Cashback Natale: app IO supera Immuni, ma va in crash. Ecco le alternative per accedere al piano rimborsi

Redazione Attualità
REDAZIONE ATTUALITÀ
Attualità
#appIO #cashback #cashless #ExtraCashback #ItaliaCashless

L’iniziativa Cashack di Natale è diventata la protagonista nello scenario dell’ultimo periodo dell’anno. L’app per registrarsi al programma però ha mostrato l’esistenza di alcuni problemi.

Bonus Cashback: 10% di rimborso – Fonte:bnl.it

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa del 3 dicembre, ha predisposto l’avvio del Piano Italia Cashless previsto dalla legge di bilancio del 2020 insieme alla Lotteria degli scontrini. La mossa del Governo mira ad incrementare l’uso della moneta elettronica nei pagamenti effettuati nei negozi fisici, apportando così ad una modernizzazione del sistema che prevede una massiccia circolazione di contante e soprattutto combattere l’evasione fiscale.

Accesso al servizio

Il programma posto in essere dall’esecutivo punta per chi effettua pagamenti elettronici tramite carte o app di ottenere il rimborso del 10% sul totale delle spese sostenute, tramite bonifico sul proprio conto corrente che avverà nei primi mesi del 2021.

App IO, Cashback di Natale: cos’è e come funziona l’applicazione – Fonte:lavoroediritti.com

In un periodo di grande difficoltà economica, aggravata dall’epidemia da coronavirus, è stato deciso di avviare con una fase straordinaria l’Extra Cashback di Natale che mostra come obiettivo principale quello di mettere in moto la macchina economia locale gravemente colpita. Essa prevede l’accredito fino a 150 euro su almeno 10 acquisti compiuti tra l’8 e il 31 dicembre; non presume soglie minime di spesa, ma fissa un massimo di 15 euro di rimborso anche qualora l’importo superi i 150.

Sono esclusi dall’iniziativa:

  • Pagamenti online
  • Acquisti nell’ambito di qualunque attività d’impresa, arte o professione
  • Acquisti presso esercenti che non dispongono di un “Acquirer Convenzionato”, soggetto che non possiede strumenti per i pagamenti elettronici, per partecipare al programma
  • Pagamenti effettuati fuori dal territorio nazionale, inclusi la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano
  • Operazioni eseguite presso sportelli ATM
  • Bonifici effettuati tramite SDD (Sepa Direct Debit) ossia addebiti diretti sul conto corrente
  • Operazione relative a pagamenti ricorrenti

Dal primo gennaio al 30 giugno 2022 ci sarà la vera e propria attivazione del programma che annuncia due rimborsi semestrali, attribuendo a chi avrà totalizzato il maggior numero di transizioni premi dal valore di 1500 euro chiamati Super Cashback.

Avvio del piano

Il Cashback di Stato è partito – Fonte:punto-informatico.it

Martedì 8 dicembre è stato attivato il Piano Cashback, che fin dai primi minuti  ha ottenuto un feedback degli italiani molto positivo. Nelle ore antimeridiane fonti del Governo si erano così espresse

“Al momento sono già circa 1 milione gli utenti che hanno caricato un metodo di pagamento e stanno attivando il Cashback”

Ben 400 mila nuovi download dell’app IO sono stati effettuati nella sola mattinata dell’Immacolata, raggiungendone un totale di 7,6 milioni e di 2,3 milioni di utenti attivi nelle prime 24 ore secondo i documenti di Palazzo Chigi.

Intoppi nel sistema

Nonostante la massiva adesione al programma, molti utenti hanno riscontrato dei malfunzionamenti dell’app IO, prevista dalla Pubblica Amministrazione per permettere la registrazione di dati sensibili come carte usate per la transizione e codice iban del proprio conto corrente.

I problemi rilevati nei primi giorni sembrano essere motivati dall’estesa partecipazione, la quale registra picchi di 8 mila operazioni al secondo che potrebbero aver causato un errato funzionamento dell’applicazione. Ciò ha determinato un impedimento per associare le carte di debito e di credito e il mancato riconoscimento delle stesse a coloro i quali erano già registrati. Non è da escludere che l’acquisizione dei pagamenti, catalogati sulla piattaforma solo dopo la mezzanotte del giorno dell’attivazione, abbia prodotto dei ritardi. Difficoltà maggiori sono state riscontrate per l’accesso alla sezione “Portafoglio” e per la registrazione nel circuito PagoBancomat delle carte.

