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Variante Delta: quarta ondata alle porte?

Scienza & Salute
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La variante Delta, anche conosciuta come B.1.617.2, è una delle varianti emergenti di Sars-Cov-2 ed appartiene ad un ceppo virale apparso per la prima volta in India.
Il virus ha causato oltre 400.000 casi al giorno, mostrando una moderata resistenza ai vaccini.
Due mesi dopo la comparsa, ha indetto una vera e propria terza ondata nel Regno Unito, costringendo il Governo a ritardare la riapertura.

  1. Le altre varianti
  2. Cosa caratterizza la variante Delta
  3. Diffusione globale
  4. Previsioni

Le altre varianti

La variante Alpha è stata identificata per la prima volta alla fine del 2020 nel Regno Unito. Essa mostrava una rapidità di diffusione che poi paradossalmente non si è rivelata tale negli altri Paesi. La variante Beta, di origine Sudafricana, e la variante Gamma, brasiliana.
A destare maggior preoccupazione sono le varianti Alpha e Delta.

Cosa la caratterizza?

E’ stato difficile per i ricercatori individuare le caratteristiche proprie della variante.
Attualmente la variante Delta sembra essere il 60% più trasmissibile rispetto alla Alpha, con il doppio della probabilità di essere ospedalizzati.
Risulta “moderatamente” resistente ai vaccini nelle persone che hanno ricevuto una singola dose del vaccino.
Uno studio, pubblicato il 22 maggio da “Public Health England”, mette in evidenza che una singola dose del vaccino AstraZeneca o Pfizer riduce del 33% il rischio di sviluppare sintomi COVID-19, mentre una seconda dose di AstraZeneca aumenta la protezione al 60%. Di contro, due dosi di vaccino Pfizer coprono al 90%, analoghi risultati con J&J e Moderna.

Da qualche tempo si parla del “mix di vaccini”. Ad oggi, sono presenti tre studi (uno inglese, uno tedesco ed uno spagnolo) che sostengono una migliore risposta anticorpale e secondo cui, con grande probabilità, permetterà di arginare l’impennata della variante nei prossimi mesi.

COVID: VARIANTE DELTA, CONTAGI in AUMENTO. Rischia anche l'ITALIA? Gli AGGIORNAMENTI » ILMETEO.it
Fonte: https://www.ilmeteo.it/

Diffusione globale

Un aumento crescente dei casi si registra negli Stati Uniti, in modo particolare nel Midwest e nel Sud-Est, tanto da essere definita “una variante di preoccupazione”. Utilizzando test di genotipizzazione rapida (che identifica sequenze geniche caratteristiche della variante) si è osservato che la percentuale di Alpha è scesa dal 70% al 42% cedendo il posto alla più temibile variante Delta.

Il rischio maggiore resta in Africa, dove il limitato accesso ai vaccini fa fatica a rallentare la forte impennata del virus. Diverse sequenze della variante sono state segnalate nella Repubblica Democratica del Congo traboccando negli ospedali della capitale. La medesima variante ha già raggiunto altri Paesi, soprattutto dell’Africa orientale, nonchè quelli che hanno stretto rapporti economici con l’India. La variante Delta in alcune zone, a seguito della fusione del ceppo indiano e sudafricano, si è trasformata nella variante Delta Plus ancora più virulenta.

Vede un aumento dei casi anche il Brasile, già impegnato a fronteggiare la variante gamma (brasiliana). In Italia, due sono le regioni in cui si è registrato il maggior numero di casi: Molise e Campania. In realtà, i dati suggeriscono che il 90% dei soggetti colpiti non sono vaccinati, mentre il 10% ha ricevuto solo la prima dose. Ad oggi la Sicilia conta una trentina di casi.

Ci si aspetta che la variante Delta diventi dominante, ma in qualche modo attenuata dalla vaccinazione.

ReggioTV - News - Variante Delta Italia, Iss: "Gran parte contagi tra non vaccinati"
Fonte: https://www.reggiotv.it/

Previsioni 

Ad oggi a preoccupare gli esperti è una possibile “quarta ondata” al termine dell’estate, così come quella a cui abbiamo assistito lo scorso settembre. In più, l’aggravante è data dalla estrema rapidità di diffusione della variante e dalla tendenza a prediligere adolescenti e giovani adulti. Non a caso ai ragazzi, parte viva della stagione estiva, non può che essere fortemente consigliata la vaccinazione.

Le riaperture economica e sociale non equivalgono al concetto di “virus scomparso”, ma sono solo un tentativo disperato di ri-sollevamento delle Regioni, di ripresa in mano della tanto agognata vita di tutti i giorni. La pandemia ha dato importanti implicazioni psicologiche nei soggetti più vulnerabili e non, in primis ragazzi, ma questo non implica l’essere autorizzati ad un comportamento sregolato.
Il virus non scompare, non segue l’alternanza di colori tra regioni, ma è sempre presente in misura più o meno maggiore. Il “non obbligo di mascherina nei luoghi aperti” non è sinonimo di metterla definitivamente da parte, ma si auspica il suo utilizzo in presenza di affollamenti.

Ecco che l’aumento delle temperature e le vaccinazioni tentano disperatamente di contenere l’incessante dilagare del virus, ma sta in primis all’uomo tenere le redini di questo cavallo in preda alla corsa!

Alessandra Nastasi

 

Fonti: https://www.medimagazine.it