Governo: Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico. Mattarella punta tutto sull'”alto profilo” e i mercati festeggiano

Redazione Attualità
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Si è concluso con un nulla di fatto il mandato esplorativo di Roberto Fico. Non sono bastati quattro giorni di consultazioni al Presidente della Camera dei Deputati per riuscire a consolidare una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un governo politico. Dai vari fronti a sostegno dell’uscente governo Conte-bis si rimbalzano le responsabilità della crisi, ma quel che è certo, come confermato dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è che in questo momento all’Italia serve un governo nella pienezza delle sue funzioni.

Alle 12 di questa mattina il Presidente ha ricevuto, su sua convocazione, Mario Draghi il quale ha accettato con riserva l’incarico di formare un governo.

il Presidente Mattarella nella sala stampa del Quirinale, fonte: Corriere TV

 

Le ragioni di Mattarella

Riscontrata l’incapacità delle forze politiche di trovare un punto d’incontro sui vari temi che hanno portato alla crisi di governo, primo fra tutti l’uso dei fondi del Recovery Plan, il Presidente della Repubblica ha scelto l’opzione governo tecnico. Come spiegato nel corso della conferenza stampa tenuta al Quirinale “a fronte della permanenza di distanze che impediscono di dare vita a una maggioranza le uniche due strade percorribili sono: dare immediatamente vita a un nuovo governo adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria sociale economica finanziaria o immediate elezioni anticipate”. Il Capo dello Stato ha poi proseguito spiegando il perché dell’impossibilità di indire nuove elezioni. Ragioni attinenti alle tempistiche richieste e ai rischi dovuti alla situazione epidemiologica. “Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi 4 mesi” per un governo, nel 2018 “5 mesi”, tempi questi che impedirebbero l’approvazione del Recovery Plan entro aprile e che lascerebbero alle mani di un governo ridotto all’amministrazione ordinaria un Paese nella peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi. Inoltre, sembra inutile sottolineare i rischi a cui si esporrebbe la popolazione se chiamata a votare in un periodo in cui gli assembramenti costituiscono la peggiore minaccia alla salute pubblica.

Un governo di “alto profilo”, chi è Mario Draghi

“Avverto il dovere – ha detto il capo dello Stato – di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso”. La scelta è dunque ricaduta su Mario Draghi, un nome che già da qualche anno aleggia nelle sale del Quirinale e che insieme a quello dell’economista Carlo Cottarelli sono stati indicati come gli “assi nella manica” di Mattarella. Supermario, come è stato ironicamente battezzato a più riprese dalla stampa estera, può vantare un curriculum di tutto rispetto. Dopo essersi laureato alla Sapienza e avere conseguito un master al Mit di Boston, Draghi è stato direttore generale del Tesoro gestendo la stagione delle privatizzazioni nel governo Ciampi. Dopo avere ricoperto la carica di vicepresidente della Goldman Sachs dal 2002 al 2005 è stato poi nominato governatore della Banca d’Italia, carica quest’ultima che l’ha catapultato negli snodi internazionali del Financial Stability Board e nella Bce come membro del consiglio. Alla guida della Bce si è contraddistinto per il rigore adoperato nella salvaguardia dei principi dell’Europa ma nel contempo riuscendo a fare da scudo alle difficoltà e contraddizioni dell’Unione stessa.

Mario Draghi, fonte: LaRepublica

 

Le reazioni al nome di Mario Draghi, dai mercati ai partiti

La scelta di Mattarella ha trovato particolare apprezzamento da parte dei mercati. La figura dell’ex presidente della BCE rappresenterebbe una sicurezza per gli investitori e tranquillizzerebbe soprattutto i rapporti con l’Europa. Già questa mattina Piazza Affari si è svegliata con un +2,5% alimentato dallo discesa del valore dello Spread, che frena la sua salita appena sente la eco di mr Whatever it takes. Il differenziale tra Btp decennale e Bund tedesco, infatti, tocca livelli vicini al 100, un numero ai minimi storici che non si vedeva dal 2016.

Dall’altro lato invece la risposta della politica è stata quanto mai confusa. Le forze politiche che hanno sostenuto per poco più di un anno il Conte-bis, quindi M5S, PD e Liberi e Uguali, hanno accolto con particolare riserva la notizia della convocazione al Colle di Mario Draghi. Da una parte i 5 Stelle sembra possano non volere concedere la loro fiducia ad un esecutivo tecnico, ipotesi invece seccamente confermata da Liberi e Uguali. Questi ultimi non sarebbero conviti della scelta di Draghi. Più cauto invece il Partito Democratico che si dichiara “pronto al confronto per il bene del Paese”. ItaliaViva, invece, plaude la scelta del Capo dello Stato.

Di tutt’altra idea invece il centrodestra che continua a ribadire che la via maestra da perseguire sia il voto ma permangono posizioni diverse. La Lega di Salvini potrebbe astenersi dal voto di fiducia che invece dovrebbe arrivare da parte di Forza Italia. Dalle prime dichiarazioni di Giorgia Meloni pare che Fratelli d’Italia invece rimarrà all’opposizione.

 

I prossimi impegni del Governo Draghi

L’affidamento dell’incarico a Mario Draghi costituisce un chiaro indirizzo che il Presidente della Repubblica sembra avere tracciato. Responsabilità e gestione competente di una situazione di emergenza che non può in alcuna maniera rimanere nelle mani di un governo ridotto dalla crisi di governo alle ordinarie mansioni. Draghi dovrà essere in grado di convincere quello stesso Parlamento che solo una settimana fa ha concesso, in ambo le sue camere, la fiducia al dimissionario governo Conte-bis con la maggioranza assoluta. Camere, ed è necessario ricordarlo, non potranno essere sciolte nel corso del cosiddetto “semestre bianco“. Vale a dire gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica e che inizierà giorno 3 agosto. Sembra dunque che il momento dei cambiamenti, necessari o forzati che siano, debbano avvenire adesso o mai più.

Filippo Giletto