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Guerra in Ucraina, attacco a Kiev nella notte. Zelensky sollecita l’occidente: “aiutateci!”

Universome Redazione
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Attualità
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A tre giorni dall’inizio dell’invasione russa in territorio ucraino la capitale Kiev è stata raggiunta dall’esercito di Mosca. Nella notte le forze di difesa hanno respinto un attacco in una delle principali strade della città ma nonostante ciò, da nord a sud della capitale, si continua a combattere. Unanime la condanna alle azioni russe da parte della stampa internazionale mentre ancora manca all’appello un concreto aiuto dell’occidente alla resistenza. Europa e Stati Uniti parlano unicamente di sanzioni personali e di escludere la Russia dallo SWIFT, la Nato è impossibilitata ad agire mentre l’Onu è bloccato del veto della stessa Russia.

L’attacco alle zone residenziali

Dall’inizio dell’ “operazione speciale”, com’è stata definita dai media russi, migliaia di civili hanno già abbandonato l’Ucraina. Secondo fonti ufficiali, circa centomila ucraini sono già arrivati nella vicina Polonia: tra questi principalmente donne, bambini e anziani. Agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni è stato invece vietato di oltrepassare i confini al fine di incentivarne l’unione alla resistenza civile. Nel frattempo teatro degli scontri non sono più i territori di confine bensì le strade della periferia delle città e le zone residenziali. Nella notte, infatti, un edificio della capitale è stato colpito tra il 18esimo e il 21esimo piano da un missile russo.

fonte: esperia.tv

Il Ministro dell’Interno ucraino ha invitato tutti i civili rimasti a trovare un riparo, in casa o in un rifugio. Centinaia le foto e i video di famiglie recatisi in catacombe o stazioni della metropolitana con quel poco che sono riusciti a raccogliere, come altrettante sono le registrazioni del suono dell’allarme anti aereo che ha accompagnato negli ultimi giorni i residenti.

La resistenza di Zelensky e la vicinanza di Draghi

“Non ho bisogno di un passaggio ma di munizioni”

Intanto il presidente ucraino Volodymr Zelensky continua a opporre strenua resistenza, incitando la sua gente e sollecitando gli alleati internazionali a fornire un concreto supporto. “Non credete alle fake news, sono ancora qui”, ha detto Zelensky postando un nuovo video su Twitter, respingendo le voci secondo cui era fuggito grazie agli Stati Uniti o che avesse ordinato all’Ucraina di arrendersi. Nei quaranta secondi di video, Zelenski parla mentre passeggia nel distretto governativo di Kiev, “giurando di continuare a combattere”.

Nelle ultime ore Zelensky si è interfacciato con il Presidente francese Emmanuel Macron e con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ricevendo non solo la loro solidarietà ma anche la promessa di un azione concreta. Dopo le difficoltà degli scorsi giorni, anche Mario Draghi è riuscito a dialogare con il presidente ucraino: quest’ultimo si è detto soddisfatto per quella che può essere una nuova pagina nella storia dell’amicizia tra le due nazioni e della necessità per l’Ucraina di entrare nell’Unione Europea. Nella nota diffusa da Palazzo Chigi si legge “che l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift“. Draghi ha aggiunto anche che l’Italia “fornirà all’Ucraina assistenza per difendersi”. Anche Joe Biden, dall’altro lato dell’Atlantico, promette di stanziare 600 milioni di dollari per la difesa immediata dell’Ucraina.

Le sanzioni alla Russia e la risoluzione dell’Onu

Negli ultimi giorni i paesi europei hanno varato un nuovo pacchetto di sanzioni da imporre alla Russia dopo quelle adottate in seguito al riconoscimento dell’indipendenza dei due oblast del Donetsk e Luhansk. Oltre a colpire l’economia di Mosca, vietando l’importazione di aerei e parti di ricambio necessarie all’industria aerospaziale e delle tecnologie di raffinazione per l’industria petrolifera, verranno congelati anche gli asset all’estero di proprietà del presidente Putin e del Ministro degli Esteri Lavrov. Ancora in discussione è invece la possibilità di escludere la Russia dal sistema SWIFT: benché Francia, Ucraina e Italia si siano dimostrate favorevoli permangono i dubbi da parte della Germania e dell’Ungheria.

Immobile, almeno per il momento, rimangono le Nazioni Unite. Bocciata per via del veto di Mosca la risoluzione proposta da Stati Uniti e Albania che condannava come “deplorevole” l’aggressione compiuta ai danni dell’Ucraina. Un esito che non sorprende gli osservatori ed ampiamente pronosticato. Anche nel 2014, quando la Russia invase la Crimea, si rese necessario, spostare la discussione dal Consiglio di Sicurezza, in cui basta un voto contrario di uno dei membri permanenti per bocciare qualsiasi decisione, all’Assemblea Generale dove invece basta la maggioranza.

Filippo Giletto