Coronavirus: cresce l’allerta per le varianti. Istituite nuove zone rosse locali

Redazione Attualità
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Sono stati emanati nuovi provvedimenti per le singole regioni con l’obiettivo di arrestare la corsa delle varianti da coronavirus. Alcune località italiane tornano in zona rossa.

Covid-19: Situazione in Italia –Fonte:salute.gov.it

Sebbene il “Bel Paese” presenti in prevalenza aree gialle, da inizio settimana non sono mancati degli spruzzi di colore rosso che testimoniano la presenza di comuni necessitanti forme di contenimento più stringenti rispetto a quelle previste nella grande fetta del territorio nazionale. La motivazione che ha portato alla riformulazione di “micro zone rosse locali” risiede nell’intenzione del ministro della salute Roberto Speranza di tutelare l’intera nazione al contenimento di forme diverse di coronavirus, come la variante “inglese”, “brasiliana” e “sudafricana”.

Attualmente le aree sotto i riflettori si trovano situate in Umbria, Alto Adige, Abruzzo, Molise, Toscana e Sicilia.

Parametri per determinare il colore delle regioni

 Il Consiglio dei ministri ha approvato il 16 gennaio un decreto legge valido fino al 5 marzo, che delinea i criteri per classificare le regioni ai diversi livelli di rischio epidemiologico.

Analisi del rischio dell’epidemia –Fonte:quotidiano.net

Vengono, così considerate tre macro aree:

  • Incidenza settimanale di contagi ogni 100 mila abitanti: la cui soglia è pari a 50 casi
  • Livelli di rischio: basso, medio e alto
  • Quattro scenari

Esistono così ben 24 combinazioni differenti, che vengono fuori dall’analisi di 21 indicatori, la cui valutazione si stabilisce attraverso nuovi focolai individuati grazie ai tamponi, all’andamento degli accessi al pronto soccorso per coronavirus, al tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e all’efficienza del sistema di contact tracing. A determinare gli scenari è l’indice Rt che rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun individuo infetto, dopo l’applicazione delle misure di contenimento dell’epidemia stessa.

I quattro scenari –Fonte:lasicilia.it
  • Con indice Rt inferiore a 1 si va nello scenario 1
  • Con indice Rt tra 1 e 1,25 si va nello scenario 2
  • Con indice Rt tra 1,25 e 1,5 si va nello scenario 3
  • Con indice Rt superiore a 1,5 si va nello scenario 4

La presenza di varianti del coronavirus

A far preoccupare gli scienziati risultano essere proprio le varianti. Queste causano una maggiore propagazione del virus rispetto alla versione “originale”. Da ciò si testimonia la necessità di circoscrivere aree nazionali, con livelli di diffusione dell’epidemia differenziata. Secondo i ricercatori la mutazione del virus sarebbe stata registrata tra novembre e dicembre dello scorso anno, attraverso analisi di materiale genetico prelevato da alcuni soggetti. Uno di questi condotto nel Regno Unito ha portato alla scoperta del B.1.1.7 e che obbligò il Governo britannico alla reintroduzione di dure restrizioni e lockdown per il contenimento dei contagi in crescita.

Variante Covid-19 –Fonte:quotidiano.net

Il 501Y.V2 , invece, noto come variante africana, è stato scoperto nella provincia del Capo Orientale tra le zone più povere del Sudafrica. Anche questa, come la precedente, aveva la capacità di “colpire” più rapidamente gli individui in un’area.

Mutazioni coronavirus –Fonte:huffingtonpost.it

La trasmissibilità di queste due mutazioni è pari al 50% in più rispetto alle altre varianti di coronavirus presenti nel mondo. Ci si è chiesti cosa abbia causato queste trasformazioni e la risposta è stata trovata nei processi di replicazione del codice genetico, che non sempre avviene in modo corretto. Quando questo viene copiato, può crearsi un refuso che si trasmette alle generazioni successive. Rassicuranti sono le analisi condotte sul siero (porzione di sangue che contiene gli anticorpi prelevati da un soggetto affetto da Covid-19) che non hanno segnalato alcuna minore capacità di sviluppare una reazione immunitaria, che sottolinea l’efficacia dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna.

Divieti da zone rosse

Le “micro zone rosse locali” presentano delle restrizioni simili a quelle della zona rossa nazionale. È così previsto:

  • Divieto di uscire dalla propria abitazione se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità urgente
  • Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado
  • Chiusura di attività commerciali come negozi, bar e ristoranti
Covid, nelle zone rosse scattano più divieti –Fonte:tgcom24.mediaset.it

Oltre a ciò vige una certa “libertà” per le regioni di stabilire la necessità di applicare misure più stringenti o più permissive. È necessario perciò consultare adeguatamente i siti ufficiali dei propri comuni o delle regioni.

