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“Disumano” di Fedez: un album che promette molto ma trasmette poco

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Nonostante la presenza di pezzi molto validi, l’album risulta sconnesso ed è facile perdercisi dentro – Voto UVM: 3/5

Fedez torna in scena e sceglie di farlo in grande: arte, pubblicità che segue un concept ben preciso, donazioni, t-shirt e denuncia sociale. Soprattutto denuncia sociale, secondo quanto sostenuto dal rapper stesso.

L’ultimo album di Fedez, Disumano, è uscito venerdì 26 novembre su Amazon, IBS e Feltrinelli Store. Al momento l’album e il vinile sono disponibili in abbinamento ad un gadget  t-shirt Uniqlo, calzini Pixel Sucks, portachiavi Santoni o freesbee Versace; le card Panini invece risultano terminate.

In pochissimi giorni il disco si è posizionato al primo posto nella classifica FIMI e nel giro di una settimana è stato certificato disco d’oro.

Uno dei poster usati da Fedez per la sua “campagna elettorale”. Fonte: Instagram @fedez

Una macedonia poco riuscita

L’album segue uno stile tipicamente elettropop, con un sound che ricorda gli anni 80 e 90. Alcune canzoni hanno una base trap, altre sono ballad e quasi tutte hanno ritornelli orecchiabili.

Della denuncia sociale tanto pubblicizzata da Fedez stesso c’è poco. L’album segna sicuramente un ritorno alle origini dell’artista ma è un qualcosa di “leggero leggero” (per citare una canzone nell’album) se così si può definire. Andiamo con ordine.

L’album contiene venti canzoni. Per alcuni sono tante, altri hanno apprezzato. Le canzoni si suddividono in quattro parti e, già dalla lettura dei titoli sul retro del disco, si capisce che qualcosa non va: sembrano disposte a casaccio. In ogni parte sono presenti cinque canzoni diverse l’una dall’altra; sarebbe stato meglio forse disporre in ogni parte canzoni con lo stesso tema o comunque simili.

Se il lancio pubblicitario dell’album aveva seguito un filo logico facendo la caricatura di una campagna elettorale, l’album sceglie (spero volutamente) di essere un po’ confusionario. Se si ascoltano le canzoni singolarmente, sono tutte stupende, sia quelle destinate a diventare hit, sia quelle che non lo diventeranno. Ogni singola canzone sembra corrispondere all’esigenza di abbracciare tutti i gusti più disparati dei fan e non di Fedez. Tuttavia è proprio questo il problema dell’album.

“Disumano”: disco e card Panini. Fonte: amazon.it

In molti sostengono che se Disumano avesse avuto meno canzoni, sarebbe stato più coerente e facile da ascoltare, togliendo magari i singoli già usciti come Mille o Bimbi per strada, uno dei singoli usciti nel 2020 e che in molti non si aspettavano di trovare nell’album. Sarò di parte, ma personalmente ho apprezzato molto la presenza del brano in questo album, forse perché è una delle mie canzoni preferite.

  Tematiche importanti

Nonostante la frammentarietà, l’album è ricco di temi che riguardano la vita personale dell’artista, ma anche la sua vita social, quella che si pensa essere “sotto gli occhi di tutti”.

Fedez più volte si è espresso a favore di temi “politicamente corretti” e questo gli ha spesso procurato diversi grattacapi e denunce. Questo non ha fermato il rapper dal continuare ad esporsi e in molti si aspettavano che queste battaglie sarebbero state presenti anche nell’album. Le aspettative sono state un pochino deluse, eppure Disumano può essere definito un album quanto meno valido.

