Joe Biden: maxi-piano per l’energia pulita

Redazione Attualità
REDAZIONE ATTUALITÀ
Attualità
#Attualità #UvM #UniVersoMe

 

Con in mano ben 2 mila miliardi di dollari, Joe Biden ha già le idee ben chiare di come utilizzarli: un piano per costruire le infrastrutture e produrre energia pulita.

Il clima è sempre più al centro del piano di Joe Biden per far ripartire l’economia nel post-Covid. Con un maxi investimento da 2 trilioni di dollari (2 mila miliardi) da investire in quattro anni per lo sviluppo di energia pulita e un obiettivo di produzione di elettricità green al 100% entro il 2035, il candidato democratico in corsa alla Casa Bianca imprimerebbe una svolta verso le priorità ambientali a svantaggio dei combustibili fossili. Con questo piano sull’energia pulita, Biden cercherà sia di spingere gli Stati Uniti fuori dalla recessione causata dalla pandemia di Coronavirus, sia di affrontare problemi sistemici che esistevano già prima che il virus colpisse.

Tra i punti salienti del piano vi sono:

  • rendere l’intero settore dell’elettricità completamente privo di emissioni di Co2 entro il 2035,
  • ristrutturare quattro milioni di edifici in quattro anni,
  • costruire 500 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici,
  • finanziare la ricerca su una varietà di tecnologie avanzate per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica e per l’energia nucleare.

Raggiungere il 100% di elettricità pulita entro il 2035 è visto come un obiettivo ambizioso, ma un numero crescente di utility presenti in tutte le parti del Paese ha già obiettivi simili, anche se la maggior parte si avvicina alla metà del secolo. Tuttavia, molte regioni americane sono sulla strada giusta, in quanto nella rete elettrica texana di ERCOT, l’eolico e il solare hanno rappresentato il 39% della produzione di energia elettrica nella prima metà del 2020, molto più del carbone e non lontano dalla quota del gas naturale, pari al 44%.

I nuovi impegni imprimeranno, dunque, una forte accelerazione al settore delle energie rinnovabili a discapito dell’industria del petrolio, che risentirebbe pesantemente della transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti green. Anche il settore automobilistico ne sarà coinvolto, ma in maniera positiva, perché il programma prevederebbe incentivi per vetture ibride, elettriche e a idrogeno.

Biden sostiene che il suo piano creerà addirittura 1 milione di posti di lavoro nell’industria automobilistica e milioni di posti di lavoro nella costruzione di infrastrutture, come strade, ponti, spazi verdi, sistemi idrici e reti elettriche.

Il piano mira anche a sostenere il trasporto pubblico con metropolitane leggere, autobus e biciclette. Le proposte sull’energia pulita rappresentano, quindi, un elemento chiave del più ampio piano di Biden per rilanciare l’economia americana. Il piano di Biden invertirà, inoltre, alcuni dei tagli fiscali di Donald Trump alzando l’aliquota fiscale per le corporation (al 28% dall’attuale 21%), così come per le famiglie ad alto reddito, e allo stesso tempo punta ad aumentare il salario minimo da 7,5 a 15 dollari l’ora.

Biden ha poi criticato fortemente lo stesso Donald Trump, attuale Presidente degli Stati Uniti, accusandolo di non aver mai creduto nella scienza dato che ha prima negato l’esistenza del Covid-19 e in passato ha sottovalutato problemi globali, come il surriscaldamento del pianeta e l’emergenza energetica, dando strada libera a potenze come Cina e Russia sul campo della tecnologia.

 

Piero Cento