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#moltopiùdiZan: per una società fuori dalle discriminazioni

Universome Redazione
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No all’omolesbobitransfobia!” è l’urlo che si è alzato ieri pomeriggio a piazza Unione Europea, in occasione della manifestazione per #moltopiùdiZan organizzata da Liberazione Queer+ Messina e Arcigay Messina. La manifestazione, organizzata nella giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia , ha ribadito non solo la necessità di approvare il DDL Zan (che ricordiamo essere stato bloccato per mesi al Senato a causa dell’ostruzionismo di alcuni partiti politici della destra italiana) ma anche di intraprendere una nuova stagione di lotte sociali per i bisogni della comunità LGBTQIA+, e dunque per il suo futuro.

©Laura La Rosa

Ma perché proprio #moltopiùdiZan? Lo ha spiegato Daniele Occhipinti, attivista di Liberazione Queer+ Messina, nel discorso di inizio della manifestazione: “abbiamo bisogno di #moltopiùdiZan perché una legge non basterà mai a scardinare questo modello di società e a distruggere le violenze che subiamo”. Tale concetto è stato sottolineato successivamente da altre organizzazioni sociali nel corso degli interventi, passando da Rosario Duca, presidente di Arcigay Messina, a Fabio Filocamo, attivista di Liberazione Queer+ Messina, fino ad Oliver Meo, rappresentante di Rete Lettera A che ha portato all’interno della manifestazione due tematiche importanti: l’inivisibilizzazione della comunità asessuale e aromantica, e la violenza ai danni delle persone intersessuali.

©Laura La Rosa

Anche le associazioni universitarie Link Messina – Studenti Indipendenti e UDU Messina – Sindacato Universitario hanno partecipato alla manifestazione: ricordando il caso di Davide, il ragazzo che ha subito discriminazione e violenza verbale da parte di un professore dell’università di Messina, entrambe le organizzazioni hanno sottolineato quanto siano importanti gli interventi formativi all’interno delle università, luoghi del sapere che hanno bisogno di essere spazi sicuri fuori da qualsiasi violenza o discriminazione. Hanno annunciato inoltre che presto l’università di Messina apporterà delle modifiche al suo codice etico includendo la discriminazione di genere.

©Laura La Rosa

Non sono mancati anche i partiti politici come Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Sinistra Classe e Rivoluzione, ma soprattutto ha preso la parola anche la senatrice del Movimento 5 Stelle, Grazia D’Angelo, impegnandosi a far approvare la legge al Senato.

La piazza di ieri è stata partecipata, colorata e soprattutto rivoluzionaria: la nostra città infatti è purtroppo conosciuta per il suo conservatorismo e assenza di dibattito su questi temi. Una piazza intergenerazionale che ha visto ragazzi, adulti e anziani, ma in particolare i ragazzi, protagonisti di un movimento che nel corso della storia ha saputo cambiare il mondo.

©Laura La Rosa

Collegata da musica, bandiere arcobaleno e cartelloni con rivendicazioni politiche, la piazza di ieri per il DDL Zan ripercorre lo spirito della manifestazione nazionale che si è svolta a Roma il 15 maggio, in cui vi sono state più di 100 organizzazioni che hanno aderito: la comunità prende parola, e anche Messina è pronta per farlo.

Michelangelo Billè