Quali sono i temi presenti nel disco? Proviamo ad analizzarli:

  • Denuncia sociale. Poca ma c’è. Attacchi a vari politici, primo fra tutti Renzi, ma anche Salvini e Meloni. Fedez attacca anche la Chiesa come istituzione politica più che religiosa. Vengono citati anche Federico Aldrovandi e Giulio Regeni, due ragazzi poco meno ventenni morti sotto le botte di chi avrebbe dovuto proteggerli: la polizia. Tutto ciò è contenuto soprattutto nel brano “Un giorno in pretura“, con toni duri e un beat pesante. È il brano più apprezzato dell’album ed effettivamente si capisce il perché. È un pezzo di critica sociale che centra il bersaglio, ma non è sostenuto da altri brani, per cui si perde in mezzo a tutto il resto.
    https://www.youtube.com/watch?v=KtEEYYThAg4
  • Amore, tanto amore. Per la moglie Chiara Ferragni e la figlia Vittoria, alla quale dedica un brano esclusivamente per lei, chiamato appunto Vittoria.
    https://www.youtube.com/watch?v=spPzq-6G3Lk&list=OLAK5uy_l4ZoneqSQfYJCbe8ugU8yN4zI_GVYt_xo
  • Malessere mentale. Fedez non ha paura di descrivere i suoi problemi attraverso la sua musica, anzi la usa per esorcizzarli. Attacca senza pensarci due volte tutti coloro che lo giudicano e che lo hanno tradito, facendo in alcuni casi i nomi ( J-Ax nello specifico). Non si vergogna a parlare di chi lo giudica solo perché condivide molto della sua vita personale e pensa quindi di sapere tutto di lui.
    https://www.youtube.com/watch?v=q_tn97D3Rfs&list=PLjcnaL80xEH4qhHnBho9JUcv0J4UgLpjt&index=20
  • Canzoni trash che non possono essere esattamente definite che avremmo potuto risparmiarci! ( La cassa spinge 2021)
    https://www.youtube.com/watch?v=VicDtBlB0Eg&list=PLjcnaL80xEH4qhHnBho9JUcv0J4UgLpjt&index=16

Tanti featuring

Fedez ha collaborato con molti artisti nella lavorazione del disco, alcuni già conosciuti nel panorama musicale italiano, altri no. Nove canzoni su venti sono featuring con artisti del calibro di Achille Lauro, Miss Keta, Tedua e Francesca Michielin. C’è anche Tananai, giovane esordiente indie uscito da Sanremo Giovani 2021.

Dargen D’Amico è una presenza costante in tutto l’album: appare in due brani come collaboratore e in moltissimi come produttore. Oltre a lui, l’album è stato prodotto anche da d.whale – già conosciuto nel settore per aver lavorato con Francesco Renga, Paola Turci e Nek fra gli altri.

Dargen D’Amico. Fonte: YouTube

L’impegno sociale

Una parte dei ricavi della vendita di Disumano e di tutto ciò che gli gravita intorno (come le statue che si vedono nella cover), è andata in beneficenza alla Fondazione Tog, un’associazione milanese che si occupa di riabilitazione di bambini affetti da patologie neurologiche complesse e che oggi ha in cura un centinaio di bimbi. Tramite Instagram il rapper ha fatto sapere:

Ho il sogno che la musica possa sostenere la partecipazione attiva delle persone. Voglio che questo disco sia parte di qualcosa che è davvero importante, la costruzione della nuova sede Tog. Grazie a chi ha creduto in questo progetto e a chi ci crederà. Non fermiamoci qui, continuiamo a sostenere questa preziosa realtà”.

Fedez consegna personalmente l’assegno di €200.000 ai bimbi in cura presso la Fondazione Tog. Fonte: Instagram @fedez

Tirando le somme

Fedez in questo disco mostra anche il suo lato “cantante” oltre che quello “rapper” e il risultato sembra piacere agli ascoltatori. Non si cimenta in acuti o in falsetti, ma la sua voce rimane riconoscibile, indice del fatto che almeno sotto questo punto di vista l’artista è in pace con sé stesso.

Personalmente l’album non mi è dispiaciuto. È facile apprezzarlo, ma la mancanza di un filo logico che collega tutto si sente. Rockol avverte in realtà una mancanza più grande e scrive:

“Disumano” arriva in modo frammentato e ripetitivo, a volte venato da ironia spicciola e adolescenziale, con momenti al limite del trash e un’intimità mai davvero profonda. È un po’ più a fuoco del predecessore “Paranoia Airlines”, ha alcune sonorità azzeccate e divertenti, ma vuole contenere troppi elementi con l’esito finale di risultare un album Frankenstein.

 

Sarah Tandurella