Ddl Zan: la destra propone modifiche. Ecco le nuove proposte

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Una nuova riunione per la Commissione Giustizia del Senato è stata stabilita per oggi, giovedì 6 maggio. Sebbene si temi l’ostruzionismo dei partiti di destra, è in arrivo il testo alternativo di Lega e Forza Italia.

Ddl Zan –Fonte:dinamopress.it

Il Ddl Zan contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, di genere, di identità di genere e abilismo, a seguito dell’approvazione alla Camera dei Deputati, deve passare al vaglio della Commissione Giustizia del Senato, affinchè il disegno superi l’assenso dell’aula. Nonostante la maggioranza abbia presentato due testi alternativi con l’obiettivo di far affondare l’approdo in seconda camera, il Movimento 5 stelle, come asso nella manica, ha detenuto un numero sufficiente di firme che aggirerebbero l’iceberg della destra, senza che la proposta passi tra le mani del relatore Andrea Ostellari (Lega) Presidente della Commissione (qui il nostro articolo Ddl Zan sull’omotransfobia: ecco cosa prevede e perché non è stata approvata. Dura mobilizzazione mediatica promossa da Elodie e Fedez ).

Gli sviluppi del Ddl Zan: la calendarizzazione in Commissione di Giustizia

Il disegno di legge promosso dal deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, si è ispirato a 5 proposte precedenti e aveva visto la discussione in Camera dei Deputati nell’agosto dello scorso anno. Non sono mancati, di certo, numerosissimi emendamenti, ben 800, provenienti dai partiti di destra Lega e Fratelli d’Italia, volti a creare un velo di ostruzionismo incitando l’anomalia di costituzionalità che questo presentava.

A seguito di svariate posticipazioni, l’approvazione tardiva in prima lettura è sopraggiunta il 4 novembre 2020. Lo scrutinio segreto della votazione ha riportato 265 voti favorevoli, 193 contrari e un solo astenuto. Nonostante i parlamentari del centrodestra hanno difeso a spada tratta il dubbio sull’opportunità di occuparsi di suddetta legge in tempi di pandemia, si ponevano in una posizione di svantaggio rispetto alla maggioranza.

Omofobia: audizione in Commissione Giustizia –Fonte:centrostudivatino.it

Il boicottaggio iniziale, ha incrementato la corsa dei partiti di opposizione a far tardare sempre più la calendarizzazione della Commissione Giustizia del Senato, sulla decisione dei lavori da analizzare. Altresì il Presidente leghista Andrea Ostellari ha annullato la seduta programmata a marzo, prospettandone il rinvio.

L’avvio formale per inaugurare la discussione e il voto del Ddl Zan in seconda lettura, sembra essere arrivato agli sgoccioli dello scorso mese. A seguito della discussione, delle audizione e del dibattito sulle proposte di modifica, la Commissione ha impernato i sui cardini con 13 voti favorevoli e 11 contrari provenienti dalle frange del centrodestra.

I sostenitori del disegno hanno come obiettivo per la difesa del testo, il divieto di proposte di modifica, che indurrebbero necessariamente ad un ritorno di lettura alla prima Camera.

Sebbene la riunione in seduta plenaria della Commissione Giustizia del Senato, si terrà in giornata odierna, Ostellari ha preannunciato di voler assicurare la sua posizione da relatore, che si pone come una figura di registra politico del dibattito, esprimendo il proprio parere sugli emendamenti presentati e coordinando la mediazione della pratica dell’amministrazione statale sul provvedimento. Si situa cosi in una posizione che gli permette di “garantire chi è favorevole al ddl e chi non lo è”.

Cirrinà (Pd) –Fonte:giuliettochiesa.globalist.it

L’ordine del giorno indicato, come ha dichiarato una componente della Commissione, la senatrice del Partito Democratico Monica Cirrinà

“Dimostra la volontà di non volerlo discutere. È difficile, infatti, che si arrivi all’ultimo punto.”

Non mancano altresì strategie promosse da Forza Italia e Lega, volte a plasmare il disegno di legge preesistente adattandolo a due nuove proposte alternative.

