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Guerra in Ucraina: polemica tra Mosca e l’Eliseo per i corridoi umanitari, intanto continuano i negoziati

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Proseguono i combattimenti tra Russia e Ucraina che, all’alba del 12esimo giorno di guerra, si preparano al terzo round di colloqui. A pochi minuti dall’ennesimo tentativo diplomatico di porre fine al conflitto, il numero di profughi giunto in Polonia ha superato il milione, l’Ucraina si trova costretta a rinunciare ai sei corridoi umanitari concessi dalla Russia e definiti “totalmente immorali” da un portavoce ucraino e la Russia avrebbe iniziato ad “ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev”. Nel colloqui telefonico Macron-Putin, quest’ultimo ha fatto sapere che se non raggiungerà i suoi obiettivi con i negoziati, lo farà con la guerra. Subito la replica dell’ Ucraina:

“Pronti a negoziare modelli di garanzia non Nato, ma nessun accordo possibile su Crimea e Donbass”

I corridoi umanitari sono diretti in Russia e Bielorussia

L’esercito russo ha annunciato questa mattina il cessate il fuoco per l’apertura di sei corridoi umanitari per consentire ai cittadini ucraini di evacuare dalle città di Kharkiv, Kiev, Mariupol e Sumy. Il corridoio dalla capitale Kiev, però, porta verso la Bielorussia, mentre per Kharkiv c’è un solo corridoio verso la Russia. Il corridoio da Mariupol porta alla città russa di Rosto-on-Don, vicino al confine con l’Ucraina, mentre da Sumy ci sono due corridoi, uno verso altre città dell’Ucraina e l’altro verso la Russia. I corridoi, diretti quindi per lo più verso la Russia e la Bielorussia, sono stati rifiutati dal governo Ucraino. Un portavoce del presidente ucraino Zekensky ha dichiarato:

“Questi sono cittadini ucraini, dovrebbero avere il diritto di evacuare nel territorio dell’Ucraina”.

L’esercito russo ha giustificato la decisione di aprire i corridoi “verso la Russia” come “una richiesta personale” del presidente francese, notizia prontamente smentita dall’Eliseo. La presidenza francese ha inoltre aggiunto che “il presidente ha chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario.

Profughi Ucraini (fonte: ilfattoquotidiano.it)

Terzo round di colloqui 

Come riporta Interfax, la delegazione russa è partita alla volta della Bielorussia per il terzo round di colloqui con la controparte ucraina. L’incontro è previsto alle 15, ora di Mosca (le 12 ora italiana) nella foresta di Belovezhskaya Pushcha, nella regione di Brest in Bielorussia dove si sono svolti anche i primi due negoziati. “I colloqui sono previsti per le 15 ma l’orario potrebbe essere modificato in relazione a possibili problemi logistici della controparte ucraina”, ha affermato un analista bielorusso vicino al dossier.

La Russia prepara la disconnessione web 

Secondo Nexta tv la Russia starebbe iniziando i preparativi per disconnettersi dall’Internet globale. La notizia è stata pubblicata su Twitter e ripresa anche da un profilo legato ad Anonymous, @LatestAnonPress. Nelle due pagine di documenti in lingua russa pubblicati online Nexta tv spiega che l’operazione avverrebbe entro l’11 marzo e comporterebbe il trasferimento di tutti i server e i domini nella zona russa.

Nuove sanzioni in arrivo dalla Nato 

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nel corso della dichiarazione congiunta con il premier Mario Draghi in vista del loro incontro a Bruxelles utile a fare il punto sulla questione delle fonti di energia e la dipendenza dagli idrocarburi russi, ha dichiarato:

“Dobbiamo fare in modo che non ci siano scappatoie e che l’effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull’economia russa”. Ma considerata “l’evoluzione della situazione in Ucraina e l’attacco sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni”.

La Cina è pronta a mediare

La Cina è disponibile a “fare le necessarie mediazioni” e “a partecipare alla mediazione internazionale” sulla crisi in Ucraina: il ministro degli Esteri Wang Yi, in conferenza stampa , ha aggiunto che Pechino è pronta a continuare a svolgere “un ruolo costruttivo per facilitare il dialogo e per la pace, lavorando a fianco della comunità internazionale per svolgere la necessaria mediazione”.

Elidia Trifirò