Cinque tv series che ci aiuteranno a superare settembre

Redazione Recensioni
REDAZIONE RECENSIONI
Recensioni

Settembre è un mese che fa paura già di per sé: sessioni d’esame, scuola, lavoro, tempo incerto (eccetera eccetera) e siamo sicuri che il Settembre del 2020 non sarà da meno, in quanto si ritornerà sul serio – anche se con qualche giusta limitazione – alla vita.

Quello che può aiutare a renderlo meno tragico, potrebbe essere guardare qualcosa che ci trasporti comodamente da un’altra parte, lontano dai nostri impegni quotidiani; ed è per questo che abbiamo selezionato cinque tra le series più leggere e fresche possibili, perfette per ammortizzare questo momento “traumatico”.

Modern Family (2009-2020)

Nella soleggiata LA, tramite un falso documentario scopriremo la vita di tre nuclei familiari: quello di Jay e dei due figli Claire e Mitchell che creeranno una famiglia moderna nel vero senso del termine, una famiglia allargata, multiculturale e ricca di tradizioni ma con la necessità di ampliarsi ed innovarsi. Sono venti minuti di comicità e realtà atti a criticare e ad esaltare gli USA facendo superare ogni stereotipo.

Fonte: serial.everyeye.it – C’era un solo bagno a casa del nonno  

La complessità di una serie così semplice è custodita dentro ogni personaggio: ognuno con i propri pregi e difetti riuscirà ad esaltare le qualità altrui e a compensarne le carenze, così da completarsi a vicenda. La famiglia che diventa occasione di crescita sembra banale, ma vi assicuro che qui non lo è.

Master of None (2015-2017)

Aziz Ansari, sotto le vesti di Dev Shah si racconta, in due preziose stagioni Originali Netflix, confezionando una serie pluripremiata e apprezzata da tutti.

In una confusionaria e affascinante New York City, lo vedremo alle prese con il suo futuro da attore e con la sua vita amorosa (a dir poco disastrosa), in una serie che viene catalogata come  irriverente, comica e bizzarra.

Fonte: anonimacinefili.it – Aziz Ansari aka Dev Shah 

Ma in realtà di che parla?

Di tutto e di niente, forse della vita o forse della propria crescita, ma l’importante è come lo fa: leggera comicità usata come mezzo per comprendere quanto sia difficile la realtà vissuta da giovani ambiziosi che come Dev, sono costretti a dimenarsi tra il tradizionalismo delle famiglie e il vastissimo – ma allo stesso tempo sottile – razzismo del nostro secolo. Aziz ci fa interrogare su tutto e lo farà in circa dieci ore. Quindi, cosa aspettate a binge watcharla?

Love (2016-2018)

Dal titolo scontato e dalla location hollywoodiana, Love è la serie perfetta per uscire dalla quotidianità (anche solo per mezz’ora). Nonostante parli di amore e quello che viene proposto è il classico copione da commedia romantica, c’è qualcosa che ha attirato gli spettatori: la banalità di una storia d’amore raccontata bene, forse quello che abbiamo sempre voluto.

 Fonte: serial.everyeye.it – Mickey da un passagio a Gus 

Sembra essere il pretesto per descrivere una generazione – quella di chi raggiunge i trenta – in tutte le sue sfaccettature: dalla realizzazione lavorativa, al bisogno di una famiglia uniti al desiderio di fare ancora feste al college.

Con i loro problemi e le loro strambe soluzioni, la bellissima Gillian Jacobs e il co-produttore Paul Rust ci offrono uno spunto di riflessione: saremo anche noi così un giorno? La realtà è che in Love ci siamo un po’ tutti, ecco perché è assolutamente da guardare.

The Good Place (2016-2020)

Il paradiso, da Dante ai giorni nostri, è da sempre inteso come “un posto migliore”, il posto buono. In The Good Place, conosceremo l’architetto di questo incredibile luogo, in cui si ritroverà Eleanor, la protagonista (interpretata da Kirsten Bell) ma senza sapere come e ne tanto meno il perché.

Fonte: i.guim.co.uk – Eleanor e l’architetto

Il contesto è innovativo, moderno e surreale ma tutto ruota intorno a qualcosa di più importante e apparentemente noioso: la morale. Questa, somministrata sotto forma di filosofia e continui riferimenti a Kant o Hume, sarà il motore di ogni azione di Eleanor, ne scoprirà l’importanza e cercherà di agire in modo moralmente giusto, così da meritare il posto in cui è – ingiustamente – e a compensare la sua vita sulla terra.

Quindi ancora una volta la comicità cela qualcosa di più importante, un insegnamento di vita forse, che ci farà interrogare e capire qual è in fondo, il nostro modo di affrontare la vita.

Please Like Me (2013-2016)

 Australia, sole e gelati: modalità perfetta per cambiare aria.

Josh, produttore e protagonista, è un ventenne che si ritrova a fare i conti con l’omosessualità, con la sicurezza in se stessi e con la più cruda – e in parte crudele – realtà. Comicità banale che nasconde qualcosa di ben più interessante: dai dilemmi familiari a quelli personali, Josh crescerà e con lui un po’ anche noi.

Fonte: giornalescolastico.it – Josh con il suo maglione preferito

È una chicca distribuita da Netflix, molto anticonvenzionale, con un protagonista dalla strana faccia (e voce) che in ogni puntata ci da un po’ di se e allo stesso tempo ci offre un paio di lezioni di vita. La definirei come il modo giusto di impegnare il proprio tempo, soprattutto quando si hanno quei venti minuti con nulla da fare.

Quindi, dalle più famose a quelle da scoprire, vediamo come ancora una volta le series possono aiutarci ad evadere dalla realtà, però attenzione: fatelo in modo moderato perché potrebbe creare dipendenza, soprattutto adesso che si avvicina la stagione da copertina e tazza di the!

Barbara Granata