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Euphoria: ecco 5+1 motivi per guardarla (e subito)

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Oltre ogni ragionevole dubbio, Euphoria è la serie di cui il mercato dei teen drama ha disperatamente bisogno. Non perché ecceda nella bellezza della trama o nella verve, ma per la sua sincera vocazione di regalare allo spettatore la sensazione di vivere in un trip allucinogeno lungo cinquanta minuti. E noi l’apprezziamo per questo.

Al momento, la seconda stagione di Euphoria va in onda ogni domenica su HBO. In Italia è disponibile su Sky Atlantic ogni lunedì alle 3 di notte e in streaming su Now.

Se non l’avete ancora iniziata, ecco a voi 5+1 motivi per guardare questa serie tv firmata HBO.

1)  La perfetta combinazione tra musica e fotografia

Sappiamo che sono passati cinque minuti e vi state già chiedendo cosa vi abbia spinto ad iniziare questa serie. Lo sappiamo, ma fidatevi di noi: è più un’esperienza sensoriale che altro. Non pretende di farsi capire, ma di essere vissuta. Ponendo la vostra attenzione sulla musica, gli effetti sonori, così come anche sulla fotografia, riuscirete forse ad addentrarvi nel pieno dell’esperienza.

Jules ( Hunter Schafer) in una scena della prima stagione

Dopotutto, siete nella testa della protagonista Rue (Zendaya), la teenager tossicodipendente narratrice dell’intera storia (ecco il perché di tante scelte stilistiche del regista Sam Levinson).

Famosissima, poi, la colonna sonora Still don’t know my name di Labirinth, che potreste già aver sentito sui social.

 

2)  I casting

Ovviamente questa è una di quelle serie tv che si segue per la trama – e la trama è Jacob Elordi (benché sullo schermo interpreti l’odioso Nate)! Ma andando oltre le mere apparenze, i casting director si sono davvero superati. Non solo per aver sottoposto gli attori a molti provini (come Barbie Ferreira per il ruolo di Kat, ed Hunter Schafer per quello di Jules), ma anche per essere riusciti ad assumere le perfette versioni in miniatura degli attori, per interpretare flashback legati all’infanzia dei personaggi.

A sinistra: Kyra Adler interpreta Cassie da bambina.  A destra: Sydney Sweeney nel ruolo di Cassie da teenager.

Alcuni dei personaggi sono stati cuciti a pennello sugli interpreti, come nel caso della già citata Rue, di Lexi (Maude Apatow), e Fezco (Angus Cloud). Tra l’altro, per alcuni di loro si tratta della prima esperienza attoriale. Niente male, dal momento che la recitazione non lascia a desiderare (tranne che in sporadici momenti).

Lexi e Fezco durante una scena della seconda stagione

Curiosità: Zendaya ha ricevuto un Emmy Award per la sua interpretazione nella serie, diventando la donna più giovane a vincere un Emmy per la miglior performance drammatica.

3)  Lo stile dei personaggi

Un “normale” giorno di scuola per Maddy e Cassie

«Ma non è possibile che degli adolescenti si vestano così a scuola». Certo, i modi di vestire abbastanza esuberanti non verrebbero mai accettati in un vero sobborgo americano della classe media. Ma Euphoria non ha la pretesa di essere realistica, anzi.

Lo stile dei personaggi rappresenta un diretto riflesso del loro stato d’animo: lo notiamo soprattutto nel trucco, spesso esagerato, portato fino allo stremo nel caso della vanitosa Maddy (Alexa Demie). La truccatrice ha confermato quest’ipotesi, affermando che le gemme e l’eyeliner vamp di Maddy nella prima stagione rappresentano il suo carattere forte e tenace; tuttavia, ha anche aggiunto che i makeup sono destinati a variare col tempo ed in base alle esperienze dei personaggi.

Alcuni dei makeup utilizzati durante le riprese

Oltremare, infatti, il trucco alla Euphoria è già diventato moda ed in tantissimi provano a ricrearlo: che questo trend sbarchi presto anche in Italia?

4)  Questa scena

Questa scena, tratta dal primo episodio della prima stagione, raffigura uno dei trip di Rue subito dopo aver assunto delle sostanze stupefacenti ad una festa.

Vi risulta già vista? Probabilmente sì. Infatti è un riferimento ad un’altrettanta rinomata scena tratta dal film Inception. Levinson ha fatto installare un set girevole per rendere realistico l’effetto no-gravity.

Tra l’altro, per tutto l’arco della prima stagione è possibile trovare riferimenti a molti altri film cult. Tenete gli occhi ben aperti per notarne altri!

5)  Ogni personaggio rappresenta una debolezza

Sebbene a primo impatto possa sembrare che sia Rue il personaggio più disastrato della serie, non lasciatevi ingannare. Tutti i personaggi rappresentano una debolezza diversa, che va dalla sindrome dell’abbandono all’incapacità di fuggire da un rapporto tossico fino alle difficoltà di farsi valere o di far valere la propria sessualità. Questo è forse l’aspetto che più avvicina lo spettacolo al genere “teen drama”, benché venga affrontato in modo molto crudo e spassionato.

Cassie in una scena della seconda stagione

Nulla sfugge dalla lente di cinica della nostra protagonista, il cui racconto ribalta l’archetipo classico del personaggio. Non siamo in presenza di personaggi con alcuni difetti che vengono fuori durante l’arco evolutivo, anzi, qui è addirittura difficile trovare dei pregi. Ciononostante, il lavoro degli attori è stato davvero magistrale, inducendo lo spettatore a trovare sempre e comunque qualcuno in cui rispecchiarsi o per cui provare simpatia… Anche se quel qualcuno dovesse essere uno spacciatore di droga.

5+1) Bonus: anche Leonardo DiCaprio ha ammesso di guardare la serie

E quale persona più autorevole dello stesso DiCaprio?

A dire il vero, i nuclei tematici di Euphoria non rappresentano qualcosa di fittizio, ma si calano bene nella realtà di oggi – una realtà che il pubblico adulto può e deve conoscere, al fine di fornire protezione ai giovani che ne hanno disperato bisogno. Tant’è che lo stesso cast ha raccomandato più volte di guardare la serie facendo molta attenzione al contenuto sensibile, affinché gli spettatori più fragili non ne rimangano negativamente segnati. Alla fine di ogni episodio, poi, viene trasmesso un messaggio che invita chiunque ne abbia bisogno a cercare aiuto.

Insomma, la cura sta nei dettagli.

Valeria Bonaccorso