Luciana Lamorgese lancia l’allarme: rabbia sociale come conseguenza della crisi

Redazione Attualità
REDAZIONE ATTUALITÀ
Attualità
# #Lamorgese coronavirus salvini

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese interviene sui temi più discussi del momento e lo fa ad Agorà Estate su Rai 3 e lancia l’allarme della “rabbia sociale” come conseguenza della crisi economica dovuta alla chiusura del paese e afferma: “Il rischio è concreto, a settembre vedremo l’esito di questa crisi che ha colpito le aziende. Vediamo negozi chiusi, cittadini che non hanno la disponibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani. Il Governo ha posto in essere tutte le iniziative per andare incontro a queste necessità. Il rischio però è concreto. Vedo oggi un atteggiamento di violenza verso le nostre forze di polizia, a cui deve andare il ringraziamento di tutti gli italiani. Le forze di polizia tutelano l’ordine democratico e tante volte non viene inteso in questi termini’’ e continua dicendo “comportamenti violenti nei confronti di chi ci tutela sono assolutamente da condannare”. Si esprime in merito anche alle misure per fronteggiare l’emergenza, e pone come obiettivo “del governo evitare il crearsi di nuovi focolai”. Non esclude neppure l’arrivo di nuovi contagi:  “Non possiamo ignorare la possibilità di un ritorno del virus, come la comunità scientifica ci sta purtroppo dicendo, ma proprio per questo i nostri atteggiamenti devono essere ancora più responsabile perché dobbiamo evitare un nuovo lockdown: con il nostro comportamento dobbiamo essere responsabili e contenere un eventuale nuovo focolaio a ottobre”

Il ruolo europeo sui migranti

Papa Francesco nel corso della celebrazione della messa nella cappella di Casa Santa Marta, in occasione dei sette anni dalla sua visita a Lampedusa dell’8 luglio 2013, ha denunciato infatti come con la Libia “ci dà una versione distillata, non immaginate l’inferno che si vive lì, nei lager di detenzione “. Il ministro ha voluto commentare dicendo “Mi colpiscono sicuramente, però vorrei dire che già parecchi giorni fa ho scritto al ministro degli Esteri Di Maio, che mi ha risposto prontamente, sull’esigenza di procedere ai corridoi umanitari a livello europeo per liberare i campi di detenzione in Libia”. Ed sottolinea che l’argomento non sarà sottovalutato “in questo semestre di presidenza tedesca. Spero che questo semestre possa dare un segnale di vicinanza dell’Europa di tutti e 27 i Paesi membri su questo tema. L’Italia e gli altri Paesi” del Mediterraneo “non possono essere lasciati soli”.

Vertice posticipato

E’ stato invece rinviato al pomeriggio di martedì 14 luglio il vertice di maggioranza (Leu-Pd-Iv-M5S) al Viminale con col ministro Lamorgese sulla revisione dei decreti Sicurezza a causa dei lavori dell’aula alla Camera.

Paola Caravelli