A Patrick Zaki la cittadinanza onoraria di Messina. Voto unanime del Consiglio

Redazione Attualità
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Lunedì quindici febbraio il Consiglio comunale di Messina ha votato all’unanimità la delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, studente ventisettenne egiziano arrestato all’aeroporto internazionale del Cairo il 7 febbraio 2020.

Al riguardo il vicesindaco Carlotta Previti ha affermato essere “un atto simbolico per Patrick Zaki” che ha ricordato essere “da un anno in carcere, soggetto a torture e vessazioni per motivi politici. […] Da pochi giorni, lo studente è stato visitato dal suo avvocato che ha certificato le condizioni pietose dovute anche alle sue crisi di ansia.”

Proprio in occasione del primo anniversario della sua ingiusta carcerazione, lunedì 8 febbraio, il Rettorato dell’Università di Messina si è illuminato di giallo, in segno di solidarietà nei confronti di Patrick Zaki.

(fonte: infomessina)

La storia di Zaki

Patrick George Zaki è stato arrestato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo dalla polizia egiziana, con un mandato di cattura datato 23 settembre 2019, mentre tornava a casa per andare a trovare la famiglia nel suo paese natale, Mansoura. Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post pubblicati su di un account Facebook, che la sua difesa considera “falso”, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici.

Oltre al suo attivismo a favore dei diritti umani e contro il regime di Al Sisi, Zaki non è ben visto in patria per il suo interesse per la Comunità LGBTQIA, come dimostrano il master da lui frequentato e la sua tesi. Patrick infatti dal 2019 frequentava un Master internazionale presso l’Università Alma Mater di Bologna. Per questi motivi la comunità accademica italiana e l’opinione pubblica hanno preso molto a cuore il caso del giovane egiziano.

Tuttavia, la Diplomazia e il Governo italiano sono riusciti finora a far poco, in primis data anche la cittadinanza esclusivamente egiziana di Patrick. Da questo punto di vista quanto deliberato dal Consiglio Comunale rappresenta un ulteriore spinta per la sensibilizzazione pubblica.

Alessandro De Leo, consigliere del Gruppo Misto, ha sottolineato infatti la speranza “che oltre a questa lodevole iniziativa, si possa giungere alla cittadinanza italiana ed europea, al fine della sua scarcerazione, seguendo l’appello del Presidente Mattarella”.

(fonte: Ilriformista)

In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che lo studente aveva scritto e inviato.

Secondo Amnesty International i suoi avvocati hanno riferito che gli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) hanno tenuto Patrick bendato e ammanettato durante il suo interrogatorio all’aeroporto durato ben 17 ore. Patrick è stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche.

Il conferimento della cittadinanza

Patrick Zaki è divenuto cittadino onorario di Messina. Un gesto simbolico che nasce in seno della Giunta comunale, su coordinamento con l’Ateneo Peloritano. Il consiglio comunale di Messina ha approvato con voto unanime una delibera di giunta approvata il 18 dicembre e notificata al protocollo del Consiglio comunale il 29 gennaio.

La proposta di delibera è stata introdotta dall’intervento del Vicesindaco Carlotta Previti che ha spiegato:

(fonte: Geosnews)

“ogni città si sta impegnando per conferire la cittadinanza su richiesta del Rettore dell’Università di Bologna, che si è rivolto ai colleghi e alle autorità urbane per fare pressione sulle autorità egiziane, e ritengo sia doverosa l’iniziativa in merito da parte del Sindaco”.

Il Consigliere Nino Interdonato, Sicilia Futura,  ha poi aggiunto: “anche l’Anci si sta impegnando in questo senso”, continua “Bologna, Rimini, Fermo, Milano e Torino stanno tutti portando avanti questa iniziativa. Ritengo importante che anche Messina faccia rete a livello nazionale con gli altri comuni.

Salvatore Sorbello, in rappresentanza del gruppo Ora Sicilia, afferma: “Sono certo che questa cittadinanza onoraria servirà a spingere una possibile riuscita della liberazione o quantomeno di un giusto processo”; ha infine chiesto al Presidente Cardile di “inviare la delibera una volta approvata alle autorità del Cairo, affinché il cittadino Patrick Zaki possa venirne a conoscenza e si sappia che c’è una piccola città – Messina – che chiede libertà e rispetto per un suo concittadino”.

Tutti insomma auspicano la sua liberazione, affinché torni a casa; si spera possa non condividere la stessa sorte di Giulio Regeni, che proprio in Egitto, per lo studio sui sindacati attivi contro Al Sisi e il suo Governo, ha trovato la morte. Perché lottare per la verità non può mai essere considerato un crimine.

Manuel De Vita