Cashback, problemi all’app IO – Fonte:fanpage.it

Il Governo perciò sta meditando di estendere i termini di scadenza dell’Extra Cashback di Natale fino al 6 gennaio 2021.

Sistemi alternativi all’app IO

È possibile partecipare al piano rimborsi anche attraverso sistemi diversi di pagamento come Satispay, Nexi Pay o Hype i cui circuiti non hanno segnalato alcun rallentamento o errori relativi alla registrazione degli utenti, facilitandone l’adesione al programma.

Un Cashback semplificato con Nexi, Hype e Satispay – Fonte:italiaoggi.it

Satispay prevede che l’accredito avvenga direttamente nella sua app, la quale si collega direttamente all’iban del titolare. Essa già nelle prime ore dell’attivazione del piano presentava il 30% di partecipazione al Cashback, raddoppiando le iscrizioni alla piattaforma che supera  le 5000 giornaliere.
Stessa situazione riguarda Nexi, i cui pagamenti tramite Apple Pay, Google Pay possiedono la stessa validità di quelli effettuati con carte e bancomat presso i negozi fisici. Inoltre ha deciso di non applicare alcuna commissione ai commercianti per i pagamenti inferiori ai 10 euro fino alla fine del 2021. Ciò è avvenuto grazie alla collaborazione con le banche, in cui si è posto come obiettivo principale quello di “dare un ulteriore supporto agli esercenti del Paese”. Esiste inoltre la possibilità di prendere parte all’iniziativa senza l’uso dell’identità digitale attraverso Nexi Pay e YAP, che permette la realizzazione di carte virtuali prepagate.

Hype si presenta come la soluzione digitale della Banca Sella, che semplicemente con l’installazione di un’app sullo smartphone e il caricamento della propria carta farà avvenire l’accredito da parte dello Stato, sulle spese effettuate, direttamente sull’Iban.

Si è aggiunta anche Poste Italiane che permetterà di eseguire la registrazione anche tramite app Postepay e BancoPosta; stabilendo un a commissione di 1 euro per i pagamenti superiori di 10 euro presso i punti vendita convenzionati mediante il codice QR.

Tali misure previste sono necessarie affinchè, secondo il report 2020 di Ambrosetti, l’Italia elevi la sua posizione nella classifica europea attraverso la corsa al cashless society, che mira ad ottenere una società il cui libero circolo del contante rasenti lo zero. Attualmente il Bel Paese si trova alla ventitreesima posizione su un totale di 28 stati aderenti, risulta perciò evidente che rendere più semplice l’adesione al Piano Cashback rappresenti il trampolino di lancio per un piazzamento migliore.

App IO più scaricata di Immuni: problemi di privacy?

Il paradosso che in questi giorni si è sollevato in tutta Italia riguarda le due applicazioni che sono nate quest’anno nel panorama della Pubblica Amministrazione.

Il pessimo risultato ottenuto con l’app Immuni, proposta come misura essenziale per il tracciamento dei contagi da Covid-19, in cui vige l’anonimato e l’assenza di geolocalizzazione, nel mese di giugno non ha avuto notevole successo. Nonostante ciò il Governo a più riprese ha ribattuto la necessità di scaricarla attraverso spot televisivi e pubblicità sul web. Gli ultimi dati mostrano che sono avvenuti solo 10 milioni di download che hanno consentito di individuare 6200 casi positivi; valori risibili al netto degli infetti che ogni giorno superano oltre le decine di migliaia. Lo stesso commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha criticamente espresso che “non ha avuto i risultati che aspettavamo”.

Diversa è stata la risposta degli italiani per l’app IO, che in sole 24 ore è stata scaricata da oltre 7 milioni di persone le quali hanno dovuto inserire nella piattaforma i propri dati sensibili come informazioni personali, numero di telefono, email, conto corrente e dati delle carte di credito, notificando lo Stato a livello globale sugli acquisti effettuati. Quest’ultima al contrario della precedente non è finita nel mirino delle notizie di giornali e televisioni con aspre critiche, risultando perciò evidente come il popolo italiano preferisca “svendere” il diritto privacy per un’infima ricompensa monetaria.

Giovanna Sgarlata