Ricciardi invoca un altro lockdown totale. La proposta agita l’Italia

Redazione Attualità
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È stato come un fulmine a ciel sereno il monito del consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi, sulla necessità di un immediato lockdown. Esponenti politici in furia e italiani terrorizzati e pieni di domande: com’è possibile che ad un anno dall’inizio della pandemia, con una campagna vaccinale in corso e mentre molte regioni passano alla zona gialla, si parli ancora di un lockdown generale? A quale rischio ci espongono le varianti? I vaccini sono efficaci? Se il virus non ci uccide, non sarà forse la fame a farlo? La mente e la psiche saranno ancora in grado di reggere?

La luce in fondo al tunnel? Una chimera. Le parole di Ricciardi non lasciano spazio a dolci scenari.

L’alto rischio delle nuove varianti Covid

A preoccupare Ricciardi è il risultato dell’inchiesta voluta da Joe Biden, Angela Merkel, Boris Johnson ed Emmanuel Macron: la variante inglese avrebbe una letalità maggiore tra il 20 e il 30 %. “Tutte le varianti del virus Sars-Cov-2 sono temibili e ci preoccupano ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale e sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna”.

Da prendere in considerazione anche il preliminare responso del New and emerging respiratory virus threats advisory group (il comitato tecnico-scientifico britannico) riguardo la contagiosità della variante inglese, secondo cui sarebbe superiore dal 30% al 50%. Nelle prossime settimane dal Regno Unito dovrebbero arrivare dati definitivi.

Intanto in Italia, il 17,8 % dei contagiati sembra essere affetto proprio da questa variante. Sul fronte vaccini, per il momento, i timori della loro possibile inefficacia sulla variante inglese sono stati largamente smentiti.

Da tenere sotto controllo anche la variante brasiliana che non crea immunità dopo il contagio, esponendo al rischio di reinfezione, e quella sudafricana che depotenzia il vaccino di AstraZeneca.

Tuttavia, il presidente dell’agenzia italiana del farmaco Aifa, Giorgio Palù ha fatto dichiarazioni rassicuranti: “Anche il preparato dell’azienda anglo-svedese protegge dalle forme più gravi della malattia e dagli eventi mortali. La perdita di efficacia dei vaccini non è tale da dover generare sfiducia, anche perché mantengono sempre la capacità di bloccare l’infezione attraverso la produzione di anticorpi neutralizzanti diretti contro l’intera proteina Spike”.

Cosa ne pensano gli esperti

Sono molti gli esperti che, come Ricciardi, mettono in dubbio l’efficacia delle aree rosse locali e del sistema a zone nella gestione della pandemia. Questi invocano un lockdown immediato, necessario a far abbassare la curva dei contagi, e un rafforzamento di tracciamenti e vaccini. La strategia di convivenza con il virus andrebbe, dunque, totalmente rivista.

Il parere degli esperti – Fonte: www.ansa.it

Sulla stessa lunghezza d’onda è Andrea Crisanti, professore di microbiologia dell’Università di Padova, che rivendica l’urgenza di un lockdown immediato per evitare che la variante inglese causi effetti devastanti come già avvenuto in Gran Bretagna, Portogallo e Israele. Dello stesso parere anche Massimo Galli, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “Il sistema della divisione dell’Italia a colori non sta funzionando. E la prova è nei fatti”.

Favorevole alla chiusura è anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “un lockdown totale per due settimane farebbe abbassare la curva per poter riprendere il tracciamento, altrimenti bisognerà continuare con stop&go per tutto il 2021”. Secondo Giorgio Palù è necessario rinunciare a tentazioni di riaperture e attenuazioni di colori per qualche altra settimana e continuare con le vaccinazioni per tenere il virus a bada nei prossimi mesi ed uscire dall’emergenza.

Sul fronte opposto, il virologo Roberto Burioni e il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia. Il primo esclude l’ipotesi lockdown, utile soltanto a guadagnare tempo, e guarda con fiducia alla campagna vaccinale, unica arma efficace contro il virus; per il secondo non si dovrebbero “aggravare le misure anti-Covid, ma applicare con severità le misure che abbiamo”.

La furia di Lega e Centro-Destra

Il tweet di Salvini contro l’ipotesi lockdown – Fonte: www.today.it

Salvini e il centro-destra non ci stanno e accusano Ricciardi di terrorismo mediatico. Anche questa volta hanno confermato la linea “aperturista”. Il consigliere del Carroccio e la Meloni vedono nelle parole di Ricciardi il ripetersi degli errori della politica di Conte che, sulla gestione della pandemia, a detta dell’esponente di Forza Italia, si sarebbe rivelata un disastro:

Se dopo un anno e più siamo ancora a parlare di lockdown totale, significa che la politica di lotta alla pandemia è stata totalmente fallimentare”.

Per Salvini il nuovo governo Draghi deve portare con sé il vento del cambiamento con nuove aperture e anche nuovi tecnici. “La comunità scientifica è piena di medici e virologi che non terrorizzano gli italiani, ne parleremo con Draghi”, dice il segretario della Lega che vorrebbe all’interno del Cts il direttore del reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti e al Ministero della Salute un sottosegretario leghista.

Ma non solo, c’è un altro residuo del governo Conte di cui la Lega e il centro-destra sembrano volersi liberare: il commissario Domenico Arcuri, da sostituire immediatamente con Guido Bertolaso.

Anche il governatore ligure Toti non ha dispensato parole gentili a Ricciardi: “Tutte le sante domeniche il super consulente del Ministero della Salute Ricciardi invoca un nuovo lockdown totale. Ogni domenica i cittadini e le imprese italiane si chiedono perché non sia possibile un lockdown ad personam per Ricciardi”.

Chiusura impianti sciistici

Stando a quanto detto dallo stesso Ricciardi in tv, Roberto Speranza sembra appoggiare l’ipotesi lockdown. D’altronde, non è difficile prospettare il sì alla chiusura da parte del ministro della Salute, visto la linea rigorista già manifestata nella decisione di prorogare la chiusura degli impianti sciistici fino al 5 marzo. Provvedimento che ha messo in fibrillazione imprenditori ed esponenti politici del Nord Italia. Ad essere criticata è soprattutto la tempistica: una decisione dell’ultimo minuto che ha messo i bastoni tra le ruote a ristoratori ed albergatori che si erano già preparati per la riapertura. Le regioni, inoltre, si sono unite compatte alle imprese turistiche della montagna per insistere sui ristori, comunque già promessi da Speranza e dal ministro del turismo Massimo Garavaglia domenica sera.

Cosa farà Draghi?

Il presidente del consiglio Mario Draghi – Fonte: www.metronews.it

La parola adesso spetta a Draghi che, nella decisione lockdown sì-lockdown no, si gioca tutto: consenso dell’opinione pubblica, appoggio della maggioranza e la fama da “uomo del destino chiamato a salvare l’Italia”.

La conferma di Speranza alla Salute e l’appoggio nella decisione della chiusura degli impianti sciistici potrebbero far pensare che sia favorevole al lockdown. D’altronde sarebbe una decisione perfettamente in linea con il “whatever it takes”, cioè con una politica pragmatica e risolutiva.

Ma non si può giungere a conclusioni troppo affrettate. La matassa che è chiamato a sciogliere rende difficile fare delle previsioni, troppi sono i nodi da sbrogliare: il malcontento degli imprenditori, una crisi di governo appena conclusa e un nuovo governo da stabilizzare, crisi economica, opposizioni politiche, varianti Covid.

Non ci resta che stare a vedere.

Chiara Vita