Calabria rossa ma non per contagi. L’assurda vicenda da Cotticelli a Zuccatelli

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Il commissario che non sapeva di essere commissario

Il Commissario alla Sanità non sapeva di essere l’incaricato a fare un “Piano Covid” non conosceva il numero dei posti letto di terapia intensiva della regione a lui affidata, finché non l’ho appreso dall’usciere. Stiamo parlando della triste vicenda di cui protagonisti sono la Calabria e il Commissario alla Sanità, Saverio Cotticelli.

Calabria zona rossa. L’inizio della vicenda

Tutto è iniziato con la firma del Dpcm del 3 novembre con il quale si è decretata la divisione dell’Italia in regioni gialle, arancioni e rosse, secondo 21 parametri e l’indice Rt. Tra quest’ultime proprio la Calabria insieme a Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta. Tutte regioni con un elevato numero di contagi, men che la Calabria, che all’inizio di novembre si ritrovava con 200 contagiati circa.

La motivazione è stata ritrovata nella mancanza di posti letto nelle terapie intensive, rischiosissima nell’eventualità di un incremento vertiginoso dei malati, e della generale inadeguatezza dell’intera macchina sanitaria. Il numero di contagiati in proporzione alla popolazione complessiva di 2 milioni, era e continua ad essere bassa. Poco prima dello scoppio della pandemia erano 107 i posti letto nelle terapie intensive, diventati poi 161, di cui solo 57 dedicati ai malati di coronavirus.

Con il Decreto Rilancio di maggio, il Governo aveva predisposto nuove risorse per tutte le regioni, in modo che riorganizzassero i sistemi sanitari, tra cui l’implemento dei posti letto, fino a che fossero circa 0,14 ogni mille abitanti ovunque nella Penisola.

Alla Calabria, per questo, sono stati riservati circa 65 milioni di euro affinché divenissero 280, in vista dell’autunno, mai usati.

L’intervista delle rivelazioni

La strana situazione, che qualche giorno fa ha iniziato a destare un malcontento generale tra i Calabresi, è arrivata all’attenzione dell’intero Paese a causa di unintervista televisiva. Il giornalista Walter Molino della trasmissione di Rai Tre “Titolo Quinto”, dopo . Subito dopo la rabbia e le dure parole del premier Conte:

“Cotticelli va sostituito con effetto immediato perché i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità.“.

Cotticelli durante l’intervista (fonte: ilVibonese.it)

Un’imbarazzante escalation di risposte assurde da parte di Cotticelli.

Campano, 69 anni, generale dei Carabinieri in pensione, è stato nominato il 7 dicembre 2018, dall’allora ministro dell’Economia Tria, la ministra della Salute, Grillo, e la ministra degli Affari Regionali, Stefani, poi confermato da Conte il 19 luglio 2019. Una lunga carriera nell’Arma, che lo ha visto ricoprire anche incarichi di rilievo, non solo in Campania; dieci anni fa l’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2012 la Presidenza del Cocer interforze. Un uomo con grande esperienza, che è finito nel ciclone di una polemica di proporzioni enormi.

Solo con le domande del giornalista di Rai Tre, Cotticelli ha appreso di esser stato designato responsabile della redazione del Piano Covid per la Calabria, dunque non la Regione. Sebbene questo sarebbe bastato a delineare una brutta figura – anzi una tragedia di cui le vittime sono i calabresi – la sua seconda gaffe è stata quella di capire, pochi momenti dopo, di aver anche organizzato e presentato un piano al Governo, da cui giungono le conferme sulle date: il potenziamento della rete ospedaliera fu predisposto dallo stessa struttura commissariale il 18 giugno scorso e integrato il 3 luglio, poi addirittura approvato dal Ministero della Salute il 16 luglio e inviato al commissario straordinario nazionale per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.

Il problema è che tutto ciò è rimasto sulla carta e non è diventato realtà, entro il termine del 3 novembre.

Le dichiarazioni shock

Cotticelli dà la sua versione da Giletti (fonte: ecodellojonio.it)

Subito dopo le dimissioni, Cotticelli ha anche giocato d’anticipo rispetto le mosse di Montecitorio. La vicenda, però, ha continuato a riservare colpi di scena ai limiti dell’assurdo: l’ormai ex Commisario alla Sanità calabrese ha detto di aver rivisto le immagini di quell’intervista e di non essersi riconosciuto.

Infatti, domenica sera, invitato nella trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti ha dichiarato di aver trovato di pensare di esser stato addirittura drogato:

“Sto ricostruendo quello che è accaduto il giorno dell’intervista, è tutto molto strano. Gli orari, le modalità… non torna nulla.”

Cotticelli sospetta, dunque, di esser stato vittima di un boicottaggio e di esser stato reso capro espiatorio di una vicenda in cui c’entrerebbero “forze” esterne.

La versione di Cotticelli (fonte: liberoquotidiano.it)

Un nuovo Commissario alla Sanità, ma si scopre che è stato un no mask

Poco dopo revoca del suo mandato è stato nominato un nuovo commissario. Una notizia che ha generato del sollievo, durato, però pochissimo, prima dell’ennesima svolta verso l’assurdo. Giuseppe Zuccatelli, il nuovo commissario, si è scoperto esser stato scelto più per una logica di vicinanza politica. Infatti, quest’ultimo è in buoni rapporti con il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Ciò che ha, però, sconvolto nuovamente i calabresi è stato venire a conoscenza di una dichiarazione, di cui vi è anche un video, fatta lo scorso maggio, che ha dipinto il nuovo commissario come un no mask:

“ti becchi il virus solo se ficchi la lingua in bocca ad uno per 15 minuti. La mascherina non serve a un c***o”.

Il nuovo Commissario Zuccatelli (fonte: zoom24.it)

Speriamo che, come dichiarato dallo stesso Zuccatelli, questo sia stato dovuto ad una confusione nelle prime fasi della pandemia riguardo i comportamenti da tenere per contenere i contagi, anche perché ciò che veramente non serve ai calabresi è un altro anno di cattiva gestione della Sanità, dopo dieci anni di commissariamento e un debito di 160 milioni non ancora risanato.

Rita Bonaccurso