Tik Tok si adegua alle richieste del Garante Privacy: bloccati gli accessi agli under 13

Redazione Attualità
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Il social network cinese Tik Tok – usato soprattutto dagli adolescenti per la condivisione di video brevi – in questi giorni ha finalmente trovato un accordo per adempiere alle richieste del Garante per la protezione dei dati personali (Garante della Privacy italiano), dopo che questi il 22 gennaio scorso aveva disposto il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti della piattaforma per i quali non fosse stata accertata l’età.

Fonte: CosenzaChannel.it

L’adozione del provvedimento d’urgenza è avvenuta in seguito alla tragedia di Palermo del 21 gennaio, che ha avuto come protagonista una bambina di appena 10 anni, la quale morte è stata ricollegata dalla procura di Palermo e dai giornali proprio all’utilizzo del social network.

Le nuove misure di Tik Tok

Impostazioni sulla privacy dei social media di Tik Tok. Fonte: Internet Matters

Il nostro impegno per la sicurezza dei minori | TikTok Newsroom

Le misure annunciate dalla piattaforma di video sharing verranno adottate a partire dal 9 febbraio e sono le seguenti:

• Gli utenti italiani dovranno inserire nuovamente la propria data di nascita per poter continuare ad usare l’applicazione e chiunque dichiarerà di avere meno di 13 anni verrà bloccato;

• Verranno effettuate ulteriori verifiche sull’età mediante l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e migliorando quelli che sono già a disposizione;

• Sarà lanciata una campagna informativa, sia sull’app che su altri canali, per spiegare agli utenti con maggiore chiarezza come cambiare le proprie impostazioni del profilo (da ‘’pubblico’’ a ‘’privato’’) e per fornire link con informazioni sugli strumenti di sicurezza mediante la pubblicazione di banner;

• Verrà migliorata l’informativa sulla privacy per gli utenti minori di 18 anni, spiegando in modo più chiaro e coinvolgente i tipi di dati che l’applicazione raccoglie e come essi vengono trattati;

• Sulle televisioni nazionali comincerà una campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di invitare i genitori a prestare particolarmente attenzione sul fatto che i figli si iscrivano solo se hanno più di 13 anni;

• Ci sarà un maggiore impegno nel duplicare il numero dei moderatori di lingua italiana dei contenuti presenti sulla piattaforma;

• Dal 25 gennaio, inoltre, è stata anticipata l’introduzione direttamente nell’app di un pulsante che permette agli utenti di segnalare rapidamente e facilmente persone che sembrino avere meno di 13 anni.

Il social network ha comunque tenuto a precisare che le sue linee guida considerano già prioritaria la rimozione di contenuti che promuovano comportamenti pericolosi; l’Autorità si è, in ogni caso, riservata di valutarne l’efficacia effettiva.

Le accuse del Garante

Il Garante ha accusato Tik Tok di scarsa sorveglianza per l’impedimento dell’iscrizione al social di persone minori di 13 e 14 anni, che sono rispettivamente l’età minima di accesso (fissata da TikTok stesso) e l’età minima per acconsentire al trattamento commerciale dei dati personali, come stabilito dalla legge italiana. Si tratta di una critica non da poco e che era stata già fatta a dicembre del 2020, anche se riferendosi alla scarsa attenzione prestata alla privacy in generale.

Nonostante il tanto discusso provvedimento sia stato presentato dai media come un <<blocco di Tik Tok>>, facendo pensare ad un sequestro dell’app o ad una sua momentanea inaccessibilità, la piattaforma non ha mai smesso di funzionare. Il divieto comunque dovrebbe durare fino al 15 febbraio, dopodiché il Garante provvederebbe ad ulteriori valutazioni.

Garante privacy. Fonte: ItaliaOggi

Le ragioni del provvedimento spiegate da Scorza

Uno dei membri del Collegio del Garante, Guido Scorza, ha spiegato le ragioni del provvedimento durante un’estesa intervista al quotidiano ‘’La Stampa’’. Scorza ha dichiarato che le prime contestazioni a Tik Tok risalgono a un mese fa, ammettendo però che la notizia della morte della bambina abbia avuto una certa influenza sul provvedimento preso.

«Siamo un’autorità che ha il compito di tutelare un diritto fondamentale dei cittadini e non ho dubbi che sarebbe sbagliato astenerci dall’adottare un provvedimento – che a torto o a ragione riteniamo giusto e necessario – perché inattuabile», spiega.

Scorza Guido. Fonte: Inews24.it

Sebbene spetti all’azienda fare una proposta, come previsto dalla norma dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali, Scorza ha inoltre suggerito alcune ipotesi generali:

«L’auspicio è che questi gestori di piattaforma possano utilizzare i dati di cui sono già in possesso per riuscire in qualche modo a verificare, se non l’età anagrafica, almeno l’appartenenza di un utente a una fascia di età».

Il riferimento che viene qui fatto riguarda la possibilità delle piattaforme di ricavare informazioni personali come la fascia d’età, il genere e il luogo di residenza, basandosi sui dati di cui sono già legittimamente in possesso. Ciò, a detta di Scorza, eviterebbe l’attivazione di un’altra violazione della privacy nel tentativo di risolvere quella corrente.

Attenzione agli altri social

Per il momento il provvedimento riguarda solamente Tik Tok ma Scorza sostiene che è alquanto probabile che in futuro simili disposizioni saranno prese anche per altri social network come Facebook e Instagram, le cui pratiche per evitare l’iscrizione dei minori di 13 anni non sono molto differenti da quelle di TikTok.

Gaia Cautela