Quali sono le località rosse in Italia

Sul territorio nazionale le macchie rosse sono presenti in:

Provincia di Bolzano –Fonte:qualitytravel.it

Alto Adige nella provincia autonoma di Bolzano, il cui provvedimento preso dal presidente Arno Kompatscher ha valenza fino al 28 febbraio, ricoprendo tutti i comuni della provincia. Secondo gli ultimi dati registrati, è stata individuata la più alta incidenza in Italia di positivi, aggravata a seguito delle vacanze natalizie. Lo stesso presidente della Provincia Autonoma di Bolzano conferma che:

“Nonostante questo, abbiamo dovuto constatare che negli ultimi giorni la curva non si è piegata. Pensavamo che dopo le feste ci sarebbero stati degli innalzamenti fisiologici ma poi un abbassamento. Purtroppo c’è stato un lieve ma continuo aumento, legato anche a delle novità”

Umbria, mappa dei divieti –Fonte:lanazione.it

In Umbria le misure restrittive, previste per due settimane, abbracciano la città di Perugia e sei comuni nella provincia di Terni: Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, San Venanzo, Lugnano in Teverina e Montegabbione. Dal confronto con il comitato tecnico scientifico nazionale e l’Istituto Superiore di Sanità, la presidente della regione Donatella Tesei ha deciso di applicare il principio di massima precauzione per “evitare che il virus possa dilagare anche nel resto dell’Umbria e alle regioni limitrofe”.

Comune di Chiusi –Fonte:comune.chiusi.si.it

In Toscana, il presidente Eugenio Giani, ha ordinato la zona rossa solo nel comune di Chiusi, per il notevole aumento di contagi dalle varianti “brasiliana” e “sudafricana”. È stato già previsto uno screening di massa per individuare i positivi e isolarli nel comune infetto.

Zona rossa in Basso Molise –Fonte:rainews.it

28 sono i comuni del Basso Molisano a subire restrizioni fino al 21 febbraio. Rispetto alle altre aree nel territorio italiano, qui ancora non è stata accertata la presenza di varianti, ma il notevole aumento di contagi e ricoveri hanno convinto Donato Toma della necessità di dichiararle aree a rischio maggiore.

Abruzzo in zona rossa –Fonte:comune.manoppello.pe.it

In Abruzzo i tamponi effettuati hanno riscontrato la presenza della variante inglese, i cui divieti toccano i comuni di Atessa, San Giovanni Teatino (CH) e Tocco da Casauria (PE). Marsilio Marco ha così firmato l’ordinanza correttiva valida per una settimana, in cui sono consentiti solo gli spostamenti per motivi di lavoro.

…e in Sicilia?

 

Coronavirus: aggiornamento della situazione –Fonte:tortorici.gov.it

Da venerdì 5 a lunedì 14 febbraio, il comune Tortorici in provincia di Messina sarà segnato dal colore rosso, mentre il resto della regione rimane zona arancione. L’ordinanza del Presidente della regione Nello Musumeci, stabilita insieme all’assessore alla salute Ruggero Razza prevede:

  • Divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati; fatta eccezione per gli spostamenti dovuti da comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità;
  • Sarà consentito il transito agli operatori sanitari e socio-sanitari, al personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché il fruire dell’ingresso e dell’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni e servizi essenziali;
  • Sospensione in presenza delle attività scolastiche e didattiche di ogni ordine e grado, degli uffici pubblici tranne quelli necessari per l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • Chiusura di strutture di vendita, fatta eccezione per generi alimentari e di prima necessità;
  • Rimangono aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie che seguono il loro ordinario orario di lavoro.

Provvedimenti nazionali

Istituto Superiore di Sanità –Fonte:ciriesco.it

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, durante la conferenza tenutasi lo scorso venerdì sull’analisi dei dati regionali, ha fatto riferimento della “corsa contro il tempo” e dell’attivazione di un sistema di “sorveglianza epidemiologica e molecolare basato sui centri di riferimento regionale e altri laboratori, tra cui quelli universitari, per aumentare la capacità di monitoraggio”. Ed è proprio grazie a questi studi che è possibile prendere provvedimenti più rapidi affinchè la presenza di varianti possa essere circoscritta attraverso “mini lockdown temporanei”.

Giovanna Sgarlata