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Amy Winehouse, la donna oltre la voce inconfondibile

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Musica
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Fonte: Billboard

“Voglio che la gente ascoltando la mia voce dimentichi i problemi per 5 minuti.”

Sono passati nove anni da quel 23 Luglio del 2011,  giorno in cui il mondo ha perso una diva della musica.

Amy Winehouse ci ha lasciati a soli 27 anni (entrando nel cosiddetto club dei 27); con la sua voce unica e inconfondibile, con il suo stile da pin-up e il suo eyeliner ha scalato le classifiche mondiali, aggiudicandosi 5 Grammy Awards. 

La vita della Winehouse però non era come quella che viene descritta dalle riviste holliwoodiane: Amy aveva un animo fragile rivestito di insicurezze e di dubbi che ostacolavano la sua vita. Lentamente questa fragilità l’ha portata all’autodistruzione e la sua unica salvezza era l’amore che metteva nella musica, una passione che l’ha accompagnata fin da piccola: difatti, all’età di dieci anni fonda un gruppo rap amatoriale col nome Sweet ‘n’ Sour.

“Quelle come me sono destinate ad avere l’anima perpetuamente in tempesta.”

Fonte: Pinterest

Back To Black (2006)

“We only said goodbye with words
I died a hundred times”

Back To Black è l’inno della nostra protagonista, nonché il suo secondo disco, pubblicato nel 2006. L’album contiene i migliori successi di Amy, da Rehab a Love is a losing game, entrati nella storia della musica e molto apprezzato dalla critica musicale; alla 50esima edizione dei Grammy Awards, non solo è stato nominato nella categoria del miglior album dell’anno ma ha anche vinto nella categoria miglior album pop vocale.

Insomma, uno dei dischi più belli dell’artista, che rispecchia le sue esperienze vissute: Back To Black è il riflesso di Amy Winehouse.

“Tutte le parti migliori del suo carattere musicale emergono intatte, e in realtà, sono efficaci per la trasformazione da vocalist jazz a sirena del soul.”

Fonte: eil.com – Copertina ufficiale dell’album Back to Black

Amy (2015)

“Non sono Amy la stella, sono Amy la ragazza con la chitarra.”

Amy è un documentario sulla vita di Amy Winehouse, diretto da Asif Kapadia, che si è aggiudicato l’Oscar come miglior documentario. Nella pellicola intravediamo un altro pezzo dell’anima di Amy, trovando video, interviste e canzoni mai rilasciate.

La famiglia della Winehouse non approva tuttavia la pellicola, la madre della cantante la denuncia dicendo: «è fuorviante e contiene delle bugie: le testimonianze sono state raccolte a partire da un campione molto ristretto di conoscenti e amici di Amy, molti dei quali non hanno nemmeno preso parte agli ultimi anni della sua vita»; anche il padre scende in campo rilasciando un commento che mostra grande disappunto: «La prima volta che l’ho visto sono stato male. Amy stessa sarebbe andata su tutte le furie: non lo avrebbe mai voluto».

Fonte: The Mirror – Amy Winehouse durante il suo ultimo concerto

In realtà, il regista ha voluto mostrare come siano stati i mass-media a distruggere l’artista, hanno reso la sua vita troppo corta e tormentata, costellata di eccessi ma al contempo di abusi d’alcool e stupefacenti. Alla fine del  film, il regista pone una domanda: chi ha ucciso Amy Winehouse? È stato un suicidio o la pressione del mondo dello spettacolo? Come a voler sottolineare che l’era di internet ha trasformato gli individui in esseri solitari, facendo notare come siano più importanti – ai giorni nostri – il mondo del gossip e la vita mondana, tanto da vincere la fragilità di una ragazza che chiedeva aiuto attraverso le sue canzoni e i suoi sguardi.

“Non sono mai stata in cura. Insomma.. in cura come si deve. Sono giovane, sono innamorata e ogni tanto vado fuori di testa. Affronto le cose della vita giorno per giorno.”

Stile musicale

Come già detto, la voce di Amy era unica e inconfondibile: il suo timbro così dolce e potente allo stesso tempo è riuscito a far emozionare il mondo intero. Il suo stile era un mix tra jazz, musica soul e contemporanea: infatti, uno dei più grandi fan di Amy era – anzi è – Tony Bennet, con cui ha duettato varie volte. La voce di Amy era vintage e luminosa, molti hanno dichiarato che il suo canto trasmette (tramite la sua voce che continua a vivere) tranquillità e serenità, rendendo reale l’auspicio della cantante stessa di fare «dimenticare il mondo per 5 minuti».

“La musica è l’unica cosa che so fare bene. È l’unica cosa in cui ritrovo la mia vera dignità. E’ l’unico campo della mia vita in cui posso alzare la testa e dire: «Nessuno può toccarmi».”

Fonte: Pinterest

                                                                                Alessia Orsa