Elon Musk: la start-up Neuralink e la musica trasmessa direttamente al cervello

Redazione Attualità
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Elon Musk è il co-fondatore e Amministratore Delegato di Tesla, società fondata nel 2003 con l’obiettivo di velocizzare l’avvento del futuro ad energia sostenibile. Egli è inoltre il co-fondatore, Amministratore Delegato e Lead Designer di Space X, Space Exploration Technologies, una società che si occupa della supervisione delle fasi di sviluppo e produzione dei razzi e veicoli spaziali di nuova generazione, utilizzati per missioni interne ed esterne all’orbita terrestre, con l’obiettivo di creare una città autosufficiente su Marte. Elon, infine, è anche Amministratore Delegato di Neuralink, che si occupa dello sviluppo di interfacce cervello-macchina a larghezza di banda elevatissima da utilizzare nelle comunicazioni tra il cervello e i computer.

Quest’ultima, fondata nel 2016, è una delle start-up più importanti finanziate da Musk. Il magnate della tecnologia ha iniziato a rilasciare dettagli riguardati il nuovo progetto dell’azienda su Twitter, mentre si aspettano più informazioni in una dichiarazione programmata per il 28 Agosto.

Con Neuralink vuole creare un’interfaccia neurale, ossia la possibilità da parte dell’uomo di avere il contatto e far comunicare il proprio cervello con un calcolatore, come un computer super intelligente. Secondo quanto appreso da una presentazione del 2019, la società starebbe lavorando ad un dispositivo collegato al cervello tramite alcuni piccoli fori nel cranio realizzati con un laser. Questo dispositivo si pone l’obiettivo di riparare connessioni neurali danneggiate (come quelle che causano il Parkinson), ma le applicazioni potrebbero essere molteplici, compresa la stimolazione di rilascio di sostanze chimiche nel cervello per combattere ansia e depressione.

Dunque, già è stato mostrato al pubblico, durante una conferenza, un primo prototipo dell’impianto costituito da un microchip flessibile dotato di elettrodi di dimensioni ridotte, all’incirca del diametro di un capello. Il microchip verrà innestato nel cervello umano unicamente da un robot e iniettato con un micro-ago attraverso una piccola incisione con l’ausilio di anestesia locale. Una volta entrato in funzione il dialogo cervello-macchina si attiverà in modalità wireless, dove ogni persona potrà contenere fino a 10 microchip.

Le prime cavie utilizzate per testare il dispositivo sono stati i topi, mentre, successivamente Neuralink è stato iniettato su uno scimpanzé che è riuscito a inviare, incredibilmente, comandi a un computer. In entrambi i casi i test hanno dato esito positivo, e per questo motivo entro pochi mesi Elon Musk ha intenzione di avviare la sperimentazione sull’uomo.

Tuttavia, il primo obiettivo del progetto ha uno scopo soprattutto dimostrativo: la prima applicazione realizzata per il cervello potenziato con Neuralink avrà la finalità di controllare uno smartphone soltanto con comandi dati dal pensiero. Uno dei passaggi successivi a questa prima fase di test consisterà nell’aiutare persone che hanno subito amputazioni, infatti il dispositivo potrà riabilitare i pazienti aiutandoli a guidare arti robotici con la forza del pensiero.

Il nostro cervello verrà potenziato, raggiungendo un’elevata potenza di calcolo e sarà in grado di ordinare alla macchina ad esso collegato una serie di istruzioni e ordini ad una velocità inimmaginabile. La super intelligenza potrà dare un input sostanziale ad una nuova evoluzione, una rinascita della civiltà.

Come detto, i test sugli esseri umani non hanno ancora avuto inizio in quanto si tratta di un progetto momentaneamente teorico, ma resta il fatto che la tecnologia è sempre più vicina al raggiungimento di un traguardo visto finora soltanto nella fantascienza.

 

Piero Cento