Tragedia della funivia Stresa-Mottarone: precipita una cabina con 15 persone. “I cavi dovevano durare otto anni”

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La cabina della funivia Stresa-Mottarone precipitata (fonte: ilfattoquotidiano.it)

La tragedia della funivia Stresa-Alpino Mottarone peggiora, sale a quattordici il bilancio delle vittime. La procura di Verbania indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Intanto a Stresa, oggi, è lutto cittadino: “Penseremo ai motivi della tragedia, ora piangiamo queste vittime”.

I cavi che dovevano durare otto anni

Anche se le dinamiche devono ancora essere ben definite, la causa diretta dell’incidente è uno dei cavi della funivia, che ha ceduto nel punto più alto del tragitto.

“La revisione generale che consiste in una severa revisione dell’intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, era stata realizzata nell’agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo.”

Così si legge in una nota dell’azienda Leitner di Vipiteno – una delle più importanti aziende operanti nel settore dei trasporti a fune – che dal 2016 gestisce la manutenzione dell’impianto Stresa-Mottarone, mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone.

La funivia, inaugurata l’1 agosto 1970, permette di fare un tour panoramico dal lido del Lago Maggiore alla vetta Mottarone. Il suo meccanismo prevede che, quando una cabina arriva in cima al suo tratto, l’altra sia a valle. Infatti, le cinque persone rimaste chiuse dentro la funivia domenica, sono state liberate dai vigili del fuoco con delle carrucole, sul lato opposto al punto in cui è avvenuta la tragedia.

Dopo l’inaugurazione, nel 1997, la fune portante e quella di traino erano state sostituite. Nel 2010 erano state cambiate le funi di soccorso su entrambi tronchi.

Un elemento che va, però, tenuto a mente è che l’impianto era stato messo fuori servizio fra il 2014 e il 2016, visto che gli interventi di manutenzione non erano sufficienti a garantire sicurezza. Nel 2016, fu effettuata una revisione generale proprio da Leitnerche da allora è incaricata di svolgere le manutenzioni – dopo la quale si è proceduto con la sostituzione dei motori, dei quadri elettrici, dell’apparato elettronico e dei trasformatori. Sono stati svolti anche dei lavori, per il costo di 4.4 milioni di euro, finanziati dalla Regione Piemonte e dal Comune di Stresa.

Prima di questa chiusura, un’altra venne effettuata alla fine degli anni ’90, ma l’unico episodio riconducibile a un qualche guasto risale al 2001, quando la funivia si bloccò nel primo tratto dopo la partenza da Stresa, motivo per cui era stato necessario l’intervento dei soccorritori per portare in salvo una quarantina di turisti.

 

Il giorno della tragedia

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

Dopo le recenti chiusure per il covid, la funivia era stata riaperta il 24 aprile e questa era una delle prime domeniche con molti turisti, soprattutto per le piacevoli condizioni meteo, grazie alle quali era possibile godere del panorama visibile dalle cabine.

E’ stato rivelato che qualcosa sembrava non funzionare già il giorno prima della tragedia. Alcuni testimoni raccontano di essere rimasti bloccati ad alta quota.

Domenica, la cabina è precipitata a causa della fune ha ceduto quasi alla vetta Mottarone, a 100 metri prima dell’ultimo pilone, in uno dei punti più alti, dove la funivia viaggia più staccata da terra. A bordo 15 persone, 13 quelle morte sul colpo.

“Due escursionisti hanno sentito un fischio e hanno visto questa cabina che di colpo ha iniziato a retrocedere fino al pilone dove è sbalzata a terra fermandosi solo contro degli abeti”. Lo ha raccontato la sindaca di Stresa, Marcella Severino, una delle prime persone a giungere sul Mottarone.

I soccorsi (fonte: ilfattoquotidiano.it)

“Non c’è l’obbligo personale di personale a bordo, ogni cabina è dotata di una telecamera e anche di un microfono. C’è il cavo portante su cui appoggia il carrucolino, c’è il cavo di traino e c’è anche il cavo di emergenza che corre sotto. È questo che non riesco a spiegarmi: non ha funzionato il sistema di sicurezza. Deve esser successo qualcosa di molto grave.” ha spiegato Sergio Bracco, volontario delle guardie forestali, il quale conosce bene l’impianto e il suo funzionamento.

Nel tardo pomeriggio, il bilancio delle vittime è salito a 14, uno dei bambini ricoverati al Regina Margherita di Torino per le gravissime lesioni riportate non ce l’ha fatta: il piccolo, 6 anni, era stato intubato in Rianimazione. Lotta fra la vita e la morte l’altro bambino, di 5 anni.

A mezzogiorno, l’arrivo dei soccorsi. I vigili del fuoco e il personale del Soccorso alpino si sono trovati di fronte una scena “devastante”, persone sparse intorno alla cabina schiantata. Questa, dopo l’impatto è rotolata sbalzando fuori alcuni corpi che al momento dei primi soccorsi non erano stati visti. Cinque salme sono state recuperate all’interno e otto nel bosco. I due bambini feriti sono stati portati in elicottero all’ospedale.

(fonte: ilfattoquotidiano.it)

 

Le dichiarazioni

“La funivia non aveva mai avuto problemi. Va fatta chiarezza su cosa non ha funzionato in questa maledetta mattina.” – ha dichiarato la sindaca nel programma televisivo “Non è l’Arena”  – Il gestore mi ha detto che ha i documenti e i verbali di tutto, poi ci sarà chi dovrà fare tutti i controlli del caso.”

Il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Verbania, Giorgio Santacroce, ha invece affermato che ancora le indagini dovranno chiarire le dinamiche. Proprio per questo per oggi era stato già organizzato un tavolo per l’incontro tra le diverse forze dell’ordine, Protezione civile e il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini: “Domani mattina sarò a Stresa insieme al capo dipartimento della Protezione Civile Curcio per incontrare il prefetto e le altre autorità così da acquisire ulteriori informazioni su quanto accaduto e decidere il da farsi.”.

Messaggi di cordoglio dal premier Mario Draghi, ma anche dall’estero, dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota ha voluto esprimere il dolore per l’accaduto:

«Il tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l’Italia. A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone».

 

Rita Bonaccurso