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Draghi annuncia la fine dello stato di emergenza: verso il ritorno graduale alla normalità

Redazione Attualità
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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi dichiara che è «intenzione del governo» non prorogare oltre il 31 marzo lo stato di emergenza, introdotto dal Governo Conte II il 31 gennaio 2020, venti giorni prima della scoperta del paziente 1 a Codogno. L’obiettivo è quello di «riaprire del tutto, al più presto», ha affermato il Premier durante il suo intervento al Teatro del Maggio musicale ieri pomeriggio a Firenze. La notizia è stata accolta da un lungo applauso della platea, costituita da rappresentanti delle istituzioni e da categorie economiche.

Le dichiarazioni di Draghi

In apertura, il Premier ha tenuto a sottolineare che:

Il governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento

Quest’ultima frase è significativa, considerato l’andamento della campagna vaccinale. In virtù di ciò, il Presidente ha anche sostenuto che:

La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese

È stato questo il momento che ha preceduto l’annuncio dello stop della proroga. Dopodiché, Draghi ha chiarito quali saranno i cambiamenti successivi: dal 1° aprile, dunque, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, già abbondantemente svuotate delle loro funzioni negli scorsi mesi e ormai senza alcuna differenza dal bianco all’arancione per chi è vaccinato. Inoltre, le scuole resteranno sempre aperte per tutti, poiché «saranno eliminate le quarantene da contatto». E ancora: cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto e quello delle mascherine FFP2 in classe.

Rimozione graduale del Super Green Pass

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

Un passaggio importante del discorso del Premier Draghi è stato quello inerente all’utilizzo del Super Green Pass (o Green Pass rafforzato):

Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto tra cui fiere, sport, feste e spettacoli

Aggiungendo, inoltre, che l’esecutivo continuerà a monitorare «con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze». Da ciò si può dedurre come, sotto il profilo organizzativo, il governo dovrà mettere mano a diversi aspetti nella gestione delle strutture che da oltre due anni hanno gestito la pandemia. E avrà un’influenza anche sulla gestione dello smartworking, che dovrà essere definito con accordi individuali tra azienda e lavoratori.

Come cambia la gestione sanitaria

Il Generale Francesco Paolo Figliuolo (fonte: openpolis.it)

Il generale Francesco Figliuolo e Fabrizio Curcio, rispettivamente Commissario per l’emergenza e Capo della Protezione civile, dovranno predisporre gli interventi per il ritorno alla normalità. In concreto significa che alcune competenze, come la gestione dell’acquisto dei vaccini, resteranno in capo al Ministero della Salute, la cui competenza dovrebbe estendersi anche agli acquisti di farmaci per la lotta al virus (Il Fatto Quotidiano). Da riorganizzare anche logistica e distribuzione di farmaci e vaccini ora in carico a Figliuolo, compresi mascherine e ventilatori polmonari.

Dichiarazioni sulla situazione economica

Il premier ha approfittato anche per chiarire le intenzioni sulla situazione economica: «Nel più recente decreto ristori – ha detto –stanziamo altri 100 milioni per il Fondo Unico Nazionale del Turismo, che si aggiungono ai 120 milioni stanziati con la Legge di Bilancio. Sempre nello stesso decreto aiutiamo gli operatori del settore con la decontribuzione per i lavoratori stagionali e un credito d’imposta per gli affitti di immobili». E sull’energia, ha aggiunto che:

Il Governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie e per trovare soluzioni strutturali perché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 10 miliardi che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno, Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile e di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti di quello importato

Sul finire della conferenza, Draghi ha voluto ribadire l’importanza del Pnrr in questa fase della gestione della pandemia, dicendo che:

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture o le diseguaglianze generazionali e di genere

L’attuazione del piano dovrà avvenire infatti «a stretto contatto con associazioni ed enti locali, perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio».

La reazione della politica

La fine dello stato di emergenza era richiesta da mesi da molte forze politiche, e in particolare dal centrodestra. Si tratterebbe, per queste alee politiche, di un importante passaggio per il ritorno a una normalità post-pandemica, di convivenza con i contagi e con i problemi sanitari che ne derivano. Il segretario della Lega Matteo Salvini si è espresso a proposito in un tweet:

Grazie a Pres. Draghi per aver confermato che #statodiemergenza non sarà prorogato. Un’altra buona notizia per Italia, fortemente auspicata dalla Lega.

Anche l’ex Premier Giuseppe Conte si è espresso a riguardo:

 

Federico Ferrara