Decreto 15 marzo, i nuovi colori delle regioni e il fine settimana di Pasqua. Tutte le novità

Attualità
A distanza di pochi giorni dall’ultimo intervento contenuto nel DPCM del 2 marzo, è stato varato un nuovo decreto valido dal 15 marzo fino al 6 aprile. Tante le novità approvate dal Consiglio dei Ministri a partire dalla stessa forma dell’atto adoperato per l’introduzione delle stesse: il decreto legge, il cui utilizzo è stato giustificato con l’impellente necessità di “coinvolgere il Parlamento”. Il diffondersi delle varianti del Coronavirus sta mettendo a dura prova il sistema sanitario e bisogna correre ai ripari per cercare di arginare la nuova ondata pandemica.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, fonte: Scuolainforma

I nuovi parametri per la colorazione delle regioni, scompare la zona gialla

L’Italia si colorerà unicamente di arancione e rosso, con l’unica eccezione rappresentata dalla Sardegna che rimane l’unica regione in zona bianca. La circolazione del Covid-19, agevolata dalle varianti, ha fatto salire eccessivamente l’indice di contagio Rt rendendo necessario un inasprimento delle misure di restrizione. Scompaiono, di fatto, le regole meno restrittive adottate fin qui per le zone gialle.
I nuovi colori delle regioni dal 15 marzo, fonte: Corriere della Sera
Per tutto il periodo che andrà dal 15 marzo al 6 aprile anche le regioni o le provincie che, sulla carta, sarebbero state qualificate per essere collocate in fascia gialla si vedranno applicare le regole delle zone arancioni.
La Sicilia rientra proprio in questo esempio dato che l’indice Rt pari a 1 avrebbe comportato in altri tempi misure meno restrittive. L’intenzione è quella di restringere il più possibile la circolazione nelle settimane precedenti la Pasqua con la chiusura totale nel corso di quest’ultima. La proposta è arrivata direttamente dal Comitato Tecnico Scientifico che definisce come inefficaci le restrizioni della zona gialla per fronteggiare l’epidemia.

Misure automatiche sopra una certa soglia di contagi

Nel nuovo decreto sono state previste anche alcune misure automatiche che scatteranno in base al numero di contagi in rapporto alla popolazione in una determinata area:
– le regole per le zone rosse, mediante Ordinanza del Ministero della Salute, si applicano anche nelle Regioni nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile;
– i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono disporre l’applicazione delle misure stabilite per la zona rossa nonché ulteriori, motivate, misure più restrittive:
a) nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti;
b) nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave.

Regole dal 15 marzo al 6 aprile, spostamenti e zone rosse nel weekend di Pasqua

Veniamo adesso ad analizzare le regole valide per gli spostamenti. Dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile nelle Regioni nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, sarà consentito nei limiti del proprio comune, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, ma solamente una volta al giorno e fra le ore 5 e le ore 22. Permane il limite massimo di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi. Esclusi dal computo sono i minori di anni 14 e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Lo spostamento non è consentito invece in quei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa.
Nei giorni 3, 4 e 5 aprile (weekend di Pasqua) in tutta Italia ad eccezione delle regioni in zona bianca si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa. In questi giorni sarà però consentito, differentemente dalla “solita” zona rossa, lo spostamento  in ambito regionale nelle medesime modalità previste per la zona arancione.
fonte: Il Messaggero

Attività economiche, quali rimarranno aperte e quali invece dovranno chiudere

Rimarranno chiuse  palestre, piscine, sale giochi, sale scommesse, nonché teatri, sale da concerto, sale cinematografiche e discoteche.
Sospesi i convegni, i congressi e qualsiasi altro evento, ad eccezione di quelli che si svolgeranno con modalità a distanza. Idem per spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto e cinematografiche.
Nelle zone arancioni resteranno aperte le attività commerciali al dettaglio, a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, gli ingressi dilazionati e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Nelle zone rosse le attività commerciali al dettaglio saranno chiuse eccetto quelle di vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Chiusi in zona rossa i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
Per quel che riguarda i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, lavanderie, pompe funebri, ecc.), resteranno aperti solo nelle zone arancioni. Nelle zone rosse resteranno aperte solo le lavanderie, tintorie e i servizi di pompe funebri e attività connesse, chiusi invece i parrucchieri e gli estetisti.
Le attività di ristorazione saranno sospese, con divieto di consumazione sul posto, ma resta possibile la consegna a domicilio fino alle ore 22:00. Per bar e altri esercizi simili senza cucina l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00.
Filippo Giletto