Bonus Cashback: come funziona il piano del Governo per incentivare il pagamento elettronico

Redazione Attualità
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A breve si attiverà il “piano cashless” bonus sui pagamenti a cui lavora il Governo. Ci sarà un rimborso monetario per chi effettua una spesa con la moneta elettronica.

Cashback: come funziona il bonus carta – Fonte:style.corriere.it

Dal 1 dicembre 2020 entrerà in funzione il Decreto Agosto convertito in legge, a seguito della fiducia della Camera dei Deputati, il 12 ottobre ma si dovrà attendere il MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) per i dettagli sul suo funzionamento. Si pone in via sperimentale il “cashback di stato”, attraverso cui verranno creati degli incentivi per incrementare il circolo della moneta controllata.

Cashback di stato

Il termine “cashback” – letteralmente soldi indietro- fa riferimento ad un riaccredito di denaro su una merce acquistata prevalentemente online. È un sistema che permette di riscuotere un piccolo rimborso ad ogni pagamento effettuato.

Cashback di Stato: gli acquisti online non saranno inclusi – Fonte:leganerd.com

Si tratta di un meccanismo di punti assegnati in base al numero di pagamenti digitali effettuati in un semestre. Questo strumento permette attraverso circuiti telematici e rintracciabili di elargire denaro con metodi differenti dal contante. Prevede un rimborso del 10% per chi paga in un negozio fisico o tramite l’apposita app, e un premio “super cashback” da 1500 euro riservato ai primi 100 mila consumatori che avranno eseguito il maggior numero di acquisti con operazioni tracciabili. Esso nasce per combattere l’evasione fiscale e l’economia sommersa attraverso la moneta elettronica. È su base volontaria e possono usufruirne tutti i maggiorenni residenti in Italia su qualsiasi tipo di acquisto effettuato.

Come ottenere il bonus

Cashback di stato sui pagamenti tracciabili – Fonte:tomshw.it

Per averne diritto è necessario registrarsi al programma e seguire le regole indicate nel decreto. Bisognerà accedere all’app IO tramite l’uso dell’identità digitale Spid, annotare la propria carta o bancomat, associarla a un codice fiscale e comunicare il proprio IBAN. La norma prevede di fissare una soglia minima sul numero di acquisti per poter usufruire del rimborso, che nella bozza del MEF è fissata alla quota di 50 operazioni a semestre che entrerà in vigore dal mese di gennaio 2021, mentre per dicembre 2020, è stata ridotta a 10.

Ci sarà una franchigia da rispettare. Il massimale è stato posto a 3000 euro annui, conseguenzialmente limite massimo per accedere al bonus sarà di 1500 euro ogni 6 mesi. Il rimborso perciò è fissato a 150 euro che rappresenta l’apice raggiungibile dall’incentivo. Si dovrà attendere ancora per avere dei margini più certi.

Ad ogni pagamento effettuato nel rispetto delle modalità elencate precedentemente, i dati saranno trasmessi da PagoPA, che gestisce la transizione al sistema cashback, per poter calcolare il numero di transizioni avvenute ai fini del conteggio delle operazioni sostenute e della spesa totale.

Rimborsi

Gli accrediti saranno gestiti dalla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) e verranno emessi nei mesi di luglio 2021 e gennaio 2022, il rimborso perciò risulterà addebitato sull’IBAN inserito al momento dell’iscrizione.  

Il piano di incentivi

Il premier Giuseppe Conte sostiene che

“Il Piano Cashless è un progetto a cui il Governo tiene particolarmente e in cui crede molto”

La fiducia posta nel programma rivela la presenza di stimoli che il governo vuole promuovere, laddove in passato sono entrati in vigore obblighi a favore dei pagamenti elettronici. Inizialmente l’idea era di agevolare fiscalmente le spese effettuate entro dicembre dagli italiani, nei settori penalizzati dall’epidemia come bar, ristoranti, elettrodomestici, calzature e abbigliamento. Successivamente però sono state trovate le risorse per finanziare il Piano Cashless pari a 17,5 miliardi di euro, come prevedeva la Legge di Bilancio 2020 rimandata a causa della pandemia.

Cashback: cos’è e come funziona –Fonte:pagamentidigitali.it

L’Italia Cashless è un progetto presentato ad ottobre 2019 che promuove oltre al cashback e al super cashback anche “Lotteria degli Scontrini” che entrerà in vigore da gennaio 2021, con premi ad estrazione. L’obiettivo principale della manovra è di azzerare o in alternativa limitare le commissioni sui pagamenti elettronici che rappresentano un grande ostacolo alla diffusione su larga scala.

I danni del contante

Il blocco della moneta non controllata è dovuto alla necessità di diminuire i costi di un sistema che incoraggia l’evasione che sfiora nel nostro paese 200 miliardi di euro.

Evasione fiscale: Italia maglia nera – Fonte:corriere.ca

Secondo uno studio di Banca d’Italia del 2012

“i costi sociali complessivi del contante ammontano a circa 15 miliardi di euro, pari a circa l’1% del PIL. Il 49% di tali costi è sostenuto da banche e infrastrutture per l’offerta dei servizi di pagamento (54% nella media europea), il 51% è a carico delle imprese (46% nella media europea)”

Questi dati evidenziano che l’Italia si pone tra le 30 peggiori economie al mondo per incidenza del contante sul PIL dell’11,8% secondo lo studio del Cash Intensity Index, che misura il livello di dipendenza dal contante mappando 95 realtà economiche globali.

Classifica città più cashless d’Italia

Stando all’indice elaborato dall’Osservatorio della Community Cashless Society sullo stato dell’avanzamento delle politiche cashless e la loro ricezione sulla popolazione nelle 14 città metropolitane, ecco la classifica delle città italiane più cashless, su una scala crescente da 1 a 10. (Fonte money.it) Messina e Reggio si collocano rispettivamente al nono e decimo posto, ma con un distacco di ben più di 6 punti rispetto a Milano.

  1. Milano – 7,63
  2. Bologna – 5,68
  3. Firenze – 5,48
  4. Torino – 5,35
  5. Roma – 4,98
  6. Genova – 4,67
  7. Venezia – 4,59
  8. Cagliari – 4,50
  9. Messina – 3,20
  10. Reggio Calabria – 3,04
  11. Palermo – 3,01
  12. Napoli – 2,76
  13. Bari – 2,70
  14. Catania – 2,60

 

In conclusione

Il consulente Roberto Garavaglia, massimo esperto di pagamenti elettronici sostiene che

“non è bastevole un’attenzione rivolta solo agli esercenti, bensì deve potersi prevedere un appannaggio anche per i consumatori, ad esempio tramite l’applicazione di benefici fiscali per coloro che pagano con strumenti innovativi”

Lo specialista si pone fiducioso sul programma del governo e lo considera “coerente e corretto” per il rilancio dei consumi mediante le transizioni elettroniche che allargherà lo sguardo verso un’ampia e seria riforma fiscale prevista dall’esecutivo per il 2021.

Riforma fiscale 2021 –Fonte:theitaliantimes.it

Giovanna Sgarlata