Cos’è il ministero per la transizione ecologica e perché è importante per il Recovery Fund

Redazione Attualità
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(fonte: ilpost.it)

Ieri il presidente incaricato Mario Draghi ha terminato il proprio giro di consultazioni incontrando gli esponenti di varie associazioni ambientaliste, tra cui la presidente del WWF Donatella Bianchi.

Al termine dell’incontro, quest’ultima ha annunciato la volontà del possibile nuovo governo d’istituire un Ministero per la Transizione Ecologica. Ma perché se ne parla?

La transizione ecologica alla base del sostegno dei pentastellati

La nozione di “transizione ecologica” si lega strettamente a quella di “sviluppo sostenibile”. Mentre la seconda riguarda un tipo di sviluppo che incontra le necessità del presente senza intaccare le opportunità delle future generazioni, la prima consiste nel rilocalizzare l’economia, soprattutto la produzione e il consumo e diventare autonomi il più possibile sul proprio territorio per ridurre al minimo la dipendenza dal petrolio (Hopkins).

La proposta di un ministero a ciò adibito era stata avanzata dalla deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni e poi rinnovata da Beppe Grillo del MoVimento 5 Stelle durante le consultazioni con Draghi.

Un sollievo per il M5S che ormai da giorni, a seguito di una spaccatura, cercava un tema centrale su cui focalizzare il consenso dei propri elettori. Per questa ragione il partito ha presentato un sondaggio sulla piattaforma Rousseau che invita gli elettori a scegliere – letteralmente – se appoggiare il nuovo governo o meno.

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha commentato la notizia congratulandosi con Beppe Grillo.

Tra gli altri partiti, anche la Lega si è espressa a favore del piano per la transizione ecologica approfittando dell’occasione per ribadire l’appoggio alla creazione di un ponte sullo Stretto di Messina.

L’opposizione guidata da Giorgia Meloni ha invece criticato la scelta ed in particolare l’atteggiamento dei pentastellati, affermando:

L’importanza per il Recovery Fund

La nascita di questo nuovo ministero trova massima importanza nel destino del Recovery Fund. Infatti, i fondi europei disposti per la ripresa degli stati membri sono legati a tre condizioni, tra cui quella di “un contributo effettivo alla transizione verde e a quella digitale” (consilium.europa.eu). Ancora, il piano di ripresa Next Generation EU erogherà prestiti e sovvenzioni per una somma di 10 miliardi ad un Fondo per la transizione giusta.

I fondi sono dunque legati alla realizzazione di queste condizioni, ossia all’allineamento degli Stati al Green Deal europeo, un piano della Commissione Europea nato per combattere il cambiamento climatico.

All’interno di questa prospettiva anche il governo Conte-bis aveva approvato un piano per la transizione con lo stanziamento di 67,5 miliardi di euro, ma era stato molto criticato dalle associazioni ambientaliste.

(fonte: huffingtonpost.it)

I ministeri per la transizione ecologica in altri Stati

In realtà, anche in Italia esiste già un organo dedicato alla transizione: il DITEI (Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi), che è subordinato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Le varie competenze saranno probabilmente ereditate dal nuovo ministero che va formandosi. Basta pensare alle politiche per la transizione ecologica e l’economia circolare; alle azioni internazionali per il contrasto dei cambiamenti climatici; alle politiche di sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale; all’individuazione e gestione dei siti inquinati.

(fonte: twitter.com)

Intanto, in altri Stati europei (e non), tale organo è già attivo da diverso tempo:

  • Per la Francia il ministero dell’Ecologia è, dal 2020, ministero della Transizione Ecologica con a capo Barbara Pompili.
  • In Spagna esiste il ministero per la Transizione ecologica e la Sfida demografica (Miteco), che si occupa di lotta al cambiamento climatico, biodiversità, della transizione energetica a un modello produttivo e sociale più ecologico e di demografia.
  • In Costa Rica si trova il ministero dell’Ambiente e dell’Energia (Minae) con a capo Andrea Meza Murillo.

 

Valeria Bonaccorso