Coronavirus, green pass rafforzato e terze dosi. Il piano del Governo per salvare il Natale

Redazione Attualità
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Il Natale è alle porte e la risalita della curva dei contagi, lo spettro della quarta ondata, la copertura del vaccino anti-covid che svanisce con il passare dei mesi e le possibili restrizioni preoccupano e non poco. L’obiettivo è ora quello di evitare che la storia si ripeta: il governo non nasconde la propria preoccupazione per la risalita dei contagi e riflette su possibili misure da adottare nel mese di dicembre volte ad aumentare la sicurezza di tutti, a partire da un rafforzamento del green pass e la somministrazione delle terze dosi di vaccino. È in corso, attualmente una discussione sulle regole per ottenere la certificazione verde.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, direttamente dagli studi del programma televisivo “Che tempo che fa” ha lanciato un messaggio chiaro ed inequivocabile agli italiani:” In Italia stanno crescendo i contagi ed è necessario alzare i livelli di attenzione. Manteniamo le regole esistenti, ma valuteremo” e ancora

Il Natale dipende da noi

Green pass rafforzato e riduzione della durata dei tamponi 

Le valutazioni su come preservare le libertà conquistate fino a questo momento e salvare quindi il Natale puntano ad una revisione del Green pass. Già lo scorso 10 novembre il ministro Speranza in un question time alla Camera dei Deputati aveva annunciato possibili modifiche alla validità del certificato verde. L’orientamento oggi sarebbe quello di ridurre da 12 a 9 mesi la validità del Green pass, escludendo che scenda a 6 mesi in quanto, tenuto conto del periodo di almeno 6 mesi che intercorre tra la somministrazione della seconda dose e la terza, la medesima durata del green pass creerebbe buchi temporali. Le possibili variazioni applicate al green pass riguardano anche le regole d’accesso. Il governo non esclude infatti l’ipotesi di non tenere più conto dei test rapidi, almeno per le attività ricreative e non essenziali. Nei posti di lavoro invece resterebbe la formula attuale con l’opzione del tampone negativo.

In alternativa, l’altra ipotesi considerata guarda a ridurre il periodo di validità del Green pass ottenuto con i tamponi: si passerebbe quindi da 72 ore a 48 per i molecolari e da 48 ore a 24 per i rapidi.

Più dura la linea proposta dal professor Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, secondo il quale chi non completa, con il richiamo, il ciclo vaccinale riceve prima un’ammonizione e, se dopo due o tre mesi ancora non si mette in regola con l’iniezione di rinforzo, la certificazione verde perde di validità.

Terza dose del vaccino 

Entro il prossimo giovedì, il governo punta a varare un nuovo decreto per rendere obbligatoria anche la terza dose per gli operatori sanitari. La linea che il governo intende seguire mira a non applicare restrizioni durante il periodo Natalizio, ma affinché questo accada “è necessario alzare i livelli di attenzione” e “accelerare sui richiami”, dichiara il ministro Speranza. Secondo l’aggiornamento del report ‘Epidemia Covid-19’ dell’Istituto superiore di sanità riportato da Adnkronos, dopo i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, “si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età.

Gimbe, report vaccinazioni Italia (fonte: gambe.org)

Come annunciato nei giorni scorsi, dal 1° Dicembre comincerà la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid anche alla fascia d’età tra 40 e 59 anni, a patto che siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Si tratta solo di una tappa del percorso che mira a far immunizzare tutti con la terza dose. L’ipotesi più probabile è che l’ampliamento a tutte le fasce di età arrivi a inizio 2022, ma se la quarta ondata farà impennare la curva non si esclude di anticipare. Il governo è anche orientato, se il parere dell’Ema sulle vaccinazioni ai bambini tra i 5 e gli 11 anni sarà positivo, ad aprire le vaccinazioni anche a questa fascia di età.