Le novità sui suggerimenti dell’opposizione

Licia Ronzulli presenta un Ddl al Senato –Fonte:liberoquotidiano.it

Una tra le novità presentate martedì 4 maggio dalla senatrice Licia Ronzulli (Forza Italia), è volta a modificare l’articolo 61 del Codice Penale, che mira ad occuparsi delle circostanze aggravanti comuni di un reato, cioè quegli elementi accessori dell’illecito che determinano un aumento della pena prevista per atto antigiuridico base o per l’applicazione di una pena di specie diversa. Il Codice penale attualmente ne predispone 18, tra queste ad esempio vi sono:

  • l’avere agito per motivi abietti o futili, quelli in base ad impulsi riprovevoli o chiaramente esagerati rispetto alla situazione;
  • l’aver commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto, il profitto, il prezzo ovvero la impunità di un altro reato nella connessione tra reati considerata dalla norma rileva lo scopo perseguito;
  • l’avere, nei delitti colposi, agito nonostante la previsione dell’evento, si tratta di colpa cosciente in cui l’agente non persegue il verificarsi dell’evento;
  • l’avere adoperato sevizie, o l’aver agito con crudeltà verso le persone;
  • l’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa si tratta, di casi di minorata difesa.
Codice penale –Fonte:studiolegalelucino.it

La proposta del disegno di legge da parte della senatrice, presenta come obiettivo la necessità di introdurre gli atti discriminatori e violenti per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità, direttamente dentro il Codice. La formulazione del testo presenterà un unico articolo, che a detta della Ronzulli, risulterebbe approvato primamente dalla Commissione senza previo coinvolgimento dell’aula.

Ostellari –Fonte:open.online

Lo stesso Ostellari aveva annunciato che anche la Lega aveva dato luce ad un Ddl simile, che “mira a tutelare tutte le persone più vulnerabili, ampliando la sfera rispetto al ddl Zan”.

Dal documento si prevede altresì la necessità di porre un inasprimento delle pene per tutti gli illeciti commessi verso i più deboli, ponendolo in una posizione di contributo tecnico, che migliorerebbe le parti in cui il disegno di legge era oggetto di critica. Tali proposte colpiscono gli articoli 604 bis e ter, del Codice penale estendendone il loro ambito applicativo, punendone non solo la propaganda e l’istigazione a delinquere per ragioni discriminatorie, bensì includendo nella sua disciplina anche la Legge Mancino, contro l’incitazione all’odio e alla violenza avente come oggetto la disparità.

Necessario ancora risulta l’analisi sui metodi e le tempistiche che queste modifiche avrebbero sul testo già esistente, che indurrebbero necessariamente a dover iniziare l’iter di approvazione del testo da capo. Non è mancato perciò l’intervento del deputato Alessandro Zan, il quale sostiene che

 “La Lega è incoerente: prima dicevano che le priorità erano altre, ora presentano una legge alternativa a quella approvata alla Camera. Vedo una grande trappola.”

L’iniziativa del Movimento 5 stelle

Appellandosi all’articolo 77 della Costituzione riguardante il regolamento del Senato, secondo cui

“Quando per un disegno di legge o in generale per un affare che deve essere discusso dall’assemblea sia stata chiesta dal proponente, dal presidente della commissione competente o da otto senatori la dichiarazione d’urgenza, il Senato delibera per alzata di mano. La discussione sulla domanda, alla quale può partecipare non più di un oratore per ciascun gruppo parlamentare, e la votazione hanno luogo nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. L’approvazione della dichiarazione d’urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà.”

Ddl Zan, il M5S raccoglie le firme per portare il testo in Aula –Fonte:ilfattoquotidiano.it

Il partito, così, è riuscito a raccogliere le firme necessarie per chiedere la calendarizzazione di urgenza in aula del Ddl Zan, baipassando l’interlocuzione con il relatore e procedendo direttamente alla lettura del testo in seconda Camera. Se ciò accadesse, si velocizzerebbero i tempi di approvazione, ma resterebbe sempre fondamentale l’assenso del disegno di base dalla Commissione Giustizia.

Giovanna Sgarlata