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Ucraina: gli ultimi avvenimenti e le mobilitazioni nelle città. A Messina una protesta spontanea contro l’invasione

Redazione Attualità
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A seguito degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto Mosca e Kyiv, la Russia, nella notte di giovedì, ha deciso di invadere l’Ucraina su larga scala. Adoperati anche missili che hanno bombardato il territorio spingendosi fino alla capitale Kyiv. Gli scontri con l’esercito ucraino sono continuati e si sono prolungati per tutta la notte del venerdì. In queste ore, i russi sono riusciti anche a prendere il controllo delle centrali di Chernobyl.

Alcune ore prima dell’attacco, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin aveva tenuto un discorso alla nazione tramite le principali reti televisive russe in cui sosteneva la necessità di rispondere alle minacce della NATO, l’organizzazione transatlantica che mirava ad includere anche l’Ucraina. Nel medesimo discorso ha anche sostenuto l’intenzione di voler smilitarizzare e denazificare l’Ucraina senza invaderne i territori.

Una «missione di pace» che però, a detta di Putin, «provocherà terribili conseguenze» per chiunque provi ad intervenire. Un discorso che ha pietrificato lo scenario internazionale ed – in parte – lo ha riportato alla realtà.

Poi l’attacco nei pressi di Donetsk, nel cuore della notte, a segnare l’inizio di un’invasione che si protrarrà – secondo quanto sostengono le agenzie – per una decina o quindicina di giorni. Subito dopo l’attacco, a New York si è riunito il Consiglio di Sicurezza dell’ONU in sessione straordinaria per approvare la condanna della Russia e le successive sanzioni. Si parlava anche di escludere la Russia dal sistema SWIFT, il sistema che permette la circolazione dei pagamenti a livello internazionale.

Tuttavia, l’esclusione dallo SWIFT, pur essendo una delle sanzioni più pesanti, avrebbe ripercussioni anche sugli Stati europei, soprattutto quelli che dipendono dal gas russo come l’Italia. Secondo il Financial Times, era l’Inghilterra a spingere per l’adozione della sanzione, mentre il cancelliere tedesco Scholz era fermamente contrario. Tra l’altro, anche gli Stati Uniti hanno scelto di evitare l’imposizione della sanzione.

Nel frattempo, il Presidente ucraino Zelensky ha imposto la legge marziale su tutto il territorio, vietando alla popolazione maschile tra i 18 ed i 60 anni di lasciare il paese.

(fonte: bbc.com)

Botta e risposta tra Draghi e Zelensky

Questa mattina il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rilasciato una dichiarazione circa la situazione ucraina, dimostrandosi particolarmente preoccupato per l’impatto economico che il conflitto avrà sull’intera penisola.

“Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni”.

Il Premier ha poi parlato delle sanzioni che verranno unanimemente approvate dai Paesi del G7: plasmate sul modello di quelle adottate per il caso della Crimea, riguarderanno le importazioni-esportazioni e le finanze delle entità separatiste del Donetsk e Lugansk così come della Federazione Russa e di ben 300 membri della Duma che hanno votato a favore del riconoscimento dei territori separatisti. Le intenzioni europee non sono diverse: approvare sanzioni meno drastiche in attesa di eventuali escalation della situazione.

Infine, il Presidente si è detto dispiaciuto per non essere riuscito a mettersi in contatto col Presidente ucraino, con cui aveva fissato un appuntamento in mattinata. Quest’ultimo ha poi ribattuto stizzito in un tweet che «la prossima volta cercherà di rimandare gli impegni di guerra per parlare con #MarioDraghi».

Mobilitazioni in tutto il mondo, anche a Messina

Intanto, il mondo assiste incredulo: aggiornamenti su aggiornamenti che non lasciano spazio per metabolizzare la situazione. E tuttavia, molte piazze europee si sono già mobilitate per protestare contro il conflitto, mentre altre si stanno preparando a farlo.

In Russia più di 1400 manifestanti sono stati arrestati durante la notte per essere scesi in piazza protestando contro le decisioni belligeranti del loro esecutivo.

Nella serata di giovedì, nella Piazza del Duomo a Messina si è svolta una protesta spontanea, guidata dalla venticinquenne ucraina Tanya Borysova, originaria di Kyiv e diplomata in giornalismo, che si trova in Italia per una missione di volontariato presso il Corpo Europeo di Solidarietà a Messina.

La guerra avvelena l’anima e non sono ferite che si possono curare.

Scriveva, alcuni giorni fa, in un articolo rilasciato per LetteraEmme in cui esprimeva le proprie preoccupazioni circa il destino del suo Paese.

(Alcuni manifestanti si sono uniti a Tanya Borysova per protestare contro l’invasione dell’Ucraina)

La giovane reggeva un cartellone con lo slogan «No alla guerra in Ucraina», attirando la curiosità di diversi passanti. Alcuni di loro si sono anche fermati a conversare, ma non è mancato chi ha preferito tirare dritto. Ci ha raccontato della situazione che ha coinvolto la sua famiglia, rimasta bloccata nell’assediata Kyiv:

«Sono costretti a rifugiarsi», ha affermato, «c’è questo bar in Ucraina sotto cui ci sono delle catacombe. Loro sono lì a nascondersi perché non sono più al sicuro, gli invasori sono entrati a Kyiv».

Parte della popolazione si trova nascosta nelle metropolitane, altra parte barricata in casa. C’è chi poi fugge verso i confini polacchi nella speranza di trovare accoglienza. I cittadini e le istituzioni ucraine provano un grande senso di sconforto e delusione verso gli alleati occidentali.

«Ora che i russi hanno preso d’assalto le centrali nucleari di Chernobyl la questione si è elevata a livello internazionale. Eppure, non riusciamo a sentire le voci delle organizzazioni internazionali, dell’Europa. Non lo perdoneremo».

Nelle ultime ore, anche il Presidente Zelensky ha lamentato un senso di abbandono soprattutto da parte degli alleati NATO che avevano promesso interventi e serie conseguenze in caso di invasione.

Due nuove proteste verranno svolte stasera alle 19:00 a Piazza Duomo e domani (sabato) alle ore 10:00 presso Piazza Unione Europea (Municipio) di Messina.

 

Valeria Bonaccorso