Omicron, la nuova variante proveniente dal Sudafrica che spaventa il mondo

Redazione Attualità
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È stata ribattezzata Omicron la variante del Covid 19 proveniente dal Sudafrica e che da un paio di giorni ha su di se l’attenzione degli esperti dell’Oms. Secondo i primi dati sarebbe capace di molte mutazioni e per questo si teme essere resistente agli anticorpi e ai vaccini. L’Europa già si blinda in via precauzionale: l’Italia, come altre, ha chiuso le frontiere con sette stati africani.

Dal Sudafrica: è una grave minaccia

Nel giro delle sole 24 ore di mercoledì il numero di infezioni in Sudafrica ha raggiunto quota 1.200 rispetto alle 106 di inizio mese. Finora nota semplicemente come B.1.1.529, è stata immediatamente indicata dalle autorità sudafricane come una «seria preoccupazione» e potenzialmente «una grave minaccia». Già prima del rilevamento della nuova variante era stato previsto l’arrivo nel paese sudafricano di una quarta ondata in concomitanza delle festività natalizie. L’allarme è stato diramato dall’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili (NICD) che ha affermato che il numero di casi rilevati e l’indice di positività sono aumentati rapidamente, specialmente nella provincia di Gauteng dove si trovano la capitale economica Johannesburg e quella amministrativa Pretoria.

Attenzione massima su sette paesi sudafricani

L’allarme, proveniente dagli scienziati africani, non è caduto nel vuoto. Tra i primi ad annunciare immediate contromisure vi è stato il Regno Unito. Il segretario della salute britannico Sajid Javid ha annunciato che dalle 12 di giorno 26 novembre sono stati sospesi tutti i voli proveniente da: Sudafrica, Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana. Una scelta, questa, che è stata definita dal ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pandor come “affrettata”. «La nostra preoccupazione immediata è il danno che questa decisione causerà sia alle industrie del turismo, sia alle imprese di entrambi i paesi», ha dichiarato il ministro degli Esteri, chiedendo alle autorità britanniche di riconsiderare la loro decisione.

La medesima linea è stata però adottata da altri paesi dell’eurozona e non solo. La Germania ha disposto la sospensione dei voli dal Sudafrica con l’unica eccezione di quelli che riporteranno in patria i cittadini tedeschi. Anche l‘Italia, come detto sopra, ha chiuso le frontiere. Rafforzamento dei controlli anche da parte di Giappone, India, Singapore, Australia e Nuova Zelanda.

Intanto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato «in stretto coordinamento con gli Stati membri, di interrompere i voli dalla regione dell’Africa meridionale a causa della variante B.1.1.529».

Primi casi in Belgio e in Israele

Mentre la notizia della serietà della minaccia rappresentata dalla nuova variante inizia a diffondersi, la sua presenza in Europa è già stata resa nota. I media belgi hanno confermato il primo caso nel vecchio continente: si tratta di una giovane adulta, non vaccinata e non infettata in passato, che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non sembra essere stata in contatto diretto con il Sudafrica o con qualsiasi altro paese del sud del continente africano. A far scattare l’allarme dei medici la presenza di una carica virale elevata al momento della diagnosi.

Notizie di contagi provengono anche da Israele. Il premier israeliano Naftali Bennet, in conferenza stampa alla fine della riunione di governo, ha informato che «Abbiamo un caso accertato, un cittadino proveniente dal Malawi, 3 sospetti e forse ce ne sono altri».

 

Le caratteristiche della nuova variante

A preoccupare particolarmente della variante Omicron è il numero di mutazione. Già l’anno scorso, sempre in Sudafrica, era emersa la variante Beta del virus che venne però presto soppiantata per trasmissibilità dalla variante Delta di origine indiana. Secondo gli scienziati, Omicron possiede almeno 32 mutazioni rispetto alle due della variante Delta e alle tre della Beta. La vera domanda è quindi se, in forza delle differenze con le precedenti varianti, i vaccini attualmente presenti continueranno ad essere efficaci e a tutelare contro i possibili nuovi effetti negativi.

Filippo Giletto