti e potrebbero perdere la vita nelle esplosioni. Tutti i bambini hanno il diritto di accedere a un’istruzione sicura. Nessuna scuola dovrebbe essere deliberatamente presa di mira e nessun minore dovrebbe temere per la sua incolumità mentre è a scuole o mentre vi si reca. I bambini in Afghanistan hanno sopportato anni di violenza. Le esplosioni di oggi seguono gli attacchi del fine settimana in cui cinque di loro hanno perso la vita. L’uccisione o la mutilazione di minori, così come gli attacchi alle scuole, sono semplicemente inaccettabili, sempre, e sono proibiti dal diritto internazionale»

La possibile presenza dell’Isis dietro l’attentato

Nessuna rivendicazione immediata, ma le circostanze fanno pensare ad un attacco di matrice religiosa. La zona occidentale di Kabul, dov’è situata la Abdurahim Shahid High School – luogo delle esplosioni – è popolata dalla comunità Hazara: una minoranza etnica sciita che è spesso presa di mira da organizzazioni terroristiche di matrice islamica sunnita come, appunto, l’Isis. L’attacco sembrerebbe non far piacere neanche ai talebani che quando si sono insediati al governo avevano promesso pace e stabilità in Afghanistan. Emblematiche le parole del capo del corpo di polizia talebano di Kabul Khalid Zadran che si è mostrato dispiaciuto per i «fratelli sciiti» coinvolti nell’attentato.

Immagine di un ferito a seguito dell’esplosione. Fonte: tg24.sky.it

La situazione dell’Afghanistan sotto il controllo dei talebani

Era il 31 Agosto 2021, quando il ritiro delle ultime truppe statunitensi dal territorio afghano sanciva la completa resa dell’Occidente, che di fatto ha lasciato lo stato sotto il totale controllo dei talebani. Il gruppo di matrice sunnita ha, sin da subito, preso posizione su alcune questioni per loro nevralgiche: annullamento quasi totale dei diritti femminili, applicazione della sharia in una versione totalmente radicalizzata. Tali provvedimenti nei mesi successivi hanno fatto sprofondare l’Afghanistan  in una situazione, sia sociale che economica, a dir poco disastrosa. La rigidità con la quale i ribelli jihadisti controllano il territorio non ha fatto altro che causare un’impennata rilevante nel numero di crimini: rapimenti, furti per fame, rapine a mano armata fino ad arrivare a veri e propri attentati di organizzazioni terroristiche come l’Isis. L’ultimo attacco a Kabul quindi risulta essere l’ennesima testimonianza della terribile scia di sangue che caratterizza l’oppressione talebana in Afghanistan.

La prima immagine dei talebani al palazzo presidenziale subito dopo aver preso controllo dell’Afghanistan. Fonte: fanpage.it

Francesco Pullella