Manifestanti No Tav in Val di Susa

Bombe carta e petardi in Val di Susa: attivisti NoTav attaccano la polizia

Redazione Attualità
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Nella giornata di ieri mattina un gruppo di 250 attivisti No Tav ha lanciato l’offensiva. Secondo le fonti investigative, gli attivisti si sono separati in diversi gruppi per raggiungere il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Qui, tra i boschi della Clarea, si sono preparati per il loro attacco. Bombe carta e petardi sono state lanciati contro i reparti mobili delle forze dell’ordine. In risposta sono stati lanciati gas lacrimogeni.

ora e sempre no tav
(Fonte: notav.info)

L’obiettivo della folla: superare gli schieramenti dei carabinieri e della polizia per raggiungere i cantieri.

I No Tav

Nella giornata di ieri sono intervenuti anche i leader storici del movimento NoTav come Alberto Perino e Nicoletta Dosio. L’appuntamento al campo sportivo di Giaglione, in Val di Susa, è stato convocato dopo la ripresa dei lavori di allargamento del cantiere di Chiomonte.

Manifestanti No Tav in Val di Susa
Manifestanti No Tav in Val di Susa (Fonte: legambiente.it)

Una manifestazione contro i lavori di devastazione della Val Clarea e contro la militarizzazione del territorio.

Questo è quanto affermano ad alta voce i No Tav che da anni criticano la realizzazione di infrastrutture per l’alta velocità ferroviaria. Il motivo? Il costo proibitivo e soprattutto l’impatto ambientale.

Il gruppo ha lanciato bombe carta e petardi contro i reparti mobili delle forze dell’ordine, al cancello del sentiero “Gallo-Romano” che sbarra l’accesso all’area di cantiere di Chiomonte, allargato nei giorni scorsi per i lavori della nuova Torino-Lione.

Ci sono stati due feriti tra le forze dell’ordine che hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Al momento, non è stata data notizia di fermi.

La Tav avanza verso Torino

Il 26 agosto scorso è stato approvato il progetto preliminare dei lavori intorno alla Torino-Lione.

Nella lista dei lavori già assegnati ci sono:

  1. Le cavità di interscambio a Chiomonte (40 milioni)
  2. I monitoraggi ambientali dei cantieri italiani (16,3 milioni)
  3. La direzione lavori per la valorizzazione dei materiali di scavo (8,5 milioni)
  4. Il coordinamento delle attività per la sicurezza degli addetti sui cantieri in fase di progettazione (7,8 milioni)
  5. E 5,4 milioni impegnati per la protezione dei cantieri italiani

Sono 35 le imprese impiegate con quasi 700 addetti perlopiù sul versante francese, mentre, sono 6 le imprese messe in moto a Chiomonte con, attualmente, una quarantina di addetti impiegati.

Come previsto dalla variante approvata dal Cipe nel 2018, sarà il cantiere della Maddalena a ospitare la principale area di lavori per lo scavo del tunnel di base in territorio italiano, opera che vale 8,6 miliardi nel suo complesso.

Secondo quanto stabilito dall’accordo –Grant Agreement– sottoscritto con Francia e Unione Europea, a inizio 2021 si dovrebbe tornare a scavare in Val di Susa per realizzare le nicchie di interscambio all’interno dell’attuale galleria geognostica.

I Si TAV

E se da una parte l’azione dei contestatori si fa strada con la mobilitazione e con risvolti violenti, non mancano le manifestazioni a favore della grande opera.

Torino sarà bellissima e ci sarà lavoro e speranza per tutti. Altrimenti sarà bellissima solo per quella parte di città che sta bene.

Questo è quello che afferma Mino Giachino, leader e fondatore dei Si TAV Si, riunitisi ieri mattina in piazza Castello a Torino.

Manifestanti Si Tav a Torino
Manifestanti Si Tav a Torino (Fonte: torino.repubblica.it)

Per coloro che sostengono il cantiere del futuro, la Tav ci metterà in rete con il mercato mondiale e con l’economia globale. Continua Giachino: “Dire no alla Tav, vuol dire negare lavoro e speranza di futuro”.

Ai giovani che vanno a protestare davanti al cantiere suggerisce di  far fronte comune e mettere insieme le loro energie per costruire il futuro.

Maria Cotugno