Nuovo DPCM: tutte le disposizioni in vigore a partire dal 7 gennaio

Redazione Attualità
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Oggi e domani, giorno dell’Epifania, l’Italia è in zona rossa, come previsto dal decreto del 18 dicembre. È così che si concludono le disposizioni “natalizie”. E adesso cosa succederà? Di quale e di quanti colori sarà l’Italia?

Proprio ieri, lunedì 4 gennaio, alle 21.00, si è riunito il Consiglio dei ministri per fare il punto sulle nuove restrizioni da adottare in Italia a partire dal 7 gennaio e fino al 15 di gennaio.

(fonte:IlNuovoDiarioMessaggero)

Le Disposizioni sempre valide

Il governo ha deciso dunque di approvare un nuovo DPCM che prevede nuove restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus, il cui testo non è ancora stato pubblicato, ma di cui è stata presentata una prima bozza tramite comunicato stampa del governo.

  • Il testo prevede «il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute».
  • Sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ad eccezione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.
  • Resta sempre attivo il coprifuoco dalle 22 alle 5.

La suddivisione in colori

  • Il 7 e l’8 gennaio l’Italia sarà zona gialla, ciò comporterà l’apertura dei negozi fino alle 21, bar e ristoranti dalle 5 alle 18 e dei centri sportivi
  • Per quanto riguarda il fine settimana del 9-10 gennaio, considerato critico per l’andamento della pandemia, si prevede l’applicazione su tutto il territorio nazionale delle misure previste per la cosiddetta zona arancione, dunque: negozi aperti fino alle 21, ristoranti e bar aperti solo per asporto e domicilio, centri sportivi sempre aperti. Sarà dunque vietata la possibilità di spostarsi fuori dal comune, salvo per lavoro, salute, visite a parenti ed amici (servirà comunque l’autocertificazione), mentre sarà liberamente possibile muoversi all’interno del proprio comune, a differenza di quanto previsto dalla zona rossa. Il governo specifica che saranno consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione di massimo 5.000 abitanti ed entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
  • Dall’ 11 gennaio tornerà una suddivisione per colori eterogenea basata sui dati dell’andamento epidemiologico. Il Consiglio dei ministri ha anche annunciato la rivalutazione dei criteri per l’individuazione degli scenari di rischio, sulla base dei quali saranno applicate le restrizioni più o meno stringenti, ma al momento non ha diffuso maggiori informazioni a riguardo. Si prevede per territori che verranno inseriti nella zona rossa, la possibilità di spostarsi, per una sola volta al giorno ed in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata che si trova nella propria regione. La persona o le due persone che si spostano potranno accompagnare i figli minori di 14 anni, od altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale, e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.                                                                                                                                             

Vietati comunque gli spostamenti tra regioni.

(fonte: Huffington Post)

La scuola ed il vaccino

Scartata l’ipotesi di un rientro in presenza a scuola il 7 gennaio; si prevede infatti, per le scuole superiori, una ripresa, solo per il 50% degli studenti, ma da lunedì 11 gennaio. Anche se Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche hanno autonomamente deciso di slittare ulteriormente la riapertura al prossimo 31 gennaio.

Per quanto riguarda la possibilità di vaccinarsi, il decreto dedica ampio spazio alla questione del libero consenso: qualora il paziente non fosse in grado di esprimerlo e non avesse un tutore legale, il giudice tutelare dovrà rinviare la decisione al direttore sanitario oppure al medico responsabile.

Nel nostro ordinamento, infatti, si prevede all’Articolo 32 della Costituzione che: nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge; tuttavia numerose sono le esortazioni da parte di personaggi illustri e politiche ad effettuare tale vaccino per una questione di buon senso

(fonte : Ansta.it)

“Vaccinarsi è un dovere, io lo farò appena possibile”, ha detto il presidente Mattarella durante il tradizionale discorso augurale di fine anno.

 

Manuel De Vita